Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

sabato 19 ottobre 2013

I nomi delle vie del paese








Come furono assegnati 
i nomi alle vie del paese
 ricerca di Luisa Calderoni




(Dal Registro delle deliberazioni Municipali 20.8.1864-30.6.1865)

A dì 20 Maggio 1865

Il Sig. Ill.mo Gonfaloniere esponeva ai SS. Adunati che per le nuove costituzioni del Regno i Municipi rimangono incaricati della Compilazione del Censimento di Popolazione della rispettiva Comunità, non che di tenerlo al corrente per il suo movimento.
Che tale operazione per se stessa importante ha fatto ritenere che per condurla a compimento colla necessaria precisione sia i mestieri che le Case abbiano una progressiva numerazione, e tutte le vie del paese, una denominazione; facendo rilevare che mentre con ciò potrebbe ottenersi la bramata regolarità della Operazione, verrebbe questa da essere di grande utilità per l’esazione del Dazio di Consumo, per la Guardia Nazionale, per l’adempimento di alcune ingerenze che la nuova legge sulla Pubblica Sicurezza affida ai Sindaci.
Ritenuto ciò, il Sig (…) Gonfaloniere aveva incaricato il Sig. Ingegnere Com.le di presentare un progetto pel quale si venisse a conoscere il sistema migliore da adottarsi per la numerazione di tutte le case del Comune, per la denominazione delle vie del Paese, munendo il progetto stesso della perizia relativa alla spesa occorrente.


Il Municipio nell' Ottocento 
(il porticato aveva solo cinque archi 
e non sette come oggi)

Davasi quindi lettura del detto progetto compilato nel 17 corrente dal Sig. Ingegnere Comunale, dal quale resulta che la spesa per la numerazione delle case e per la denominazione delle strade è presagita nella somma di Lire it. 297,40.
Soggiungeva poi il Sig. Presidente come gli sarebbe sembrato ben fatto di cogliere l’occasione di tributare omaggio a quei concittadini che per elevatezza d’ingegno si distinsero nelle Lettere e nelle Scienze dando lustro al Paese natale, di cui taluno si rese anco benemerito per opere di pubblica beneficenza, col richiamare per mezzo delle strade medesime i nomi cari ed illustri alla memoria dei posteri, ricordando altresì qualche grande e glorioso avvenimento di storia patria.
Dietro di che i SS. Adunati, previa una conveniente discussione, hanno deliberato (…) si divenga alla numerazione di tutte le Case del Comune e alla denominazione di tutte le Strade e Vicoli del Paese nel modo che appresso:


1° La Strada da Capo marradi fino al Ponte sul Lamone, già via Fulignana, la quale si estendeva a tutto il Paese, si chiamerà in appresso - Via Pescetti- in memoria di Orlando Pescetti, distinto letterato, insegnante Grammatica in Verona, lasciò scritte molte opere, di cui dà un catalogo il Maffei nella sua Verona Illustrata; fra le più pregevoli si notano “ I Dialoghi sull’Onore”, ed i Proverbi Italiani raccolti e ridotti a certi casi e luoghi comuni per ordine alfabetico. Scrisse anche una tragedia “ Il Cesare”. Nacque intorno il 1550 e morì in Verona nel 1619.






Sopra: via Pescetti

 
2° Dal ponte sul Lamone fino a casa Torriani -Via Tamburini- in memoria dell’antica e nobile Famiglia Tamburini di Biforco, la quale ebbe qui le sue case. Il Padre Ascanio Tamburini, Monaco Vallombrosano, e generale per due volte del suo ordine, fu uno dei buoni scrittori del suo tempo e lasciò molte opere assai pregiate, fra le quali la rinomatissima “ De Jure Abbatum et Abbatissarum”, e la storia degli ordini Cavallereschi. Nacque circa il 1580 e morì nel suo convento di Napoli nel maggio 1666. 


