" Era certo un itinerario inconsueto, quello compiuto da Felice Giani ed i suoi amici nella primavera del 1794. Da Faenza a Marradi, dalla Romagna alla Toscana, risalendo il fondovalle del Lamone fino ai bacini montani dell'Appennino, lungo l'antica strada romana. (...)
Ventidue fogli da disegno accompagnarono Giani e i suoi amici lòungo le antiche strade che congiungono Romagna e Toscana, attraverso pievi e ruderi, orizzonti distesi e pareti scoscese, boschi."
Attraverso i disegni risaliamo la Val Lamone mentre il paesaggio sempre meno antropizzato ci offre immagini di boschi, guadi,cascate, anfratti in una natura mitica e intatta dove il fiume diffonde il fragore delle sue acque.
Il fiume Lamone sotto le mura del convento delle Domenicane di Marradi |
Il fiume Lamone verso Spedina |
Oggi molti dei paesaggi disegnati da Giani nel 1794 sono cambiati. Ma c'è un luogo, più di tutti, dove il rapporto tra le suggestioni reali e l'ispirazione dell'artista reca l'incanto di un miracolo, della natura e dell'arte.
E' la cascata di Valbura, che ispira a Giani la " Caduta del fiume Amone nella strada di Marradi". Dopo Salta cavallo...la salita diventa scoscesa. Il fiume cade con fragore dai fianchi delle montagne coperte di castagni e supera una casetta quadrata di pietre che veglia, dall'alto, le voragini d'acqua. " ( 1)
il fiume Lamone presso le cascate di Valbura |
1-Tratto dall' introduzione a " L'Album di viaggio da Faenza a Marradi", a cura di Beatrice Buscaroli Fabbri. Ricerca a cura di Luisa Calderoni.
sono pitture spettacolari con una personalità unica: i "i contrasti parlano da soli", le linee del tratto sono armoniche sia orizzontalmente che verticalmente,ha reso meravigliosamente le rotondità e le asperità che anche oggi si sentono e si vedono salendo........che goduria!
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