Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

giovedì 24 ottobre 2013

Fra i grandi del damismo



Il Maestro Dino Rossi
di Silvana Barzagli



Il marradese Dino Rossi (1913 - 1999), titolare del negozio di "mobili - caccia e pesca" in Via Fabroni, a Marradi, sin da giovane, ebbe la passione del gioco della "dama" soprattutto sotto l' aspetto della "problemistica" sino a diventarne Maestro.

Per saperne di più la cosa migliore è leggere l'articolo qui di seguito, pubblicato sul bimestrale "Dama sport" dall' Organo Ufficiale della Federazione Italiana Dama del gennaio - febbraio 2005.
Spesso, nel corso degli ultimi 50 anni, le riviste "Dama sport" e "La Settimana enigmistica" hanno riportato ed ancora riportano problemi del Maestro Dino Rossi. Ogni tanto qualche giovane problemista, entusiasta delle sue teorie, lo ricerca e lo studia a fondo, traendone grande soddisfazione.

I Grandi del Damismo
(da Dama sport, gennaio - febbraio 2005)

I figli del compianto, maestro hanno donato alla FID il materiale damistico del padre (libri, riviste e studi vari sul problema). Hanno incluso una foto della tomba del Maestro, situata nel cimitero di Marradi, sulla quale hanno posto una damiera di marmo. La damiera riporta uno dei suoi famosi problemi , un (blocco) sospeso.
Per una curiosa coincidenza il problema riprodotto è comparso sulla Settimana enigmistica dell' 11 settembre 1999, proprio nel giorno della morte del Maestro.




 Nel 1982 Ghelardini annotava:

Nato a S.Benedetto in Alpe, in provincia di Forlì nel 1913, l'estroso e polemico problemista romagnolo si è fatto molti più nemici che amici, damisticamente parlando, durante tutto l'arco della sua vita dedicata alla pedine, che supera ormai nettamente il mezzo secolo di attività, sempre appassionata, spesso frenetica. La causa di questo scollamento è sempre il suo carattere indomabilmente contestatario, rigoroso e puntiglioso da ... vero rompiscatole. Sempre sorridente, però, gentile se si parla d'altro, diventa intrattabile se la parola torna alle pedine ...
Dino Rossi fa parte di diritto del gruppo dei migliori problemisti italiani, è un innovatore e ha tanto estro come compositore quanto spirito di contraddizione come uomo.
I famosi problemi di blocco, che rappresentano la stoccata segreta di Rossi, scaturiscono dalla sua fervida fantasia e sono tutta un'altra cosa dai problemi consueti: qui il blocco non si vede, non si presagisce, i pezzi sono e rimangono sospesi e liberi finché la resa dei conti ti arriva di sorpresa dove e quando meno te lo aspetti.
Le sue contese sulla regolamentazione problemistica durano ormai da decenni, ingarbugliate e insolubile: le sue teorie sulla "legalità" dei pezzi, sulle mosse "retrograde" riproposte sempre con estrema convinzione e testardaggine hanno portato spesso all'esasperazione molti problemisti e dirigenti del damismo nostrano.

 
Dino Rossi (a destra) in torneo.
In questo momento le cose
gli vanno bene, 
perché ha un pezzo in più.




Un altro problema di Rossi,
su Dama Sport







La regolarità di un problema doveva essere dimostrata, secondo Dino Rossi, dalla possibilità di raggiungere la posizione indicata giocando tutta la partita dall'inizio, con mosse di comodo.

Una teoria pazzesca, impraticabile, ma il bello è che questa terribile strada a ritroso lui riuscì a farla fino ad arrivare alla posizione esatta di più di un problema.

Da allora molti problemisti illustri si sono misurati in polemiche e sfide su questa teoria.

Franzioni e Lavizzari inviarono al Rossi un problema di Gino Di Pasqua e lo sfidarono a dimostrare se discendeva da una partita regolare. "Solo un pazzo" rispose questa volta il Rossi "può pensare che un problema discenda da una partita". Ma poi si applicò anche a questo caso e riuscì a raggiungere la posizione del problema partendo dall'inizio. Il pazzo c'era, evidentemente ed era lui, il Rossi!
 



Dino Rossi
durante una premiazione









Studio di un problema in un quaderno 
appunti del maestro.




Per approfondire: sito dama sport, cerca Dino Rossi. "Il finale sospeso" contiene 
200 problemi a lui dedicati dal maestro Perani /p.perani@gmail.com)


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