ricerca di Claudio Mercatali
Giuseppe Pescetti economo e
contabile dell' Ospedale S.Francesco (1832) era responsabile degli
approvvigionamenti. Preciso nel suo mestiere, annotava in bella calligrafia
tutte le spese, facendo firmare ogni volta i fornitori per presa visione.
Così sappiamo che Piero Solaini
era il macellaio di fiducia, Filippo Bandini fornì sale, pane, vino e olio per
le lampade e Luigi Bianchi vendeva uova al mercato.
Dal riepilogo delle forniture di
macelleria apprendiamo che Pietro Solaini fornì 650 libbre di manzo, che corrispondono
a 220,35 Kg perché una libbra toscana era 0,339 Kg.
Un consumo di 4,2 chili di manzo
alla settimana non è poco e basta per dare una fettina di ciccia a 50 persone
una volta ogni sette giorni.
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una comoda lettura
Filippo Bandini fornì 78 libbre di sale (26,44 Kg) e 910 di pane (308 kg) che è pochissimo per un anno, e quindi di certo lui non era l'unico fornitore.
Bandini il droghiere fornì anche
69 fiaschi e 2/8 di vino.
Il fiasco era una unità di misura pari a 2,28 litri e
i suoi sottomultipli erano in ottavi, come si vede dalla figura qui accanto.
4/8 era una mezzina, 2/8 un quarto e 1/8 un quartino. Insomma "un
quartino di vino" era circa un quarto di litro.
69 fiaschi = 157,32 litri all'anno bastavano per dare un quartino di vino, una volta alla settimana,
a dieci persone.
Il bravo economo comprò molte
uova al mercato, da Luigi Bianchi, che evidentemente era un altro fornitore di
fiducia, perché questo era un acquisto delicato.
Quell' anno ne comprò 56,6 libbre,
cioè 19,18 Kg e quindi circa 320 se un uovo pesa in media 60g.
Quanto costarono le uova? Ecco
una domanda difficile, perché le monete di allora non erano decimali come le
nostre e per giunta qui da noi erano in uso le monete pontificie e quelle
granducali. Per questo nei prospetti dell'economo ci sono due colonne, una con
la Moneta Romana (del Papa) e una con la Moneta Toscana (del Granduca). Perché
Giuseppe Pescetti si complicava la vita così?
Il fatto è che i bilanci dell'Ospedale dovevano essere approvati e vidimati dal Comune e poi dai funzionari granducali e non si poteva mandare a Firenze un bilancio con i conteggi fatti con le monete in uso in un altro stato.
Il fatto è che i bilanci dell'Ospedale dovevano essere approvati e vidimati dal Comune e poi dai funzionari granducali e non si poteva mandare a Firenze un bilancio con i conteggi fatti con le monete in uso in un altro stato.
Dunque la spesa annua effettiva per
le uova fu di 3 ducati 14 paoli 9 baiocchi, e "ridotta" in moneta
toscana fu di 19 lire 19 soldi 20 quattrini
(1 ducato pontificio valeva circa 6 lire toscane).
Era indispensabile anche l'olio per le lampade e quell'anno
se ne comprarono 87 libbre equivalenti a 29,49 Kg perché una libbra toscana era
339 g.
Fonte: Archivio storico dell' Ospedale S.Francesco di Marradi.