giovedì 25 febbraio 2016

1910 La Banca di Lutirano

Una Cassa Rurale 
per otto parrocchie
ricerca di Claudio Mercatali



Abbiamo già visto nella ricerca "Le Casse Rurali e Artigiane"  (blog alla data 11.01.16) che a fine Ottocento la Chiesa ideò una forma di Banca cooperativa in cui i soci erano responsabili di tutto, per prestare soldi ai poveretti che non potevano pagare gli interessi bancari ordinari. La formula si diffuse in Francia e in Italia, dove nacquero le cosiddette Casse Rurali, gestite soprattutto dai parroci e con sede quasi sempre nelle canoniche.

Siamo fuori di senno e della logica finanziaria? Forse no, perché da queste nacquero le Casse di Credito Cooperativo, che sono andate avanti fino ad oggi  ...






Le Casse Rurali erano piccole e ai primi del Novecento gli esperti del Vaticano capirono che dovevano essere coordinate da Istituti più grandi, che garantissero i debiti, intervenissero in caso di dissesto e fornissero assistenza finanziaria. Il problema fu affrontato in vario modo nelle diverse regioni d'Italia. Qui da noi il conte Giovanni Acquaderni, con l' approvazione di Domenico Svampa, arcivescovo di Bologna, nel 1896 fondò il Piccolo Credito Romagnolo. Lo scopo dell' Istituto fu subito evidente e infatti questa banca venne ribattezzata quasi subito  la Bànca di prìt.






Ma veniamo a noi. Quali erano le banchine attive nel comune di Marradi?



Dai documenti della Camera di Commercio di Firenze sappiamo che i due mini istituti si chiamavano Cassa Rurale di Lutirano, con sede nella canonica di quella parrocchia e Cassa Rurale di S.Isidoro Agricola, con sede nella parrocchia di S.Adriano. Parliamo della prima:














Estratto di Atto costitutivo
Costituzione di Società cooperativa in nome collettivo

Io sottoscritto avv.Filippo Mazzotti notaro residente in Modigliana, iscritto presso il consiglio notarile di Firenze (ndr ...  allora c'era la Romagna Toscana e Modigliana e Tredozio erano in provincia di Firenze) certifico che con atto pubblico del 29 maggio 1910, mio rogito, venne costituita nel Comune di Marradi e precisamente nel Casale di Lutirano, limitatamente a otto parrocchie rurali di detto comune denominate Lutirano, Badia della Valle, Terbana, Gamogna, Bulbana, Galliana, Grisigliano e Abeto, fra i signori:



Don Claudio Bulgarelli, dottor Giovanni Catani, don Salvatore Marini, don Giovanni Piani, Giulio Cavina, don Francesco Montaguti, don Giuseppe Russo, don Leonardo Lama, Gaetano Matteucci, Pietro Laghi, Alessandro Carloni, Giuseppe Carloni, Mauro Vespignani, Francesco Nunziatini (?), Giovanni Ronconi, Alessandro Voltancoli, Antonio Bandini, Domenico Turchi tutti domiciliati nelle ricordate otto parrocchie,

una Società cooperativa in nome collettivo con la denominazione "Cassa Rurale di prestiti di Lutirano (Marradi)" con sede in Lutirano e avente lo scopo di migliorare le condizioni morali e materiali dei soci ...


Don Russo (parroco di Abeto, a sinistra qui accanto) e don Piani (parroco di Badia della valle) furono due attivi sostenitori dell' iniziativa, assieme al parroco di Lutirano don Luigi Lasi.







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Dopo la fondazione serviva uno statuto e nelle riunioni in parrocchia fu approvato questo qui di seguito. Merita leggerlo senza tanti commenti, perché è chiarissimo di per sé.

Questa che vedete è la versione del 1937, modificata in un punto rispetto a quella originaria, con la nomina obbligatoria di un Sindaco Revisore da parte del governo.





Infatti il Fascismo volle controllare da vicino queste Banche Cooperative, per non lasciarle del tutto il mano ai preti.


... I Soci sono obbligati a rispondere solidalmente con tutti i loro averi per le obbligazioni della Società ...


... La Cassa impiegherà le proprie 
disponibilità preferibilmente a favore 
dei Soci; le operazioni con i non soci 
non potranno eccedere il 40% 
del complessivo importo 
delle operazioni compiute ...



... Sono organi della Società: 
1) l'Assemblea Generale, 
2) il Consiglio di Amministrazione 
3) il Collegio dei Sindaci ...



... Il Consiglio di Amministrazione 
si compone di un Presidente 
e di sei Consiglieri ...



... Il Collegio dei Sindaci è composto 
da tre membri, di cui due 
di nomina dell'Assemblea e uno 
di nomina governativa ...


...L'esercizio finanziario ha inizio 
il primo gennaio e termina 
il 31 dicembre di ogni anno ...








L'atto costitutivo della Cassa aveva una validità di 99 anni, ma la banchina di Lutirano ne durò solo 39, il che non è poco. Nel 1949 i tempi erano cambiati, c'era stata la guerra, i soci si erano dispersi o invecchiati e la Società venne sciolta, dopo una riunione in parrocchia che deve essere stata un po' triste, visto che l'ultimo bilancio azzerò tutta la disponibilità di cassa.





... L'anno 1949 e questo 27 del mese di marzo in un ambiente gentilmente concesso della canonica di Lutirano si è riunita l'assemblea generale ordinaria dei Soci della Cassa Rurale e artigiana di Lutirano ...


Il liquidatore sig. Luigi Gentilini, che presiedeva l'assemblea disse:

... Signori Soci: come già previsto in sede di compilazione del bilancio al 31 dicembre 1948 la perdita è tale da assorbire oltre al fondo di riserva esistente anche l'intero capitale sociale ...




E Il Sindaco amministratore
Giuseppe Fabbri aggiunse:

... Nel rassegnare il mandato conferitoci vi ringraziamo della fiducia che ci avete accordata.
Lutirano 10 marzo 1949 

Così finì l'avventura della Cassa Rurale di Lutirano.


Secondo la legge la cancellazione della Cassa doveva essere comunicata all' Autorità competente e resa pubblica. E così fu ...

... nel Foglio Annunzi Legali 
del 26 aprile 1949
della Prefettura di Firenze ...





Un mutuo alla Cassa Rurale di Lutirano

Nel 1936 Cesare Vespignani di Lutirano aveva bisogno di un finanziamento per ampliare la sua casa e si rivolse alla Cassa del paese con la quale stipulò questo contratto.




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Fonte: Documenti della Camera di Commercio, conservati presso l'Archivio di Stato di Firenze.

Il contratto è stato dato da Giuseppe Vespignani, nipote di Cesare.





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