sabato 28 dicembre 2024

Il cielo di dicembre 2024

Lilith, la Luna nera e le sette
stelle invernali più brillanti

Ricerca di Claudio Mercatali


Il bel simbolo della
Luna nera

La Luna può avere diversi colori, reali o di fantasia. C’è una Luna cinerea durante le eclissi, una Luna rossa per diffusione della luce solare e una Luna blu (o Blue moon) che è la seconda luna piena del mese, se ce ne sono due anziché una sola come di norma. C’è anche una immaginaria Luna nera, la seconda Luna nuova in un mese.





Quando sarà la prossima? 
Il 30 dicembre 2024 ci sarà la Luna nuova, la seconda del mese perché la prima è stata il giorno uno. Non è un fatto astronomico ma una semplice circostanza di calendario perché quando la Luna nuova cade all’inizio di un mese c’è tempo per una seconda lunazione alla fine, visto che un mese lunare è di 29,5 giorni. Dunque ogni mese dell’anno può avere due lune nuove, escluso febbraio.



Ogni quanto si ripete? 
Siccome un mese lunare dura 29,5 giorni e un mese solare è più lungo, la Luna ritarda la sua fase di poco più di un giorno ogni mese. Quindi si ripeterà fra 32 mesi, nel giugno 2026. Quella precedente fu 32 mesi fa, nell’aprile 2022 (c’è un articolo nel blog).



Che cosa ce ne importa se non si vede?
Nelle antiche tradizioni ebraiche la Luna Nera si chiamava Lilith, nome di una compagna di Adamo prima di Eva. Anche lei cercò di imporsi ma non ci riuscì, lo maledì e lo lasciò. Il pittore Filippino Lippi agli inizi del Cinquecento la rappresentò nella chiesa di Santa Maria Novella, a Firenze, come un serpente con la testa di donna, avvolto all'albero della Conoscenza del bene e del male mentre offre un frutto ad Adamo, che però stavolta non lo prese. Nei secoli successivi altri pittori raffigurarono Lilith come libidinosa e ammaliatrice in quadri molto belli ma ingiusti nei confronti delle donne e in fondo anche dei serpenti.

E nell'astrologia?
Lilith dilata abbastanza la fantasia degli astrologi, perché secondo loro esprime il modo in cui una persona vive la propria sessualità: “Per i maschi nella Luna Nera c’è la somma di tutte le esperienze angosciose, le insoddisfazioni e le paure ancestrali vissute nei rapporti con l'altro sesso. Per le donne simboleggia invece la forza dell’erotismo congiunto alla dimensione dell’occulto, l'affrancamento dai vincoli e la sfrenatezza degli istinti repressi, è in un certo senso la parte in ombra della psiche femminile, mentre la Luna piena è l'aspetto conscio. Negli oroscopi la Luna Nera esprime il modo in cui una persona vive la propria sessualità e le proprie pulsioni più profonde. “








Adesso lasciamo perdere la passionalità di Lilith, profittiamo del cielo lasciato al buio da lei e cerchiamo le sette stelle più luminose in inverno. Se questa sera il cielo sarà nuvoloso poco importa, l’osservazione si può ripetere nei due o tre giorni successivi, fino alla comparsa del primo spicchio di luna. Le sette stelle che cerchiamo sono tutte nella stessa porzione di cielo, ai vertici di due asterismi importanti: il Triangolo Invernale e l’Esagono Invernale.

SIRIO
Sirio del Cane Maggiore è la stella più brillante. Dista circa 8,6 anni luce dal Sistema Solare, il che la rende una delle stelle più vicine a noi.
PROCIONE
Procione del Cane Minore dista 11,5 anni luce. È l’ottava stella più luminosa.
POLLUCE
Polluce è una stella gigante color giallo arancio distante 34 anni luce, compagna di Castore nella costellazione dei Gemelli.
CAPELLA
Capella dell’Auriga la sesta stella più brillante. E’ a soli 43 anni luce dal Sistema Solare. È relativamente semplice da individuare: si trova al vertice superiore dell’Esagono Invernale.
ALDEBARAN
Aldebaran del Toro, a 65 anni luce, è arancione, facile da individuare vicino all’ ammasso delle Pleiadi. Ormai è certo che ha un pianeta gassoso, come Giove ma più grande.
RIGEL
Rigel di Orione è una supergigante blu a circa 860 anni luce. E’ classificata come Beta Orionis, cioè la seconda per luminosità di Orione ma è di solito più luminosa di Betelgeuse.
BETELGEUSE
Betelgeuse di Orione è una delle stelle più grandi visibili ad occhio nudo, la seconda di questa costellazione per luminosità. E’ una supergigante rossa, molto vecchia.



