nei posti più amati
dal poeta
dal poeta
ricerca di Claudio Mercatali
Lanfranco Raparo,
Marradi.
Negli anni 1995 - 2000 l'Amministrazione
comunale fece porre quattro leggii in
ferro in altrettanti punti dell'abitato di Marradi e descritti nei Canti Orfici.
Di recente questi, e altri due
che sono a Campigno, sono stati restaurati e marcano altrettanti punti di sosta
in un tour poetico e ambientale sulle orme di Dino Campana.
L'immagine trasfigurata della
natura, delle persone e delle cose è l' essenza della poetica campaniana e uno
dei modi di conoscere questo poeta è sicuramente quello di leggerlo nei posti
che lo ispirarono.
Planimetria del paese
e ubicazione dei leggii.
Leggio 1 Sogno di prigione
E' l'anno 1909 e Dino Campana è
in prigione a Tournai, in Belgio, e immagina di essere "sopra al muretto del cimitero ..."
nel posto mostrato qui sotto, a guardare le locomotive a vapore in manovra nella stazione di Marradi.
nel posto mostrato qui sotto, a guardare le locomotive a vapore in manovra nella stazione di Marradi.
" ... Ora il mio paese tra le montagne. Io al parapetto del cimitero davanti
alla stazione che guardo il cammino nero delle macchine, su, giù. Non è ancor
notte; silenzio occhiuto di fuoco: le macchine mangiano rimangiano il nero
silenzio nel cammino della notte. Un treno: si sgonfia arriva in silenzio, è
fermo: la porpora del treno morde la notte: dal parapetto del cimitero le
occhiaie rosse che si sgonfiano nella notte: poi tutto, mi pare, si muta in
rombo: Da un finestrino in fuga io? Io ch’alzo le braccia nella luce!! (il
treno mi passa sotto rombando come un demonio).
Leggio 2 La casa sul fiume
La poesia fu scritta guardando il Lamone dalle finestre
della casa dello zio Torquato
L'invetriata
La sera fumosa d'estate
Dall'alta invetriata mesce chiarori nell'ombra
E mi lascia nel cuore un suggello ardente.
Ma chi ha (sul terrazzo sul fiume si accende una lampada)
chi ha
A la Madonnina del Ponte chi è chi è che ha accesola lampada? - C'è
Nella stanza un odor di putredine: c'è
Nella stanza una piaga rossa languente.
Le stelle sono bottoni di madreperla e la sera si veste
di velluto:
E tremola la sera fatua: è fatua la sera e tremola ma c'è
Nel cuore della sera c'è
Sempre una piaga rossa languente.
Marradi (Antica volta. Specchio velato)
Il mattino arride sulle cime
dei monti. In alto sulle cuspidi di un triangolo desolato si illumina i castello,
più alto e più lontano. Venere passa in barroccio accoccolata per la strada
conventuale. Il fiume si snoda per la valle: rotto e muggente a tratti canta e
riposa in larghi specchi d'azzurro: e più veloce trascorre le mura nere (una
cupola rossa ride lontana con il suo leone) e i campanili si affollano e nel
nereggiare inquieto dei tetti al sole una lunga veranda che ha messo un
commento variopinto di archi!
Serenità, dall'aspre rocce dato
Un Borgo in grigio e vario torreggiare
All'alterno pensier pare e dispare,
Sovra l'arido sogno, serenato!
O se come il torrente che rovina
E si riposa nell'azzurro eguale,
Se tale a le tue mura la proclina
Anima al nulla nel suo andar fatale,
Se alle tue mura in pace cristallina
Tender potessi, in una pace uguale,
E il ricordo specchiar di una divina
Serenità perduta o tu immortale
Anima! o Tu!
Salgo (nello spazio,
fuori del tempo)
L'acqua il vento
La sanità delle prime cose —
Il lavoro umano sull'elemento
Liquido — la natura che conduce
Strati di rocce su strati — il vento
Che scherza nella valle — ed ombra del vento
La nuvola — il lontano ammonimento
Del fiume nella valle —
E la rovina del contrafforte — la frana
La vittoria dell'elemento — il vento
Che scherza nella valle.
Su la lunghissima valle che sale in scale
La casetta di sasso sul faticoso verde:
La bianca immagine dell'elemento.
leggio 6 Viaggio a La Verna
Campigno: paese barbarico,
fuggente, paese notturno, mistico incubo
del caos. Il tuo abitante porge la notte dell'antico animale umano nei suo i
gesti. Nelle tue mosse montagne l'elemento grottesco profila: un gaglioffo, una
grossa puttana fuggono sotto le nubi in corsa. E le tue rive bianche come come
nubi, triangolari, curve come gonfie vele: paese barbarico, fuggente, paese
notturno, mistico incubo del Caos.
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