Gli affreschi in casa Cassigoli
di Claudio Mercatali
La residenza storica della
famiglia Cassigoli, a Marradi, è accanto alla chiesa arcipretale, in un
edificio che passa inosservato finché c'è la porta chiusa. Se per caso il
portone d'ingresso è aperto si scorge un bellissimo corridoio affrescato e si
capisce che all'interno ci deve essere qualcosa di importante. In effetti la
casa, antichissima, ha le pareti affrescate da Galileo Chini.
Per i cultori di storia dell'arte
la famiglia Chini è ben nota ma per tutti gli altri no e quindi conviene
spendere qualche parola. Nel sito mugellotoscana.it si legge che:
"Nel Mugello due secoli fa
nasceva la Manifattura Chini, grande esempio di artigianato artistico nella
produzione di ceramiche. Ai primi dell’800 il capostipite della famiglia Piero
Alessio Chini, di professione decoratore, tramandava la passione per l’arte ai
figli e ai nipoti, che da apprendisti si trasformarono in eclettici e creativi
artisti. Una delle figure di maggior rilievo nella famiglia fu sicuramente Galileo Chini che, insieme al cugino Chino, fondò nel 1906 la manifattura “Fornaci San Lorenzo” a Borgo San
Lorenzo, producendo ceramiche e vetrate di immediato grande successo.
All’inizio del ‘900 Galileo Chini
divenne tra i massimi esponenti del Liberty italiano e nel 1906 la sua fama di
artista raggiunse anche l’Oriente tanto che fu chiamato a Bangkok per
affrescare il Palazzo del Trono. Successivamente la manifattura rivestì in grès
ceramico lo stabilimento termale di Salsomaggiore “Lorenzo Berzieri” e Galileo
Chini ne decorò una parte, collaborando con altri artisti dell’epoca. Dal
1925 la manifattura Chini riprese la partecipazione alle varie esposizioni
nazionali ed internazionali nelle quali ebbe risalto e successo il lavoro
presentato da Galileo, oramai artista indiscusso sia come decoratore, sia come
artefice di preziose tecniche di lavorazione. Le Fornaci continuarono la loro
attività fino al 1943, quando, a seguito di un terribile bombardamento su Borgo
San Lorenzo che causò molte vittime, subì così tanti danni che non riuscì
più a riprendere una regolare attività".
Le sorelle Maria Angela e Maria Paola Cassigoli, con squisita gentilezza, hanno chiesto che i decori della loro casa fossero fotografati e permesso di inserirli nel sito della biblioteca, ora che sono stati restaurati dalle abili mani di Francesco Graziani e Barbara Briccolani. E allora guardiamo.
Si parte di qui, dallo studio del prof. Antonio Cassigoli, per tanti anni direttore delle Scuole Elementari di Marradi e sindaco negli anni Cinquanta. Basta alzare gli occhi per rendersi conto dell'eleganza della pittura del Chini.
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Galileo Maria Chini
Casa Cassigoli è datata 1795 ma pare che le fondamenta
risalgano al Quattrocento. La casa apparteneva a Celestina Celletti che la
lasciò in eredità alla nipote Anna Cattani.
Anna Cattani era moglie di
Antonio Cassigoli.
Attualmente la proprietà è delle
quattro sorelle Cassigoli (Maria Grazia, Maria Rosa, Maria Angela e Maria
Paola).
Questa casa è una delle pochissime
che non vennero colpite
dai bombardamenti aerei dell' ultima
guerra mondiale e così questi capolavori
sono giunti intatti fino a noi.
che non vennero colpite
dai bombardamenti aerei dell' ultima
guerra mondiale e così questi capolavori
sono giunti intatti fino a noi.
Nelle stanze decorate da Galileo Chini non mancano gli effetti a sorpresa, come questa porta a scomparsa.
Le ceramiche sono della Manifattura Chini di Borgo S.Lorenzo, gestita da Chino, cugino di Galileo.
I due, spesso in disaccordo, si erano divisi e a Chino Chini era toccata la fabbrica di ceramiche.
C'erano molti altri oggetti in ceramica, ma gli Indiani dell' VIII Armata inglese nel 1944 occuparono la casa e non ebbero tanto riguardo per i soprammobili.
Nel corridoio che porta al secondo piano
una successione di disegni geometrici
e di fantasia studiata sapientemente
ha l'effetto di ampliare lo spazio,
come succede anche nel corridoio di ingresso.
Gli affreschi sono stati restaurati di recente
da Francesco Graziani e Barbara Briccolani.
Queste foto sono state scattate il giorno 20 agosto 2012. Le sorelle Cassigoli, essendo l'edificio una proprietà di famiglia, chiedono di non "scaricarle" per altri utilizzi se non dopo aver ricevuto una esplicita autorizzazione.
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