sabato 2 maggio 2015

La costruzione della strada di Campigno (Prima parte)


L'idea e l'inizio

da una ricerca di Mario Catani




Nei primi anni del Novecento non c'era nessuna strada decente che congiungesse Biforco con Campigno. La vallata si poteva risalire con una mulattiera nella quale passava a stento un barroccio e solo in certe stagioni dell' anno.

Questo antico tracciato cominciava dal ponte di Biforco, saliva al Castellaccio, percorreva l'orlo dei campi di Villanova sulla sponda del torrente e poi arrivava a Rinieri dopo aver attraversato una costa instabile detta Balza di Bagnò.


In quegli anni la necessità di un collegamento si fece sempre più forte e il Comune si pose il problema di costruire una strada carrettabile. Non fu cosa semplice e per finire i lavori, a causa di vicissitudini varie, ci vollero quasi 50 anni (25 prima di cominciare e poi altri 25). Questa qui sopra è la copertina del progetto dell'ultimo tratto, da Ravale alla chiesa di Campigno, però ora vediamo come iniziò questa storia ...


Il problema si coglie bene nella Carta d'Italia dell' anno 1900 nella quale si vede che la strada di Campigno proprio non c'è.

Scrutando attentamente al massimo si può vedere la traccia debole della mulattiera nei campi di Villanova e oltre ...

Nel 1903 i campignesi si fecero sentire e scrissero al Sindaco questa petizione:




Signore
la mancanza di una strada che riunisca la vallata di Campigno con Marradi sede del Comune e centro commerciale della regione è di gravissimo ostacolo per il traffico dei prodotti agricoli degli innumerevoli poderi nella valle stessa ...

Baldesi Vincenzo
Bernabei Pio
Ferrini Angiolo
Tricca Fosco









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se le vuoi ingrandire







L'occasione per fare non capitò subito, perché mancava lo strumento legale per coinvolgere i privati e il Comune da solo non ce la poteva fare.

Nel 1912 il Governo varò una normativa nuova che consentiva la formazioni di Consorzi e la stampa diede ampio risalto alla cosa. 
Ecco qui accanto un articolo del periodico fiorentino Fieramosca, che venne letto anche a Marradi, visto che è fra i documenti dell'Archivio storico del Comune:

Fieramosca
Il Giornale del Popolo
15 novembre 1912

La necessità di possedere una buona rete stradale destinata a promuovere un maggiore sviluppo del commercio e delle industrie agrarie è sempre stata ragione di studio da parte dei nostri giurecolsulti, poiché la legge del 1865 ha dato infelici risultati ...
... Il progetto consiste nel costituire un consorzio, per ciascun Comune, incaricato di costruire dette strade ...

Il Consorzio fu costituito ma nel 1915 scoppiò la Prima Guerra Mondiale e il tutto rimase in sospeso.
Nel 1921 - 1922 il Comune provò a far ripartire i lavori e ottenne un finanziamento comunicato con Questo telegramma:





Progetto stralcio lavori 
contro la disoccupazione    
 17 giugno 1922



Non successe niente nemmeno questa volta perché il 1922 è l'anno della Marcia su Roma e l'Amministrazione di Marradi, social popolare, venne travolta dagli eventi. Il sindaco era il colonnello Edmond Smidt  Von Secherau, che si dimise e fu sostituito da un commissario prefettizio, che poteva gestire l'ordinario ma non i lavori straordinari come questo.


Nel 1923 fu eletta una nuova amministrazione, fascista, guidata dall' avvocato Consolini, che dal 1927 divenne podestà.
Era iniziato il Ventennio e il Fascio Marradese mise al centro dei propri programmi la strada di Campigno e quella di Val della Meda.



Il primo lotto dei lavori venne affidato alla neonata Cooperativa del Fascio Marradese. Era il 1925 e finalmente si cominciava.

Il primo lotto andava dal podere Il Fossato (all' altezza del ponte del Campo sportivo attuale) fino al Corneto, escluso il ponte.


Il progetto fu preparato dall' ing. Mughini, dell' Ufficio Tecnico del Comune e la Tavola principale è questa qui accanto.


Poi seguirono altri lavori e finalmente nel 1930 la strada fu completata per un tratto significativo, cioè fino a Val di Mora. Ne mancava ancora metà ma questo risultato bastò all'amministrazione fascista per vantare il primo successo e il giornale fiorentino Il Bargello commentò così la realizzazione, che seppure incompleta era importante ...





Fonte: Documenti dell'archivio storico
del Comune di Marradi

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