Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

sabato 6 luglio 2013

Prigionieri alle falde dell'Himalaya


I ricordi di Enzo Barzagli
ricerca di Silvana Barzagli



L'Italia entrò in guerra il 10 giugno 1940 quando ormai la Francia era stata invasa dai Tedeschi e sconfitta. Pareva che il conflitto dovesse durare solo poche settimane e Mussolini ordinò un' avanzata dalla Libia verso l'Egitto, per poter vantare qualche successo al momento dell' armistizio. 
Però gli Inglesi non avevano la benché minima intenzione di arrendersi, passarono alla controffensiva e travolsero l'armata italiana d'Africa guidata dal generale Rodolfo Graziani facendo 130.000 prigionieri che furono spediti nei campi di prigionia in India, dove rimasero cinque o sei anni.



Fra questi c'era Enzo Barzagli e sua figlia Silvana ricorda così il racconto di suo padre:



"Mi piacerebbe scrivere un libro sulla mia prigionia, ma farei un doppione di "Reticolati sotto le stelle" di Omero Taddeini, il mio compagno di baracca a Yol in India, alle falde dell' Himalaya."



Poi cambiò discorso, sino a che eravamo adolescenti ci raccontava, diventati tutti adulti non ne fece più parola. Quando nel 2000 ci ha lasciato, a me toccano le "carte" incartate per una decina di anni sino a poco tempo fa.

Scarto articoli di "Gente", ritrovo cartoline delle principali città libiche Derna - Barce - Tobruk - Tripoli.




Qui accanto: Un marabutto (una tomba a cupola di un uomo venerabile) 
  A destra: Il palazzo del governatore 
italiano della colonia, a Tripoli.



 
 





L' attestato di Capitano arrivato nell' 1988, la foto del suo Battaglione (sotto), della sua batteria (a sinistra), e la motivazione per la croce al merito di guerra. Dal suo Stato Matricolare il 16 marzo 1939, (foto qui sotto) risulta imbarcato a Napoli sottotenente, sbarcato a Bengasi al 158° Rgt.Ftr "Liguria" sino al 01.09 1939.



 

 
Trasferito all' VIII Btg. Libico Porto Bardia. Tenente dal 1/10/1940, l' 11.12.1940 viene catturato prigioniero dagli Inglesi a Sidi El Barrani, e rimpatriato il 30.11.1946.
 Questo è tutto quello che appare dallo Stato Matricolare, ed unito a questo, di suo pugno, un elenco di "Ricordi" che vado a trascrivere testualmente:
 

- 1940 Cattura (P.O.W) - dentro una gabbia.
- 1941 Egitto: Bardia  e Tobruk.
- 1942 Traversata in nave (Suez - Mar Rosso - Golfo di Aden).
- 1942 Arrivo in India al porto di Bombay.


 
 

 
















Poi in treno, il "Cashmir Express (foto qui accanto) - fermate: Bangalore - Dharhansala - Kugnara - Kasba - Yol, campo con reticolati e baracche piene di avvoltoi.







1942/1943/1946 prigionia al Campo di Yol, (foto) alle falde dell' Himalaya.
- 1946 partenza per Pathankot nel Punjab per il rimpatrio.
 - 1946 arrivo a Napoli il 30.11.1946 accolti da risate e sputi!!!!
- Arrivo a Marradi il 6.12.1946.

 







Sopra: le baracche del campo 
di concentramento

A sinistra: la scuola per i bambini 
indiani gestita dai prigionieri italiani



Ora i miei ricordi dai suoi racconti al Campo di prigionia di Yol: "un milione di eroi armati solo di speranza"

"Io ero nel campo degli ufficiali ed i generali avevano deciso d' intesa con gli inglesi che ci saremmo autogestiti, e così fu, sino a costruirci la radio clandestina ed ad aprire un Centro studi con gran parte dell' Università italiana prigioniera"


 

"Ci perquisivano continuamente, ci perquisivano anche gli animi"


"Lo sport ci aiutò a sopravvivere"
"Un esile filo ci legava all' Italia: la posta".












5 commenti:

  1. grazie per la vostra "accoglienza" ed "esperienza culturale nel web"

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  2. grazie ancora, ho già ricevuto un ringraziamento per la mia ricerca storica con memoria di parente (zio senza figli, in Egitto sino al '46),di un' insegnante di matematica alle superiori, di mio marito e mio carissimo amico di biblioteca scolastica.

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  3. Grazie per questa testimonianza. Mio nonno, Vincenzo Mingilino Tita, fu uno degli irriducibili del Campo 25.

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    1. Fu fatto prigioniero dagli inglesi nei pressi Tobruk. Tornò dal campo di Yol nel 1946, sbarcando a Napoli. Combatté anche nella guerra civile di Spagna (inclusa la battaglia di Guadalajara), 1936-39, dove fu gravemente ferito da un obice atterrato a pochi metri da lui.

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  4. Cortese signora Barzagli, mi chiamo Francesco Scerbo, sono di Catanzaro ed ho letto con attenzione la storia di suo padre, molto simile a quella di mio zio Augusto Carioti. Sono un ricercatore per hobby, anche se questo passatempo ha portato scoperte inimmaginabili per la mia famiglia e per gli appassionati di storia in genere. Ora ho iniziato una ricerca su mio zio che era nel 16° RGT FTR distanza a Bardia dove è stato catturato. Ritengo da informazioni avute che sia stato portato in un campo di prigionia in India. Saprebbe dirmi dove sono custoditi, se esistono ancora i registri dei prigionieri? O meglio a chi rivolgermi per trovare le schede che venivano compilate per ogni prigioniero? Nel ringraziarla anticipatamente per lìaiuto che mi potrà dare porgo distinti saluti. Mail: francoscerbo@tiscali.it telefono 380 44 44 44 3

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