mercoledì 7 febbraio 2018

1906 La ferrovia Marradi - Stia

Breve storia di una linea
mai costruita
ricerca di Claudio Mercatali


Il Corriere della Romagna Toscana,
3 giugno 1906

 
 
Nel 1906 fu avanzata la proposta di unire la ferrovia Faentina alla ferrovia del Casentino, cioè di collegare Marradi con Pratovecchio - Stia. La cartina qui accanto chiarirà di che cosa stiamo parlando.
 
Il Corriere della Romagna Toscana, un giornale diffuso nella zona di Marradi, Modigliana, Rocca S.Cassiano e S.Sofia si fece promotore dell' idea e pubblicò una serie di articoli a sostegno.
Leggiamone uno:

"Nello scorso numero brevemente accennammo alla costituzione di un comitato per il tronco ferroviario Marradi - Stia. Torniamo oggi sull' argomento, per dimostrare l'utilità e la convenienza di questa nuova linea. Esaminiamo con rapido sguardo e senza alcuna pretesa di critica tecnica i progetti presentati da valenti ingegneri sulla direttissima Bologna - Roma: tutti questi progetti, ad eccezione di quelli Naldoni, Mottura e Mercandi hanno il difetto capitale di voler toccare Firenze ... tutti tagliano fuori la vasta zona romagnola, così agricola e industriosa ... invece ... l'ing. Naldoni propone per ragioni economiche, nel suo dettagliato progetto, di costruire il tratto Crespino - Stia di soli 36 chilometri.
 
E perché, dimenticando il progetto Naldoni, non si  cerca addirittura di unire Stia con Marradi (circa 30 km)? Si avrebbero così da Bologna a Marradi, per Faenza, 85 km di linea costruita, da Marradi a Stia crica 30 km da costruirsi e da Stia ad Arezzo 45 km di linea già costruita: totale 160 km. Mentre il percorso da Bologna ad Arezzo per la Porrettana è di 219!
 
 panorama di Stia
 
Questo progetto ci sembra l'unico che, senza perdere di vista il carattere di una linea di interesse nazionale e strategico, la quale unisca Bologna, piazza commerciale e militare importante, con Roma, cuore della Nazione, soddisfi anche gli interessi locali e attraversi una zona popolata e industriosa. Inoltre questo progetto costerebbe pochi milioni allo Stato, poiché si usufruirebbe in gran parte di linee già costruite.
Con il raddoppiamento del binario e con l'acceleramento dei treni i pochi chilometri di maggior percorso in confronto ai progetti finora presentati sarebbero facilmente compensati. Occorre che da tutta la Romagna, dal Casentino e da tutti i paesi  interessati dalla Faenza - Firenze si appoggi questo progetto e si costituisca senza indugio un Comitato autorevole per proporre e sostenere questo nuovo tronco ferroviario ...

 
L'idea incontrò un certo consenso, venne discussa al consiglio comunale di Marradi e ripresa anche da altri giornali. Ecco qui a sinistra un editoriale del Messaggero del Mugello su questo argomento, del 17 giugno 1906.


Si costituì un Comitato promotore, che si attivò con intelligenza e solerzia per coinvolgere i comuni che potevano essere interessati e cioè mezza Romagna e il Casentino fino ad Arezzo.
Poi vennero coinvolte le province di Venezia e Ferrara, perché nelle intenzioni dei promotori questa linea avrebbe dovuto essere un collegamento primario con Roma.
Però nello stesso anno erano cominciate anche le discussioni per collegare Firenze e Bologna, con una ferrovia direttissima in grado di sostituire l'ormai vecchia Porrettana e questa concorrenza divenne ben presto insostenibile. La linea Marradi - Stia non poteva certo essere una alternativa alla tratta Bologna - Firenze e fu accantonata.
 
 
clicca sulle immagini per avere
una comoda lettura
 
  

 
 
 
L'ing. Zannoni, che l'aveva proposta per primo all' inizio del secolo, dovette rinunciare a difendere la sua stessa idea, come si legge nell' articolo qui accanto.
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Se questa linea fosse stata costruita, oggi le Ferrovie dello Stato forse avrebbero un ramo secco in più da gestire, ma anche un percorso naturalistico eccezionale attraverso l'asse dell' appennino, con una stazione a S.Benedetto in Alpe, una a S.Godenzo e un'altra a Castagno d'Andrea ...
 
 


A sinistra: Un Minuetto nella linea Arezzo - Stia
Sotto: Un minuetto sulla Faentina, a Ronta



Bibliografia
1) Il Messaggero del Mugello 
2) Il Corriere della Romagna Toscana,
3) documenti del sig. Vincenzo Benedetti




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