martedì 5 luglio 2011

LO SCIOPERO DELLE SETAIOLE NEL 1911

 

Le operaie protestano
e manifestano davanti
al Comune
di Claudio Mercatali

  

Il bombix mori, o baco da seta, è un insetto che ad un certo punto della sua vita si racchiude in un bozzolo e compie la metamorfosi. Dopo qualche tempo fora il bozzolo e esce sotto forma di farfalla. Questa nuova vita dura poco, appena il tempo per deporre le uova. La lavorazione della seta consisteva nel far bollire il bozzolo prima che il baco lo forasse, per ricavare il filo intero, che veniva avvolto in un fuso. Il tutto richiedeva tanta manodopera, soprattutto femminile, e le operaie addette a questo si chiamavano filandaie o setaiole.




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La filanda Guadagni, Nati, Vespignani





La filanda più grande di Marradi, quella vicino alla stazione ferroviaria, fu distrutta da bombe d’aereo nel 1944, ma agli inizi del Novecento impiegava duecento donne, in un lavoro duro, con le mani nell’acqua bollente e turni di lavoro massacranti. Per questo, mercoledi 11 gennaio 1911 ci fu una protesta contro la proprietà, che rifiutava certe concessioni. Le setaiole sospesero il lavoro e in corteo andarono sotto il Comune, per chiedere un intervento del Sindaco, l’ing. Vincenzo Mughini, che era stato appena eletto.




Ecco qui accanto come raccontò il fatto il corrispondente del Corriere mugellano, che era presente …

  



Era cominciato un contenzioso fra le operaie e il padrone. Si trattava di una protesta spontanea, senza copertura sindacale e a termini di legge le operaie non potevano scioperare così. Secondo le norme dell’epoca una sospensione del lavoro fatta in questo modo dava diritto al padrone di licenziare. Questo divenne chiaro quasi subito, con il procedere della protesta, tanto che due noti socialisti del paese, Luigi Maestrini e Attilio Vanni, che sostenevano le richieste delle operaie dovettero rinunciare a difendere le lavoratrici.

Ecco qui accanto come andarono le cose ...


 










 










Dunque le povere operaie non ottennero niente e:
 “… giovedi 19 alle cinque e un quarto (!) si è sentita la sirena annunciare la riapertura e queste povere lavoratrici sono corse alla filanda a riprendere l'usato lavoro”.


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