Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

sabato 26 marzo 2016

L'ora legale

 I commenti nelle 
cronache locali del 1916


                       Salvador Dalì (1915)
                La persistenza della memoria



Nella notte fra sabato e domenica 27 marzo 2016 scatta l’ora legale in tutta la Comunità europea. In Italia fu introdotta il 3 giugno del 1916 e durò fino al 1920. Poi venne abolita e ripristinata diverse volte con modalità differenti.
Fino al 1980 durava dalla fine di maggio alla fine di settembre (4 mesi).
Dal 1981 al 1995, dall'ultima domenica di marzo all'ultima domenica di settembre (6 mesi)
Dal 1996 dall'ultima domenica di marzo all'ultima domenica di ottobre (7 mesi).
Per noi ormai è una consuetudine che non fa più notizia, però qualcuno ne risente per qualche giorno come se fosse cambiato il fuso orario. Fu così anche nel 1916 per i nostri bisnonni?


Ecco i commenti dei primi di giugno 1916 nei giornali in vendita qui in paese cento anni fa. 



Secondo il Messaggero del Mugello l'ora legale era un bene, perché portava benefici economici e anche igienici e della vita sociale (?).








Il Corriere Mugellano, socialista, fu molto polemico e se la prese anche con il senatore Luigi Luiggi, promotore dell'ora legale, che oltre tutto era del Partito Nazionalista e quindi anche avversario politico dei Socialisti.




Secondo Il Lamone, settimanale dei repubblicani di Faenza, l'ora legale non avrebbe portato nessun inconveniente alle persone. 






Il settimanale faentino Il Socialista sembra un po' scettico su tutta la faccenda.



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Il Piccolo era il giornale della Curia faentina e si preoccupò soprattutto delle conseguenze sugli orari ecclesiastici. Il vescovo giunse alla conclusione che le campane potevano suonare il mezzogiorno secondo l'ora legale ma l'ora dell' Ave Maria doveva rimanere al momento del tramonto del sole.


Fonte: Biblioteca Manfrediana di Faenza per gentile concessione.
Biblioteca di Borgo San Lorenzo (FI) per Il Messaggero el Mugello e il Corriere Mugellano.




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