Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

martedì 11 agosto 2015

1925 La strada per S.Benedetto in Alpe

Una strada per tre comuni
da una ricerca di Mario Catani 
e Claudio Mercatali



Prima del 1925 la Valle del Rio Salto, più nota come Valle della Badia del Borgo, era accessibile solo con una mulattiera sgangherata, che saliva fino a Val della Meda e poi diventava un sentiero con il quale si poteva arrivare A San Benedetto in Alpe (non senza peripezie).

La viabilità odierna è assicurata da una comoda strada asfaltata, la Provinciale n° 74, che a un certo punto ha una deviazione per Tredozio. 
La Provinciale è lunga 21 km e percorre quasi tutta l'Alpe di S.Benedetto, zona di monasteri medioevali. Lungo questa via si incontra la Badia del Borgo e si arriva al Passo dell'Eremo, da dove con un trekking di 2 ore circa si può raggiungere l'eremo di Gamogna. Invece proseguendo si arriva a S.Benedetto in Alpe, dove c'è un altro monastero.


Per costruire la strada i tre comuni di Marradi, S.Benedetto in Alpe e Tredozio si costituirono in consorzio, in modo da accedere ai finanziamenti che lo Stato concedeva negli anni Venti per realizzare queste viabilità.



Il progetto venne preparato dall' ing. Enrico Vallini, di Roma, e i lavori furono appaltati nel 1924 alla Società Anonima per Costruzioni di Pilade Di Giacomo, anche lui di Roma.

L'inizio dalla parte di Marradi era già un problema, perché si trattava di abbandonare il vecchio tracciato, da Casa della Volpe alla Presìa, per spostarlo dalla parte opposta del torrente, dov'è oggi.




Fu costruito in Ponte della Presìa, per ritornare nel versante
 a solame,
dove c'era la vecchia via.













L'ing. Enrico Vallini era un bravo disegnatore e quindi da qui in poi parleranno soprattutto le immagini.










L'Alpe di S.Benedetto è un sito appenninico aspro. Il valico è a giogo, con una sommità al Passo dell'Eremo e un'altra al Passo della Peschiera, ambedue a più di 900m.

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La nuova strada era importane per Marradi, perché tagliava a metà il territorio comunale e rendeva accessibili dei territori fino ad allora remoti. Perciò i lavori vennero fatti con cura e con opere moderne, come il Ponte di Camperia.








Il tratto a maggiore pendenza comincia dal podere Sambuco e arriva al podere Trebbo.
Lo sanno bene i ciclisti che scavalcano l'appennino dal Passo dell'Eremo.















Il tracciato odierno in prossimità del Trebbo non è più come questo qui accanto, perché la Provincia negli anni Settanta lo modificò per renderlo agevole al transito delle automobili.





Il progetto dell'ing. Vallini prevedeva una galleria di valico,
che non venne realizzata.








Campo del Fango è il primo podere che si incontra lungo la via, in discesa verso S.Benedetto.


La strada arriva sopra l'abitato di San Benedetto il Alpe e scende in paese con una serie di tornanti strettissimi che sono ancora oggi come allora.

La strada vecchia c'è ancora, adattata a percorso di trekking e scende a rotta di collo dalla località Il Poggio
fino al ponte della statale per il Muraglione.


I lavori per questa strada erano importanti anche per S.Benedetto e Tredozio, che ottenevano un collegamento con la stazione ferroviaria di Marradi.

Perciò il Consorzio dei tre comuni, definito ogni aspetto delle cose da fare, volle celebrare l'inizio dei lavori con una cerimonia.
Era l'8 novembre 1925.









Tutto bene dunque? Non tanto perché ben presto le spese si rivelarono quasi insostenibili.
In questa lettera il commissario del comune di Portico - S.Benedetto scrive al Consorzio che sospende il pagamento della sua quota per mancanza di mezzi.






In compenso i lavori richiesero tanta mano d'opera e furono un mezzo per combattere la drammatica disoccupazione che in quegli anni affliggeva la nostra zona. 









FONTE: Documenti dell'Archivio Storico del Comune di Marradi.



1 commento:

  1. Mi ha fatto molto piacere vedere questa pagina, io sono il nipote di Enrico Vallini, ho il suo stesso nome e cognome e da un po' di tempo stavo cercando i suoi vecchi progetti, come richiesto da alcuni progettisti che conosco, per aggiungerli in alcune pubblicazioni, in quanto mio nonno ha aiutato e collaborato con il più famoso Arch. Moretti, ad esempio progetti su Ostia.
    Cordiali saluti.
    Enrico Vallini
    enrico@vallini.com

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