di Marradi
ricerca di Mario
Catani
Nel 1888 arrivò a Marradi il
primo treno da Faenza e la foto famosa dell'evento è qui accanto. La ferrovia
cambiò il volto del paese e dove prima c'era il podere Marciana fu costruita una
grande stazione di manovra per le locomotive. A Marradi cominciava il tratto di
vera salita e bisognava dividere in due i treni merci o raddoppiare la
trazione.
Si rese anche necessario un viale
d'accesso al paese e la deviazione della strada Faentina granducale, che
tagliava di traverso i campi, dalla attuale stazione ferroviaria verso Casa
Gondi. Il tutto è illustrato nella tavola qui sotto, dove si vede a
tratteggio la Faentina dismessa e il nuovo tracciato, che è quello odierno.
La Società delle Ferrovie
Meridionali, che gestiva la linea, non costruiva a spese proprie gli accessi ai
binari perché questi lavori spettavano ai comuni. Fu così anche a Marradi e il
Comune fece preparare dall' Ufficio Tecnico il progetto per il Viale della
Stazione, subito intitolato ad Alfredo Baccarini, l'ingegnere che aveva
fortemente voluto questa linea ferroviaria.
Osservando la Tavola rossa qui sotto si vede che l'imbocco originario era più lungo dell'attuale e
partiva di fronte al magazzino vicino al casello ferroviario, cioè all'incirca
all' altezza del tabernacolo di S.Rocco. Qui c'era un edificio, chiamato La
Croce, con uno stradello che andava al molino (poi divenuto Il Molinome) e per il resto erano campi.
Comune di Marradi
Progetto e Perizia
della rampa di accesso
alla stazione di Marradi
e relativi disegni
La rampa di accesso alla Stazione
sarà formata come nei disegni planimetrici e altimetrici allegati. Avrà una
pendenza uniforme del 3% La sua lunghezza sarà di m 100 e comprenderà il
massicciato con a monte cunetta e panchina ed a valle marciapiede alberato, e
limitato verso il centro da panchina a vista o lista di pietra con rialzo dal
piano del massicciato di m 0,10. Ai piedi di detta panchina sarà formata per tutta
la lunghezza della rampa una zanella larga m 0,35 la quale trasmetterà le acque
della rampa in una o più fogne della Stazione. Il tutto com' è indicato nel
disegno suddetto.
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Il Comune fece le cose in grande,
perché questi terreni ormai non erano più agricoli e diventavano la porta
d'accesso al paese. Fu curato il raccordo con la Faentina in modo che la
pendenza fosse la minima possibile e l'incrocio ampio.
Il progetto definitivo è questo
qui sopra.
Occorreva anche un arredo urbano
adeguato e nel nuovo viale della Stazione, come del resto lungo la Nuova
Faentina fino al passaggio a livello, furono piantati una settantina di tigli,
quasi tutti ancora gagliardi.In corso d'opera la rampa di accesso alla stazione
fu accorciata, così com'è oggi, e dei ventisei tigli previsti ne furono
piantato solo dodici.
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