Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

domenica 30 dicembre 2018

L'ultimo poeta

Un giudizio su Dino Campana
in un periodico cattolico
ricerca di Claudio Mercatali

 
 
Nell'ultimo dopoguerra la critica letteraria rivalutò parecchio Dino Campana. Come venne giudicato dalla stampa e dai critici letterari di cultura cattolica? Il nostro poeta nella prosa Pampa, nei Canti Orfici, dice:

  " ... Mi ero alzato. Sotto le stelle impassibili, sulla terra infinitamente deserta e misteriosa, dalla sua tenda l'uomo libero tendeva le braccia al cielo infinito non deturpato dall' ombra di Nessun Dio".

Questa affermazione sembra definitiva, quasi una bestemmia. Eppure i critici letterari delle riviste cattoliche spesso apprezzarono Campana senza mezzi termini, per questo suo tendere le braccia al cielo, per il suo misticismo e la mancanza assoluta di materialismo. In lui c'era l'ateo ma anche il sentimento profondo, la ricerca, il cuore e molto altro ancora.

Il giornalista Fabio Dalla Torre nel 1949 scrisse un bel editoriale su Uomini quaderno mensile di letteratura, periodico edito dalla Scuola Tipografica Calasanziana di via Bolognese, a Firenze, e dunque curato dai Padri Scolopi. L'occhiello dell' articolo è addirittura una quartina della Divina Commedia:
 
... Egli partissi povero e vetusto
E se il mondo sapesse il cor ch'egli ebbe
Mendicando sua vita frusto e frusto
Assai lo loda e più lo loderebbe
(Par. 4, 140)               

 Paolo Buttini, "Il condor" e "La caccia"
dalla rivista Uomini, 1949

 




Secondo Fabio Della Torre nei Canti Orfici, nel pellegrinaggio a La Verna, Campana …

… scrive una delle più alte pagine della poesia universale:
"Io vidi dalle solitudini mistiche staccarsi una tortora e volare distesa verso le valli immensamente aperte ..."
 
La vita errabonda e disperata del poeta non fu criticata e neanche il fatto che Campana fosse un puttaniere dichiarato. Per il giornalista tutto si poteva comprendere per:

... la speranza di trovare in un abbraccio un po' di pace:
"Se ne vanno per le strade - strette oscure e misteriose" finché scacciato anche dalle prostitute, "per le strade - ei cammina e via cammina - or le case son più rade - Trova l'erba e si distende - infangato come un cane: - da lontano un ubriaco - canta amore alle persiane".

Questo e altro ancora si può leggere nel testo qui sopra.

 ... da lontano un ubriaco canta amore alle persiane
disegno di I. Codra, da Uomini, 1949


Nessun commento:

Posta un commento