del
Castellone
ricerca di Claudio Mercatali
I Manfredi furono signori del
Castellone e quindi di Marradi per circa 80 anni (dal 1351 al 1428). Pur non
essendo nobili di stirpe si trovano spesso citati con il titolo di conti.
Il primo conte fu Giovanni di
Alberghettino, poi suo figlio Amerigo e in ultimo Ludovico, figlio di
quest' ultimo. Di Giovanni e di Ludovico abbiamo già detto nelle ricerche che
sono nell' archivio tematico alla voce Storia del 300 e del 400, e quindi ora tocca ad Amerigo.
Egli era figlio di Giovanni di
Alberghettino Manfredi, l'aggressivo feudatario signore del Castellone di
Marradi nella seconda metà del Trecento. Sua madre era figlia di Maghinardo
Novello, l'ultimo degli Ubaldini di Palazzuolo, che fomentò una rivolta a
Susinana e venne arrestato e decapitato a Firenze.
E possibile che Amerigo, viste le
disavventure di suo padre Giovanni e la fine tragica del nonno materno, avesse
capito che con il Comune di Firenze era meglio ridursi a miti consigli. Del
resto anche suo padre Giovanni di Alberghettino, negli ultimi anni di governo
della Rocca del Castellone si era messo al servizio della Signoria, svolgendo
all'occorrenza anche qualche compito di polizia, come la riconsegna dei
fuoriusciti e dei rivoltosi in fuga da Firenze dopo le varie fazioni che
capitavano in città in quel secolo.
Ecco qui accanto una notizia
tratta da uno storico antico, Marchionne di Coppo Stefani, che parla proprio di
questo. Il documento è un autografo di Giuseppe Matulli, l'autore del Libro La
via del grano e del sale, che è la principale fonte di notizie per la storia di
Marradi del Trecento.
Giovanni e Amerigo cedettero a
Firenze il castello di Bocconi, fra S.Benedetto e Portico, in cambio di
protezione. Un accordo di questo genere si diceva di accomandigia ed era
in pratica un assoggettamento.
In compenso i Fiorentini
lasciavano che la famiglia Manfredi governasse Marradi, perché a loro in fondo
interessava soprattutto che la via lungo la valle fosse libera e sicura, per il
commercio del grano e del sale.
Questo è un evento importante per
la storia dell'alta valle del Lamone, perché segna l'ingresso ufficiale dei
Fiorentini qui da noi e la perdita di influenza di Faenza, anche se il
definitivo passaggio di Marradi e Modigliana sotto Firenze avverrà più tardi,
nel 1428.
Il fatto è registrato anche nelle
Historiae di Faenza, di Giulio Cesare Tonducci, come si può leggere qui sotto.
Finirono così le guerricciole fra
feudatari e almeno una parte dei soprusi. I Marradesi del tempo saranno stati
senz' altro contenti di questo. Però continuarono gli intrighi,
perché Amerigo, secondo la tradizione di famiglia, non perdeva occasione per
tramare contro gli odiati cugini, i Manfredi di Faenza.
Da Giulio Cesare Tonducci
apprendiamo che il signore del Castellone riuscì a combinare un matrimonio
doppio, fra due sue figlie e due rampolli della famiglia Da Polenta, che
signoreggiava a Ravenna. I Manfredi videro in questi
matrimoni un progetto di aggiramento ai loro danni e minacciarono un intervento
armato, che però non ci fu. Di Amerigo sappiamo poco altro.
Fu molto prolifico, perché ebbe anche tre figli maschi, Ludovico, Jacopo e
Giovanni. Il primogenito Ludovico gli succedette e fu l'ultimo signore del
Castellone.
Con Ludoivico riaffiorò l'aggressività
del nonno Giovanni e anche l'arroganza nei confronti dei Fiorentini, che ad un
certo punto lo invitarono a Firenze "per intendersi" ma non appena
giunto in città lo imprigionarono nel carcere delle Stinche e non lo liberarono
più.
Era il 1428 e a Marradi
arrivarono le milizie del Comune di Firenze comandate da Averardo de' Medici,
per snidare definitivamente i fratelli di Ludovico dal Castellone. L'assediò
durò un mese ed ebbe successo. I Manfredi del ramo marradese furono esiliati e
si perse di loro ogni traccia.
La passeggiata al Castellone è un
classico per i marradesi. In primavera si può partire dal Ponte di Camurano e
seguire la strada campestre che sale lungo il fosso del Frassino.
Chi vuole seguire la via medievale può partire dalla stazione di Biforco
e seguire il percorso illustrato in un pannello molto chiaro che si trova
lì. Che cosa si vede dal Castellone?
¿Come mai non erano nobili di lignaggio quando erano un ramo dissidente dei principi di Faenza?
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