Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

mercoledì 18 dicembre 2013

I mulini del territorio di Marradi


Ricerca di Franco Billi 
marzo 2003 ( prima parte)


Franco Billi, nel 2003, iniziò una ricerca fotografica sui mulini presenti nel territorio di Marradi. Aveva ricevuto da suo zio Vitaliano Mercatali, un elenco di 23 mulini in funzione nell’anno 1915, con preghiera di ricercarli e fotografarli e ciò fu di stimolo  alla sua ricerca.
Facendo un salto indietro nel tempo, da  un documento del 1865, conservato nell’Archivio Storico del Comune di Marradi, risulta che in quell’anno furono tassati  i proprietari di 23 mulini, disseminati nel territorio, per un totale di lire 116,76. I mulini erano classificati e tassati  in base al numero delle "docce", cioè dei canali inclinati che convogliavano l'acqua contro le pale che muovevano la ruota del mulino. Molti di quei mulini erano ancora in funzione nel 1915, ma molti avevano cambiato  proprietario.


 
Il censimento dei mulini nel 1865 (Archivio storico del Comune di Marradi)


 Torniamo al lavoro di Franco Billi:
" Dalla ricerca effettuata, ho potuto riscontrare che, all' inizio del '900, nel nostro territorio c'erano in funzione ben 26 mulini ad acqua. Distribuiti in modo uniforme, non c'era praticamente fosso o rio che non ne avesse almeno uno, dal mulino della Volta del Romito, a metri 700, per finire al mulino di Fiume, a 243 metri. Ventitre di questi mulini erano adibiti alla macina dei cereali, due erano mulini delle polveri ( macinavano galestro che, mescolato con altre sostanze, formava la polvere da sparo), in uno, il mulino della Valchiera, si batteva la stoffa fatta di canapa per renderla più flessibile all'uso umano e, nelle vicinanze, c'era anche la tintoria."

Per rendere di più facile lettura la sua ricerca, Franco Billi ha suddiviso i mulini  in base alla loro collocazione lungo i torrenti e il fiume Lamone.
                                  


 Quattro mulini sono nella vallata di Campigno:

1 Il mulino della "Caduta" sul fosso di Piancanneto (altitudine m. 610)
La gora è quasi completamente interrata, la casa sta crollando, ha macinato fino all'inizio della prima guerra mondiale, si alimentava dalla Caduta, una bellissima cascata d'acqua, meritevole di una passeggiata



Il mulino de " La Caduta" località Piancanneto

La Caduta

la gora




2   Il mulino di " Campigno", sotto Farfareta ( m. 580)
La gora non esiste più mentre, nel locale di macinazione, c'è ancora la vecchia macina. Trasformato in abitazione privata, ha macinato fino alla fine degli anni 50.

Mulino di Campigno, località Farfareta

il bacino

3 In località Albero si trova il mulino della"Volta", sotto la Grotta del Romito ( m. 700).




4 All'incrocio dei due fossi Campigno e Albero (m. 425), si trova il mulino della "Trappola".
Il bacino alimentato dai due torrenti, è stato ristrutturato e nel locale macinazione ci sono ancora le macine. (...) Ha macinato fino a dopo la seconda guerra mondiale.


Mulino della "Trappola", località Albero


Lungo il Lamone di Crespino si trovano tre mulini:


il mulino di Valbura (m.500)
Il bacino è  ancora funzionante anche se in lento degrado. Fino a pochi anni fa, era adibito alla pesca della trota. L'edificio del mulino, nel secolo scorso, fu ampliato: al suo interno si produceva il tannino usando il legno dei nostri secolari castagni. Successivamente fu trasformato in azienda meccanica alimentata con propria produzione di energia elettrica. Attualmente è in stato di abbandono.


Mulino di " Valbura"

Mulino di Valbura alla fine dell'  '800

2  il mulino di Fantino, " La Frera" ( m.450)
Il bacino e la macina sono ancora presenti, ma tutto il complesso, se non si interviene, è destinato a scomparire.
Il mulino di Fantino, detto popolarmente " La Frera", dall'originario nome di " Ferriera"


il bacino


Il mulino di Camurano (m.370)
Il canale e il bacino sono ancora ben visibili, l'edificio è in stato di avanzato degrado.


Mulino di Camurano, località Ponte di Camurano






Lungo il centro abitato si trovano 5 mulini:

il mulino di Biforco (m.340)
Non esiste più, distrutto dagli americani dopo i bombardamenti del 1944 per costruire il nuovo ponte: Sotto l'attuale sede stradale, lato Marradi, sono ruimasti sepolti: la sala di macinazione e tutto il sistema meccanico, ruota e albero di trasmissione.




Il mulino "Nuovo",  di fronte al podere "Casone".
Il canale e il bacino sono completamente interrati, è stato trasformato in abitazione privata 



Mulino " Nuovo" Bernabei, località Marradi

Il fiume Lamone nei pressi del Mulino Bernabei


La gora che convogliava l'acqua al mulino Bernabei, presso Casa Bellini, tra Marradi e Biforco



3  Il mulino "Piani" ( m.320) 
Ha macinato fino alla afine degli anni '60. Gli attuali proprietari, famiglia Pedulli, hanno fatto un bellissimo piano di recupero della casa, del mulino e della gora, con l'intenzione in un prossimo futuro, di renderlo di nuovo funzionante.

Mulino " Piani", località Marradi
La gora

1940-1941 : Adriana Cappelli sul greto del fiume Lamone. Alle sue spalle il Mulino Piani con l'antica gora. Manca la via Francini.


Il mulino delle "Polveri" (m. 320), trasformato in civile abitazione.
Questo era un molino per macinare zolfo, nitrato e carbone per fare polveri da sparo.








5 Il mulino della "Portaccia" (m.315)
E' l'unico ancora funzionante nel nostro comune ed è condotto in modo amatoriale da Giovanni Samorè.



Questi tre mulini che si trovano di fronte all'ospedale, distanti tra loro circa 150 metri, erano, diversi secoli fa, uniti da un unico canale di alimentazione."



Foto di Franco Billi e del gruppo escursionistico “ L’Allegra Brigata del  Maggiociondolo”.




2 commenti:

  1. Gran bella ricerca fotografica, complimenti a Franco e Buone feste a tutti/e Voi del Blog comunale

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