del
Comune di Marradi
ricerca di Vincenzo Benedetti
Sambruceto
e la sua sorgente
Sambruceto è un podere lungo la
strada per la Badia del Borgo, a 500m dal paese. L'acqua sgorga abbondante in
mezzo a un campo e per secoli è stata la fonte primaria di approvvigionamento
per il capoluogo. Secondo gli estimi fatti dallo studioso Carlo Mazzotti il podere era di proprietà del Convento delle Domenicane di Marradi già nel 1655.
Nel Settecento il Comune aveva già i diritti di emunzione da queste sorgenti e anche la servitù di dover fornire acqua gratis o quasi alle Suore del Convento della SS.Annunziata. La servitù è stata attiva fino a pochi anni fa, quando il Comune chiuse l'impianto perché non era più a norma.
Nel Settecento il Comune aveva già i diritti di emunzione da queste sorgenti e anche la servitù di dover fornire acqua gratis o quasi alle Suore del Convento della SS.Annunziata. La servitù è stata attiva fino a pochi anni fa, quando il Comune chiuse l'impianto perché non era più a norma.
Questo vincolo secolare dava
luogo a qualche contenzioso, perché le suore ogni tanto avanzavano qualche
richiesta o perché il Comune veniva meno agli obblighi. Successe così anche nel
dicembre del 1735 e Giovan Michele Nuti, Cancelliere di Marradi, un po' preoccupato per la
disputa che si era aperta, scrisse a Firenze per sapere come si doveva
regolare. Il funzionario granducale gli rispose così:
Filza di lettere e negozi
del cav. Giovan Michele Nuti
(1735 Archivio del Comune
di Marradi)
Firenze 13 dicembre
1735
Il contenzioso non era grave e si
risolse per il meglio. Ora a noi interessa la frase: " ... aver l'uso dell'acqua, come dicono aver
sempre avuto da tempo memorabile in qua ..." perché dimostra che l'uso
di quest'acqua già allora era antico tanto da non ricordare quando fosse
iniziato e le suore vantavano diritti altrettanti vecchi sulla medesima.
Le sorgenti di Sambruceto sono alimentate
da acque che scorrono dentro la roccia, subito sottostante la poca terra di cui
sono fatti i campi di quel podere.
La circolazione è veloce e per questo l'acqua arrivava in paese torbida dopo le prime piogge e scarseggiava in estate, visto che l'insieme delle fratture della roccia non si presta a filtrare o accumulare risorsa.
I due inconvenienti erano ben noti anche nei secoli scorsi e più volte si cercò un rimedio.
La circolazione è veloce e per questo l'acqua arrivava in paese torbida dopo le prime piogge e scarseggiava in estate, visto che l'insieme delle fratture della roccia non si presta a filtrare o accumulare risorsa.
I due inconvenienti erano ben noti anche nei secoli scorsi e più volte si cercò un rimedio.
Ecco che cosa disse nel 1782 l'ingegnere Marco Moretti, fiorentino, rispondendo agli Amministratori del Comune che gli avevano
chiesto un intervento:
Illustrissimi Signori Confaloniere
e Residenti nella Magistratura Comunitativa di Marradi
La fonte d'acqua viva che esiste sulla piazza della Terra di Marradi è
senza dubbio uno dei maggiori comodi che risenta il pubblico di codesta
Comunità per la scarsezza dei pozzi d'acqua buona che si ritrova nella Terra
medesima: questa fonte peraltro oltre a rendersi quasi esausta nei tempi
d'estate s'appare notabilmente torba dopo le pioggie, non già le più dirotte,
ma anche mediocri. Venendo pertanto a mancare in ambedue dei mentovati casi il
citato benefizio è ottimo il pensiero condotto sopra ai medesimi soggetti ...
Umilissimo e devotissimo ing. Marco Moretti 31 dicembre 1782
..................
Non sembra che il Comune nel 1782 abbia
posto rimedio a questi inconvenienti perché da altre carte risulta che
l'intervento risolutivo fu fatto a metà dell'Ottocento.
Con il nuovo acquedotto ottocentesco
vi furono dei miglioramenti ma l'inconveniente dell' acqua torbida un po' rimase, anche se fu costruita una vasca di decantazione sotterranea. L'attuale
acquedotto, inattivo ma ancora sostanzialmente intatto, è di quest' epoca e fu
costruito in una galleria praticabile che attraversa il parcheggio del Chiuso e
palazzo Ceroni. Il punto di arrivo era alla fonte di Piazza Guerrini. Ecco che cosa rimane
oggi di questa mirabile opera ...
La vasca per chiarificare l'acqua è dentro questa porticina, lungo la strada di S.Benedetto, a poche centinaia di metri dall'inizio del paese.
E' una vasca circolare, fatta di tanti scomparti, nei quali l'acqua torbida in arrivo dalle sorgenti passava successivamente e rimaneva
in deposito finché la finissima argilla
che la intorbidava non si era depositata.
Poi le varie vasche venivano ripulite
una alla volta.
Da una parte si vedono ancora
le porte di entrata
dell'acqua torbida,
in arrivo
come un ruscello dalle sorgenti
di Sambruceto.
Clicca sulle immagini se
le vuoi ingrandire
I meccanismi per regolare
la portata, ci sono ancora,
ossidati e inceppati come
si vede qui ...
Dopo il deposito dell'argilla fine l'acqua
chiara rimaneva un po' in un pozzo
finché non cominciava
il prelievo dalle fonti.
chiara rimaneva un po' in un pozzo
finché non cominciava
il prelievo dalle fonti.
La torbidità è un grave inconveniente ma se non è eccessiva l'acqua è potabile lo stesso, perché l'argilla fine non è una sostanza inquinante.
Però questo provoca dei disturbi digestivi a molte persone e quindi la normativa attuale vieta l'uso di acque poco limpide per l'alimentazione umana. Questo è il motivo per cui l'acquedotto di Sambruceto è attualmente in disuso. E' stata valutata diverse volte l'ipotesi di ripristinarlo, perché oggi ci sarebbero i sistemi per risolvere l'inconveniente, però la Società HERA, che gestisce le nostre acque potabili, non ha ancora deciso se farlo o no.
Dopo la vasca una conduttura di tubi in cotto immanicati uno nell'altro portava l'acqua fino alla Fonte della Vasca, poi alla fonte di Piazza Guerrini e infine al confine del monastero delle Suore Domenicane.
La condotta correva in una galleria apposita, dove una persona poteva camminare quasi eretta.
C'è ancora, sotto il parcheggio detto Il Chiuso, nel centro di Marradi.
La condotta dell'antico acquedotto
di Sambruceto sotto il parcheggio
di Marradi.
La condotta dell'antico acquedotto
di Sambruceto sotto il parcheggio
di Marradi.
Fonte: Documenti raccolti da Vincenzo Benedetti
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