mercoledì 17 agosto 2011

Un ferragosto marradese

molto mosc(i)...o
di Antonio Moffa

"Le vacanze sono la vendemmia del diavolo e, per evitare tentazioni, non si deve baciare alcuna donna, nemmeno la propria mamma”. Nello scorso secolo questa posizione intransigente, attribuita a don Bosco, fondatore dei Salesiani, veniva ricordata spesso  nei seminari vescovili e conventuali.
Nei correnti giorni di mezz’agosto i desideri crescono per il solleone e l’influsso delle stelle cadenti. La voglia dei sensi ci coglie dal risveglio fino alle ore antelucane del ritorno a letto e don Bosco ci appare troppo lontano per temere i suoi ammonimenti.
Nel cuore del mese di agosto a Marradi si percepisce molto di più un’atmosfera di “Canzone di Bacco” (Lorenzo il Magnifico):

Quant'è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.…

La Graticola d’oro ha fatto il pieno e per una decina di giorni il centro di Marradi sembra il quartiere centrale di una metropoli. C’è perfino un gran traffico: nella strettoia della chiesa madre si possono contare file di una decina di auto per ogni senso di marcia!
Marradesi lontani tornano in questi giorni per rivedersi e scambiare con i residenti tante “solite” novità e pettegolezzi riservatissimi come segreti di Pulcinella: - mi raccomando non dirlo a nessuno, io non ti ho detto nulla e non so nulla- .
Per le strade ci sono fresche ragazze in hot pants e belle signore piene di voglie malcelate. Molte di loro consumano morbosamente gelati e aperitivi, accavallando gambe abbronzate sulle sedie di piazza Scalelle. Alcune sono straniere e ciò accresce nei maschi la voglia di provarci.
Di giorno s’incontrano i soliti amici e persone riviste dopo mesi o anni: quattro frasi incrociate, i soliti convenevoli e via si va all’altro bar o nel negozio accanto.

Piazza Scalelle

La sera anche i meno giovani escono dopo cena per una birra o un gelato, ma è una lotta, non per l’affollamento al banco: Marradi ha una densità di bar e ristoranti molto alta e potrebbe fronteggiare ben più numerosa clientela.
La lotta è contro nuvole di moscerini che proprio in questi giorni finali di solleone hanno invaso il centro abitato.
Di notte su alcuni tratti di marciapiede i moscerini morti coprono completamente la pavimentazione e quelli ancora vivi anneriscono il muro intorno ai lampioni; i volatili dispettosamente cadono nel bicchiere di birra, sul cono del gelato e fra le labbra del malcapitato degustatore serale. Forse anche un bacio rubato su per la scala del palazzo Cannone ha il sapore di un moscerino schiacciato.

Il fenomeno è eccezionale, ma non unico: abbiamo anche la zanzara tigre che, toma toma e bassa bassa, punge i nostri arti inferiori e pure quelli delle fresche  ragazze in hot pants e delle belle signore piene di voglie malcelate e di evidenti punti rossi su cosce e polpacci.


... le vacanze sono la vendemmia del diavolo ...
don Bosco

Don Giovanni Bosco un po’ di ragione ce l’aveva: l’estate è la vendemmia dei diabolici insetti dispettosi. Cosa ne sarà di noi quando, a settembre, arriverà la vendemmia dell’uva e i moscerini saranno riprodotti a miliardi dalle vinacce gettate nei campi?

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