Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

lunedì 25 agosto 2014

Una lettera di Dino Campana a Giuseppe Prezzolini

Nel 1955 sulla rivista Il Caffè
ricerca di Claudio Mercatali



La rivista Il Caffè nacque negli anni Cinquanta da un'idea che Giambattista Vicari ebbe conversando con Sergio Zavoli e Giorgio Prosperi al caffé Rosati di Roma. E' stata modello per diverse riviste e per qualche esperimento di avanguardia letteraria. 
Era  raffinata e ricca di illustrazioni. Dopo la scomparsa di Vicari (1978) la pubblicazione continuò per qualche anno in modo irregolare e poi cessò.

Nel febbraio 1955 Giuseppe Prezzolini inviò alla redazione della rivista una lettera inedita che Dino Campana gli aveva scritto il 6 gennaio 1914, presentandosi a lui per far pubblicare le sue poesie. La lettera è bella e disarmante:



Egregio signor Prezzolini

Mi rivolgo a Lei, caro Signore. Io sono un povero diavolo che scrive come sente: lei forse vorrà ascoltare. Io sono quel tipo che le fui presentato dal signor Soffici all'esposizione futurista come uno spostato, un tale che a tratti scrive delle cose buone. Scrivo novelle poetiche e poesie; nessuno mi vuole stampare e io ho bisogno di essere stampato: per provarmi che esisto, per scrivere ancora ho bisogno di essere stampato. Aggiungo che io merito di essere stampato perché io sento che quel poco di poesia che so fare ha una purità d'accento che è oggi poco comune da noi. Non sono ambizioso ma penso che dopo essere stato sbattuto per il mondo, dopo essermi fatto lacerare dalla vita, la mia parola che nonostante sale ha diritto di essere ascoltata. Benché io la conosca appena sono certo che lei ha un'anima delicata, che sente la giustezza del mio appello come sentirà la verità dalla mia poesia. Sono certo che Lei non appartiene alla schiera ironica dei bluffisti. Scelgo per inviarle la più vecchia la più ingenua delle mie poesie, vecchia di immagine, ancora involuta di forme: ma lei sentirà l'anima che si libera.

Aspetto pieno di fiducia. Con ossequio la riverisco

 Marradi 6 gennaio 1914      Dino Campana


"... la più vecchia la più ingenua delle mie poesie ..." è La Chimera, che accompagnava la lettera ed è qui riprodotta così come comparve nel 1955 nella rivista Il Caffé.
Prezzolini nel 1914 era il direttore della rivista La Voce e non diede seguito alla richiesta di Dino Campana. I Canti Orfici furono pubblicati a Marradi nell'estate 1914.

 









Fonte: ilcaffeletterario.it via Feltresca 14 61020 Montecalvo in Foglia (PU)
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Rivista del febbraio 1955, anno III n° 2  Dino Campana Una lettera inedita, pg 16 - 17

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