A destra: via Tamburini


 
  
3° Da Casa Torriani fino alla casa di proprietà dei figli del fu Fabio Fabroni - Via Fabroni-
In memoria dell’illustre Monsignor Angiolo Fabroni che qui nacque nelle sue case, ora appartenenti al di lui discendente Sig. Carlo Antonio Fabroni, letterato in Italia, e fuori reputatissimo come elegante scrittore nell’idioma latino ed italiano: vanto e gloria del nostro paese il quale gli deve altresì non peritura gratitudine per i legati pii istituiti a pro di questa popolazione, con posti di studio e di educazione , e con doti annue a povere fanciulle, e per aver cooperato più di ogni altro alla Fondazione del nostro Spedale di S.Francesco. Moltissime sono le opere che egli lasciò scritte nei due idiomi, fra cui basti qui accennare quella celebratissima “ Vitae Italiorum doctrina excellentium” e l’altra “ Elogi di Illustri Italiani”. Nacque nell’anno 1732 e morì in Pisa nel 1803; ed ebbe sepoltura in quel campo santo ove si vede il suo ritratto in busto, fra i tanti di chiarissimi uomini a cui è riservato l’onore di quel Sacro recinto.


4° Da detta Casa Fabroni fino al Ponte degli Archiroli- Via Fabrini (sic). In memoria dell’Avvocato Raffaello Fabrini ch’ebbe qui le sue case. Fu egli dottissimo Giureconsulto, integerrimo Magistrato e non volgare cultore delle Muse. Sul principio del secolo presente morì in Firenze, ove venne in molta fama ed onoranza. 

 
Via Fabbrini



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se le vuoi ingrandire



Sotto: Piazza Scalelle
5° L’attuale Piazza maggiore- Piazza Scalelle- a ricordare la giornata 25 Luglio 1358 nella quale pochi nostri montanari in luogo detto Le Scallelle presso Campigno, disfecero i predoni stranieri capitanati dal Conte di Lando, che moveva ad infestare la Toscana.


6° La Piazzetta della Fonte – Piazza Guerrini- in memoria di Rocco Guerrini, di cui il celebre storico Benina (…) narra come valentissimo ei fosse nell’Arte delle Fortificazioni militari e come gran fama ottenesse in Germania, ove costruì il celebre Castello di Spandau. Visse nel secolo XVI.
7° La strada che dalla Piazza Maggiore conduce allo Spedale- Via Talenti- in memoria della famiglia Talenti, oggi estinta, dalla quale uscirono Crisostomo, che visse nell’Ordine di Vallombrosa nel secolo XVII, e Vincenzo che vestì l’abito del Calasanzio nel secolo XVIII. Fu il primo oratore celebratissimo ed egregio Poeta, fu il secondo altresì scrittore di sommo pregio, nelle matematiche profondo ed in ogni scienza estimato.

8° La Stada che dalla Chiesa delle Monache conduce allo Spedale, ora Via Provinciale Faentina – Via Razzi – in memoria di Silvano e Serafino Fratelli Razzi: l’uno Monaco Camaldolense e l’altro Domenicano. Ambedue furono scrittori di molto pregio. Il secondo più di cose ascetiche, e scrisse in difesa del Padre Savonarola. Ma Silvano non tanto si rese celebre con le vite dei Santi e Beati fiorentini, quanto con moltissime altre opere di svariato argomento essendo egli assai istruito nelle cose dell’Arte e però amicissimo del Vasari, i suoi scritti formano testo di lingua per la proprietà ed eleganza del dire nella italiana favella. Vissero i Fratelli Razzi nel secolo XVI. 






via Razzi
(La " Streda nova" )



9° La strada che dal Ponte degli Archiroli conduce al ridotto di Case di detto nome, conserverà la denominazione di –Via degli Archiroli-

 
I vicoli del Paese riterranno gli antichi nomi come appresso e cioè
1 Vicolo della Tintoria
2 Vicolo del Poggio
3 Vicolo del Lamone
4 Vicolo di Cà di Vigoli
5 Vicolo della Torre
6 Vicolo della Badia del Borgo











E si sciolse la seduta
Il Gonfaloniere Evaristo Piani
Il Cancelliere  I. Gotti





Fonti: 
Documento dell'Archivio storico
del Comune di Marradi,
fornito dall'archivista 
Francesco Cappelli

1 commento:

  1. Bellissimo articolo e bellissime foto! Un saluto dal sito di Campana.
    Paolo
    www.campanadino.it

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