sabato 30 giugno 2018

Perseo

La costellazione delle stelle cadenti
della notte di S.Lorenzo
ricerca di Claudio Mercatali
 

 
Il Perseo di Benvenuto Cellini,
Piazza della Signoria, Firenze,
mostra la testa della Medusa.

  
Perseo è una delle 48 costellazioni di Tolomeo e porta il nome dell' eroe mitologico che uccise la Medusa, che trasformava in pietra chiunque la guardasse. La costellazione è composta da più di cento stelle visibili ad occhio nudo, tutte piccole. La caratteristica più tipica è un triangolo composto dalle stelle α, β e ε Persei, al cui vertice c'è la stella Mirfak. Un'altra stella ben nota agli astronomi è la variabile Algol (β Per). Da questa zone sembra provenire lo sciame meteorico delle Perseidi, più note come le stelle cadenti della notte di S.Lorenzo. La notte del 10 agosto avrete un impegno? Sarà nuvoloso? Non preoccupatevi più di tanto perché le Perseidi continuano a cadere ancora per sette - otto giorni.


Perseo comprende anche alcuni ammassi di stelle interessanti:

M34 (vedi qui accanto) è a metà strada fra le due stelle Alamak e Algol,  di seconda magnitudine; in una notte limpida per curiosare serve un binocolo 8 x 50 perché le sue stelle sono di settima e ottava magnitudine e i nostri occhi al massimo distinguono oggetti celesti fino alla sesta.

 
 
L'ammasso doppio  è noto fin dall' antichità. Con un binocolo si vede che è formato da due oggetti celesti simili: χ Per è assieme a due piccole stelle di settima magnitudine a nord, h Per sta con due stelle di settima ad ovest. Sono forse gli oggetti più fotografati dagli astrofili. Entrambi sono ammassi giovani, di qualche milione di anni, e distano fra loro circa 800 anni luce; noi siamo lontani migliaia di anni luce e se si vedono così bene anche da questa enorme distanza significa che le loro dimensioni sono gigantesche, forse il diametro è di 70 anni luce.
 
L'ammasso doppio


 

 
Perseo non è un bersaglio difficile nel nostro cielo estivo. Si trova facilmente a partire da Cassiopea nel modo indicato qui accanto.
Però la costellazione è debole e bisogna osservarla per un po' di tempo per vederla per bene. Perseo, Cassiopea e Andromeda chi erano?

Il mito dice che la regina Cassiopea si vantava di essere più affascinante delle seducenti e stizzose ninfe marine Nereidi e queste, offese, chiesero a Nettuno di darle una lezione.
Il dio mandò un mostro marino a devastare il regno di Cassiopea e il re Cefèo accettò di sacrificare la sua figlia Andromeda per placarlo.
La disgraziata fu incatenata ad uno scoglio perché il mostro la divorasse, ma all’ ultimo momento arrivò l’eroe Perseo, che uccise il mostro, si innamorò di lei. Vissero felici e fecero sei figli (ma secondo un' altra vrsione del mito Perseo la lasciò e partì per un'altra avventura). Per questo motivo le costellazioni di Cassiopea, di Andromeda, e di Perseo sorgono una alla volta, ed entrano in scena nel panorama celeste come i personaggi di questa storia mitica.
 
  

lunedì 25 giugno 2018

1861 Una ferrovia da Pontassieve a Forlì

Le osservazioni dell’ing. Fratti
sul progetto della ferrovia Faentina
di Giovanni Antonelli
Ricerca di Claudio Mercatali
 

 

Don Giovanni Antonelli, padre scolopio, topografo e ingegnere, in una memoria del febbraio 1861 aveva pubblicato un'ipotesi di progetto della linea ferroviaria Firenze – Faenza, su un tracciato quasi identico a quello che poi venne realizzato trent’anni dopo. Il testo originale è nell’archivio tematico alla voce "Lavori per altre ferrovie" e quindi non serve riparlarne ora.

 
 
Come ognuno sa il passaggio di una ferrovia, allora e anche oggi, muove tanti interessi perché modifica l’economia dei territori attraversati. Per questo subito dopo lo studio di Antonelli, l’ing. Fratti presentò un progetto di massima per una ferrovia da Pontassieve a Forlì, e si accese la polemica …


… L'opuscolo da me pubblicato nel dicembre ultimo mirava a dimostrare pei generali interessi, che fra le proposte di ferrovie possibili per congiungere Firenze ad una Città di Romagna vi era pur questo …










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… Non mi dilungherò in quest' articolo per mostrare che il tracciato da Pontassieve a Forlì è eseguibile, perché lo stesso autore (Antonelli)
lo ammette …





Sezione Terza
Comprende questa da Forlì
a San Benedetto …






Sezione Seconda
 Entro alla quistione
essenziale per risolverla …








La critica dell'ing. Fratti
al progetto
Antonelli fu aspra:

Conviemmi ritenere che l'Autore (don Antonelli)
non è stato nel luogo a confrontare la pianta unita all' Opuscolo, o se vi è stato non sia giunto a formarsene il vero concetto, sia per leggerezza di osservazione sia per mancanza di quel colpo d'occhio tanto necessario al Direttore di progetti …



 


Però poi Antonelli rispose
e dimostrò che era
Fratti ad essersi sbagliato.














Partendosi dalla stazione di San Godenzo presso Ponticino in due modi può arrivarsi per ragione di sviluppo lungo il Falterona …







E chiudendo questo paragrafo mi giova porre in un quadro riassuntivo le misure delle discorse cose …





Dunque purché riesca breve da inopportuna diviene opportunissima, da difficile facile, da dispendiosa economica! E' giusta così l'illazione?





