Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

sabato 25 agosto 2012

Alla ricerca di Dino

La corrispondenza 
di Federico Ravagli e Manlio Campana
 con il segretario comunale Buccivini
di Luisa Calderoni



Il poeta da vecchio
.

Questo articolo è il seguito di " E un giorno arrivò Dino..." in archivio su questo blog al giorno 4 luglio 2012.

Federico Ravagli continuò a cercare notizie su Dino Campana mantenendo i contatti epistolari con Giovanni Buccivini Capecchi, al tempo Segretario Comunale di Marradi, come risulta in questa lettera, del 10 novembre 1949:

 



Clicca sulle immagine per ingrandirle 
fino ad avere una comoda lettura


Anche successivamente Ravagli tornò a chiedere con insistenza notizie dei luoghi in cui visse Dino Campana e dal poeta descritti nei Canti Orfici, come si legge nella lettera qui sotto:





  



Corrispondenza Ravagli - Buccivini
Bologna 20 gennaio ‘50


Pre.mo Signor Buccivini Capecchi,

voglia scusarmi se, per un complesso di circostanze, non mi è stato possibile rispondere prima d’ora alla sua ultima lettera, per ringraziarla delle informazioni fornitemi, relative alla vita di Dino Campana a Marradi.
Altre notizie mi sarebbero necessarie per la elaborazione del volume al quale attendo. Dopo le distruzioni di guerra, permangono tuttora illese, cose costruzioni località di cui il poeta ha scritto nei “Canti Orfici”?
C’è ancora la “Madonnina del Ponte”, che ispirò il poeta ne “L’invetriata”? E il palazzo del Comune dalla “Cupola rossa che ride lontana con il suo leone”? E la filanda, con la sua successione di archi?
Ma io troppo ho abusato della Sua cortesia e non voglio disturbarla oltre. Mi riprometto di fare, tra breve, un sopraluogo: e così avrò anche il piacere di conoscerla di persona.

Gradisca intanto i miei saluti cordiali e devoti.      
Suo     Federico Ravagli

 
Corrispondenza Ravagli - Buccivini
da Marradi, 2 marzo 1950


Il segretaro Buccivini rispose al Ravagli mettendolo al corrente delle cose che non esistevano più e di ciò  che si era  salvato dalle distruzioni della guerra.



Preg.mo Sig. Prof. Ravagli

Mi perdoni il ritardo.
Per le altre notizie che Ella mi chiede a completamento del suo lavoro sul poeta Campana, le riferisco che:
In seguito alle azioni belliche “La Madonnina del Ponte” è scomparsa con la distruzione del ponte stesso. La cupola della torre dell’orologio del Palazzo Comunale è rimasta illesa con il suo leone rampante in lamiera. Un tempo la cupola stessa appariva di colore rosso in quanto i mattoni (materiale cotto) coi quali fu costruita erano scoperti e cioè senza intonaco e poi, in seguito a restauri, fu intonacata a cemento.
Esiste tutt’ora la “successione di archi” dell’ex filanda (inattiva da circa quarant’anni) visibile da una strada secondaria di questo centro. Non abbia alcun riguardo a scrivermi, poiché sarò sempre lieto di esserle, pur modestamente, utile a qualche cosa.



 Ndr: In questa lettera il Buccivini fa riferimento ad un edificio caratterizzato da una sequenza di 10 archi a tutto sesto, sovrastanti portoni e finestroni, incorniciati da elementi in laterizio e pietra serena, che si trova in Via Razzi ed era sede della Filanda di Enzo Bandini. Queste le parole di Dino Campana:

Marradi (antica volta. Specchio velato)
( …)  e i campanili si affollano e nel nereggiare inquieto dei tetti al sole
una lunga veranda che ha messo un commento variopinto di archi!



Documento n.1
Scritto su un foglietto comunemente  usato negli anni ‘60 dai commercianti di generi alimentari per fare “il conto” ai clienti, questo documento ci racconta brevemente la storia della “Madonnina del Ponte”…


" La Madonnina del Ponte" da l' " Invetriata" di Campana:
Si tratta di una Madonna di Luca della Robbia posta nell’antico ponte di Marradi al centro di una celletta. Quando il ponte fu tolto per essere sostituto con quello più moderno, la Madonna fu murata in un terrazzo della casa di proprietà Benini Angelo sul terrazzo che guardava il Lamone e visibilissima dal ponte.


La casa che portava sul comignolo una croce di ferro era un antico convento? Certo era stata costruita nel 1200 come testimoniava una lapide posta all’interno della casa nelle stanze superiori alle quali si accedeva per un’antica scala strettissima. La Madonna fu valutata da stimatori fiorentini accompagnati dal Podestà Federico Consolini £ 28.000.
Un’altra Madonna del Della Robbia fu venduta a Marradi per £ 21.000 da Camillo Fabroni.


Corrispondenza Manlio Campana, fratello di Dino
e il Segretario Buccivini.  Bibbiena,14 novembre 1952

La lettera che porta la firma  di Manlio, è scritta a macchina, tranne un P.S finale scritto a mano dallo stesso Manlio.