Per ampliare
6 aprile 2022 Il cielo di Aprile
24 agosto 2023 La luna blu



venerdì 6 dicembre 2024

Le costellazioni di Eridano e della Fenice

Una difficile ricerca 
nel cielo d’inverno

Ricerca di Claudio Mercatali



Nella volta celeste ci sono costellazioni visibili dall’emisfero nord (il nostro) e costellazioni visibili a sud dell’equatore. Adesso siamo al limite dei due emisferi, ma già nell’emisfero sud. Perciò stiamo cercando delle stelle molto basse sull’orizzonte, che si vedrebbero più alte e quindi meglio nei cieli del Sahara o ancora più a sud.

Eridano

Questa costellazione è una lunga sequenza di stelline che disegnano una figura sinuosa poco appariscente. L’Eridano per i Greci era un fiume mitico che poi fu identificato con il Po, ma anche con il Rodano e il Nilo. Qui cadde Fetonte, fulminato da Giove perché non sapeva guidare il carro del Sole.

Per arrivare a Eridano conviene partire da Rigel di Orione, una bella stella bianca e brillante facile da trovare. Lì accanto c’è Beta Eridani, una stellina che marca l' Inizio del fiume, poi serpeggiando lungo il “corso” si arriva alla stella Acamar (Teta di Eridano), una stella di media magnitudine a 161 anni luce da noi. Il suo nome deriva dall’arabo e significa La fine del fiume. E’ già nell’ emisfero australe ed è bassa sull’orizzonte. Acamar è una binaria formata da un astro bianco – giallo abbinato ad un altro simile, ma appare come una stella unica. Gli appassionati di fantascienza sanno che attorno alla stella Keid (omicron Eri) orbita il pianeta Vulcan, dove è nato il dr.Spock dei telefilm di Star Trek.

La Fenice

L’ araba Fenice era un uccello che poteva rinascere dalle sue ceneri. Il mito è egizio e dice che la Fenice, dopo 500 anni di vita, faceva il suo ultimo nido in cima a una palma, con tanti legnetti di sandalo e con la resina dell’arbusto della mirra. Poi si lasciava bruciare dal Sole e dal fuoco di questi due legni odorosi, ma risorgeva dopo qualche giorno. 

Il mito passò nella nostra cultura nel Settecento con la nota frase di Metastasio “L’Araba Fenice che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa” per indicare una cosa in cui molti credono ma che nessuno ha mai visto. Metastasio con queste parole esprimeva un giudizio sugli amanti, come si può leggere qui accanto. 
La stella più brillante della costellazione è Ankaa (Alfa della Fenice). E’ di media magnitudine e forse si vede se il cielo è terso, molto bassa sull’orizzonte. Il nome è arabo e da noi è nota come Testa della Fenice. Il periodo migliore per cercarla è il mese di dicembre. E’ una gigante arancione, rarefatta, con una massa 2,5 volte quella del Sole e un raggio 13 volte superiore. Si stima che sia ancora nella fase di combustione dell’elio ma va verso la vecchiaia. Alla fine di questa fase scaglierà nello spazio il suo strato esterno e poi si comprimerà per diventare una nana bianca in modo molto progressivo.

Come si fa a cercare nel cielo del nostro Appennino queste costellazioni così basse sull’ orizzonte?

Conviene partire da Beta Eridani, la stellina vicina a Rigel di Orione di cui abbiamo detto prima e scendere serpeggiando verso Acamar. A quella altezza sull’ orizzonte c’è Ankaa della Fenice.

Le notti più favorevoli sono a metà dicembre, a mezzanotte, perché Orione raggiunge il culmine. Però la ricerca è difficile, anche perché in questa parte del cielo non ci sono stelle di prima grandezza da usare come di riferimento. Acamar e Ankaa sono le uniche due evidenti a occhio nudo mentre il resto è un puntinato di stelle minime. Siamo proprio al limite di visibilità e in caso di difficoltà ricordatevi che cosa disse Metastasio a proposito della Fenice. Affinché il nostro girovagare notturno non sia vano teniamo conto che il 13 - 14 dicembre di ogni anno (ma anche nelle notti successive) arrivano le Geminidi, uno sciame di stelle cadenti simile a quello estivo della notte di San Lorenzo. 

C’è da meravigliarsi? 
Non tanto perché il nostro cielo con le sue costellazioni è uno dei tanti possibili. Chi vive in Argentina non sa che cos’è la Stella Polare, non vede l’Orsa Maggiore, Cassiopea ecc. Non cerca il nord ma la Croce del Sud. In compenso non avrebbe nessuna difficoltà a vedere La Fenice. Dunque anche l’astronomia visuale è una questione di punti di vista.