Agli inizi del Novecento anche in
Italia apparve un libro con racconti di rapporti lesbici: Il Passaggio, di Sibilla Aleramo (1919) che nella parte intitolata La favola rievoca l'amore che Sibilla
ebbe per una ragazza, "creatura dagli occhi d'oro".
La scrittrice Daniela Danna, nel
suo libro Amiche compagne amanti ci
racconta questa storia e riporta quello
che scrisse Sibilla Aleramo:
" ... La favola
era bionda. Un color caldo si muoveva su tutte le cose. Qualcuno giungendo ogni
giorno mi riempiva di fiori il grembo, diceva: "Vieni" mi conduceva
correndo all'argine vivo e silenzioso del fiume. Cantava. Due punti d'oro negli
occhi. Una piega violenta e luminosa nei capelli ...".
Lina Poletti
... una piega violenta e luminosa nei capelli ...
"Iddio non mi mise in petto timore" nell'incontro con
Lina. Ma in realtà fu grandemente
sorpresa dalla dichiarazione della ragazza, che aveva conosciuto al Congresso
delle donne del 1908.
Cordula (Lina) Poletti era ancora
studentessa (nacque nel 1885 a Ravenna ed era di nove anni più giovane) mentre
Sibilla Aleramo era uno dei grossi nomi del Congresso, famosa come scrittrice e
come militante dell' Unione Femminile Nazionale, "donna nova" che come
Nora aveva lasciato il figlio e il
marito che non amava e che la minacciava di morte sospettando di essere
tradito. Aveva sposato quell' uomo dopo che lui l' aveva violentata. Queste
dolorose esperienze le aveva coraggiosamente raccontate nel romanzo Una donna (1906) efficace più di
qualunque saggio nel denunciare la condizione femminile nel volgere del secolo.
Sibilla si innamora di lei:
"Io penso sempre a quando ti ho visto la prima volta ... Era alla
sezione Giuridica del Congresso, un mattino. Tu entrasti nella sala, avevi uno
sguardo diffuso, mi sorridesti senza conoscermi e ...
Così la descrive
Sibilla:
"E nessun' anima
di donna mi aveva attratta col suo segreto, come nessuna forma femminile avevo
mai vagheggiata.
Puoi immaginare,
dunque, tu che un destino strano ha spinto invece fin da giovinetta verso
questo mistero, poi immaginare tu come io sia stata sconvolta quando mi
scopersi innamorata di te?
Innamorata si, non
v'era altra parola. Del tuo fuoco, della tua voce, della tua grazia e poi
dell'ombra tua, Lina, di tutto ciò che di te mi si andava disegnando a contorni
vaghi e fuggenti nella malìa della tua parola, e poi innamorata della tua
entità spirituale che mi si affermava nel fisso splendore del tuo sguardo ...
In che modo avrei
potuto negare e illudermi?
Lina, è stata
un'immensa sciagura. Ma, confortati, è stata anche un' immensa gioia. Forse più
grande questa di quella. Non so, e non importa.
Quel che importa è che
t'ho amata e che ti amo. oh! la tua anima! Perché era di donna perché era di
sorella l'ho sentita così vibrare accanto alla mia come nessun altra prima? Con
quale ebbrezza ho accolto il suo sospiro? E come s'è dilatata la mia al soffio
di lei ampio e possente!"
9 maggio 1909
Sibilla nel 1902
Lo scrittore Giovanni Cena,convivente di Sibilla al tempo
del fatto ora raccontato (ritratto di G.Bella)
Questi presagi si rivelarono esatti: Sibilla era combattuta fra Lina e
Giovanni Cena, con cui viveva, e dopo appena un anno il rapporto con Lina si
esaurì:
" ... Lina, Lina,
sai tu il sogno ch'io avevo fatto quando presi ad amarti? Io avevo pensato che
tu, donna, ti saresti avvicinata più di ogni altra anima alla mia, e forse,
forse si sarebbe compiuto il miracolo di una fusione assoluta ... Era un'idea
folle ma sono felice tuttavia che abbia attraversato sfolgorante il mio cielo.
Dopo, ho compreso l'essenza tragica dell'amore, d'ogni amore. Tu non m'hai
fatto male, no. Forse che la vita stessa, con tutte le sue violenze e con tutti
i suoi torpori, fa del male all'uomo?
Tanta parte di vita
ch'io non conoscevo ancora tu m'hai rappresentato. Sei stata e sei,
adorabilmente, la giovinezza ch'io non ho mai avuta: e sei stata e sei la
passione, forza distruttiva e creativa insieme, uragano, incendio e aurora sopra il rinnovato mondo ...".
Fonte: Daniela Danna. Ricercatrice alla Facoltà di Scienze
Politiche dell’ Università di Milano.
È autrice di “Amiche, compagne, amanti.
Storia dell’ amore tra donne”, 1994; “Matrimonio omosessuale”, 1997; Io ho una
bella figlia… le madri lesbiche raccontano”, 1998; “Crescere in famiglie
omogenitoriali”, insieme a Chiara Cavina), delle politiche sulla prostituzione
(“Donne di mondo. Commercio del sesso e controllo statale”, 2004; “Che cos'è la
prostituzione? Le quattro visioni del commercio del sesso”, 2004;
“Prostituzione e vita pubblica in quattro capitali europee”, 2006), della
violenza contro le donne (“Ginocidio. La violenza contro le donne nell’ era
globale”, 2007). Alcuni scritti estratti da suoi lavori sono nel sito www.
danieladanna.it
Impaginato da Claudio Mercatali, pubblicato per gentile concessione di Daniela Danna.
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