Caro Cav. Buccivini,

oggi in plico raccomandato, Le ho inviato : a) una copia, quasi nuova , dei “Canti  Orfici” edizione Ravagli  1914; b) una copia intonsa e involta in cellofan della recente IV edizione del Vallecchi; c) un libricino raro (fortunatamente, perché contiene un cumulo d’inesattezze) ma pur interessante perché contiene alcune riproduzioni fotografiche di qualche interesse . Se lo riterrà opportuno (come mi parrebbe) potrà collocarlo in vetrina, sopra i due volumi chiusi, al centro, aperto com’è coi ritratti del Babbo e del Figliuolo in bella (e spero) gradita evidenza.


Scusi la scrittura, e accolga i saluti
e i ringraziamenti cordiali del Suo Aff.mo   M. Campana


P.S. La prego di conservare Lei i volumi in modo che non vadano smarriti. M.C

Corrispondenza Ravagli - Buccivini
Bologna, 19 Settembre 1954

Preg.mo Signor Cavaliere,

Ho ricevuto l’invito a presenziare alla commemorazione di Dino Campana. Poiché difficilmente mi sarà possibile venire a Marradi la mattina del 26 corrente, verrò certamente ad ascoltare la commemorazione che sarà fatta alle ore 15 e ripartirò col treno delle 18,30. Mi propongo di scriver qualcosa sull’argomento: e pertanto la pregherei di farmi sapere con cortese sollecitudine il nome dell’oratore designato a parlare nel “ Teatro Animosi” (“Animosi o degli Animosi”? Si tratta di un cognome o di un aggettivo?)




Nell’attesa Le invio, coi ringraziamenti, i miei distinti saluti.
Federico Ravagli                 Via Amendola,3-Bologna


Documento n° 2
Trascrizione di una testimonianza, senza indicazioni di nomi, ma che si riferisce alla nota abitudine di Campana di recarsi in Comune per farsi battere a macchina pagine dei “Canti Orfici” in previsione della loro stampa.

Alla R.A.I     7 gennaio 1955

Sono pensionato, dopo oltre 50 anni di servizio presso l’Amministrazione Comunale di Marradi, quale capo ufficio di Stato Civile ed anagrafe. E’ quindi naturale che io abbia conosciuto bene Dino Campana anche perché coetaneo di lui: io del 1888 ed egli del 1885.
Non ho molto frequentato il Campana ma posso narrare di lui un fatto particolare relativo all’epoca (1914) in cui egli stava preparando i “Canti Orfici” per la stampa che affidò all’allora locale tipografia- assai modesta- di certo Bruno Ravagli.
Dino veniva in quel tempo nel mio ufficio e, senza se le esigenze del servizio lo permettevano, ordinava a un dattilografo di battergli a macchina i suoi versi che egli dettava da degli appunti presi su pezzetti di carta straccia e che tirava fuori dalle varie tasche del suo vestito.
Accadeva spesso che il dattilografo commetteva degli errori nella scrittura e quindi il Campana, dopo un secco rimprovero, non esitava a strappargli il foglio e a fargli ripetere la battuta.
Questo si verificava per vari giorni a fila e, ciononostante io e il dattilografo lo sopportavamo pazientemente. Dopo tutto Dino aveva un animo buono, al termine di ogni battuta non ci lasciava mai senza un grazie sommesso accompagnato dall’atteggiamento della bocca sorridente.

Nota: Secondo Francesco Cappelli il dattilografo era tal Mughini, nonno del giornalista Gianfranco Mughini


Agli inizi degli anni ‘50 l’Amministrazione Comunale di Marradi si adopera per commemorare Dino Campana. Tra gli invitati alla cerimonia c’è anche Federico Ravagli, come documentato dalle due  lettera seguenti inviate dal Buccivini, Segretario Comunale di Marradi, a Manlio Campana, fratello di Dino.
Corrispondenza Manlio Campana - Buccivini.
Marradi,15 febbraio 1957

Egregio Commendatore,
è giustissimo quanto Ella esprime in merito al ricordo che dovrebbesi avere del nostro carissimo Dino. Appena ricevuta la Sua lettera mi sono subito recato in Comune ed ho parlato della cosa ai nuovi Amministratori. Questi si sono dimostrati premurosi perché la ricorrenza del 25° anniversario della morte dell’insigne poeta nostro concittadino non passi inosservata; mi è stato assicurato che prima di domenica prossima (probabilmente stasera) delibereranno sul da farsi, in adunanza di Giunta. Sarà mia cura d’informarla su quanto verrà deciso.
Con particolari ossequi            Dev.mo   Buccivini Capecchi


Corrispondenza Manlio Campana -Buccivini.
Marradi, 21 febbraio 1957

Comm. Manlio Campana
Via Gerla 24   Palermo

Egregio Commendatore, faccio seguito alla mia lettera del 15 corrente per informarla che, secondo quanto mi ha riferito verbalmente il facente funzione di Sindaco, l’Amministrazione Comunale ha deciso, per la ricorrenza del 25° anniversario della morte del nostro poeta Dino, di pubblicare un apposito manifesto. L’Amministrazione stessa si riserva poi di studiare nuovamente la possibilità di traslare la salma del Poeta a Marradi. Vorrebbe Ella mettersi intanto in corrispondenza col nostro Sindaco Prof. Antonio Cassigoli?


Gradisca ancora cordiali saluti       Dev.mo    Buccivini Capecchi





A destra: Un momento della commemorazione alla casa del poeta. Allora non c'era il traffico di oggi e si poteva occupare la sede della strada statale così. 






Nessun commento:

Posta un commento