In mezzo a tanta incertezza di facilmente riuscire nella spesa con una delle tante linee progettate pel Lamone …



 





Questi vantaggi tutti toccando al generale interesse nel Commercio, nella Politica, nella ragion Militare, e dei privati, dovranno ben rammentarsi e ponderarsi  da quelli che si interessano alla difesa della linea Montone, tanto sotto al riguardo Tecnico che all' Economico, riassicurandosi difendere essi una verità volta al pubblico vantaggio, si che sarà loro retribuita generale riconoscenza.
 
Forlì 28 aprile 1861

 

lunedì 18 giugno 2018

La Ferrovia Faentina e le sue concorrenti

 Tanti modi per collegare
la Toscana con la Romagna
(prima parte)
ricerca di Claudio Mercatali
  


1887 Apre il tronco Faenza - Fognano


 




Nei primi anni dopo l’ Unità d’Italia (1861) , ma anche durante gli ultimi anni del Governo Granducale Toscano, ci fu un accanito dibattito su quale fosse il percorso più conveniente per congiungere la Toscana e la Romagna con una ferrovia. Il problema del collegamento ferroviario Firenze – Bologna era stato risolto proprio in quei tempi  con l’inaugurazione della Ferrovia Porrettana (1864) , un’opera faraonica per l’epoca: 99 chilometri attraverso l’appennino, con 47 gallerie e 35 viadotti o grandi ponti. Il progettista fu l’ingegnere francese Jean Louis Protche.





Fu proprio il grande successo della Porrettana a rendere evidente la necessità di un secondo collegamento e le varie amministrazioni comunali della Romagna e della Toscana si attivarono cercando di dimostrare la convenienza a passare sul proprio territorio. A quei tempi il treno era un mezzo di collegamento d’avanguardia e anche oggi è uno dei principali mezzi di trasporto per le merci e le persone.






Questo qui accanto è un articolo di un anonimo, del 1860, che propone il collegamento Ravenna – Lugo – Castel Bolognese – Passo della Futa – Mugello – Firenze. Non conosciamo il suo nome ma si noterà che insiste molto per il passaggio da Lugo, cittadina di grande attività commerciale già allora. In effetti la ferrovia Ravenna - Castel Bolognese fu poi inaugurata nel 1863 ed è ancora oggi attiva. Però le aspettative del nostro Anonimo si fermarono qui, perché la sua idea di proseguire per il Mugello attraverso il traforo sotto la Futa era difficoltosa e poco conveniente, nonostante che lui assicurasse il contraio:
 



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... Quest'ultima (la ferrovia sotto la Futa) sembra quindi preferibile, perché presenta il minor tratto di montagna, ed allaccia maggior numero di paesi nel Mugello, senza pregiudizio della distanza generale della linea ...



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IL PROGETTO ANTONELLI

Più o meno nello stesso periodo il padre scolopio Giovanni Antonelli, fiorentino, ingegnere topografo, astronomo e meteorologo, pubblicò tre saggi nei quali propose il tracciato Faenza – Firenze. Le sue considerazioni tecniche e scientifiche furono solidissime e i suoi studi divennero in breve il primo riferimento per chi voleva affrontare questo argomento.

 
Ecco che cosa disse don Antonelli, che oltre tutto è anche piacevole da leggere, nel febbraio 1861:











... dopo Ronta cominciano le opere della montagna ...




   

... attraversa quell'alpestre catena con salita del 14,4 per 1000, e con un sotterraneo non superiore a 2900m si trova sul Lamone ...










All'epoca uno dei problemi delle lunghe gallerie era lo smaltimento dei fumi delle gallerie, che rendevano l'aria irrespirabile:

... è immensamente meglio avere due sotterranei non eccedenti i tre chilometri ciascuno, che imbattersi in uno solo eccedente la somma di ambedue ...



Anche per accedere al Mugello da Firenze era necessario un traforo, sotto il Poggio di Pratolino, a salire da Fiesole Caldine:
 
... Questa perforazione rettilinea, che mi risulta essere di circa metri 2600 e in salita del 18 per 1000 ha il suo sbocco sulla Carza presso Fontebona ... 





Padre Antonelli era un ottimo ingegnere.










... Facciamo adesso il confronto fra questo progetto per Faenza ...









... diciamo francamente che la Forlivese non regge al confronto con la linea Faentina ...











Quindi Antonelli ebbe ragione e le dispute finirono? No certamente, perché gli interessi in gioco erano tanti e anche i pareri tecnici.
 
Perciò la storia continua e ne riparleremo la settimana prossima ...
 
 
 

martedì 12 giugno 2018

Vendesi a Marradi

Case e terreni
in vendita a Marradi
nella prima metà dell' 800
ricerca di Claudio Mercatali



La Gazzetta di Firenze era un foglio stampato dal 1814 al 1848. Era il giornale ufficiale del Granducato di Toscana, dove si potevano leggere le notizie provenienti dagli altri Stati italiani e anche dall'estero. Usciva il martedì, il giovedì e il sabato. Pubblicava anche gli avvisi d'asta, di vendita coatta e di esproprio, assieme a qualche reclame pubblicitaria. Insomma era una specie di Gazzetta ufficiale.





L'Epoca napoleonica era finita nel 1815 e il Granduca Ferdinando III di Lorena era tornato a Firenze. Per evitare strascichi e vendette aveva concesso l'amnistia e quindi chi aveva sostenuto Napoleone non aveva nulla da temere.
La gente tutto sommato era contenta del Sovrano e i marradesi lessero con piacere sulla Gazzetta che era guarito da una lunga malattia.
 
 Che cosa c'era da comprare in paese in quegli anni? Leggiamo:


1825

Gli eredi di Alessandro Bandini (discendente del marradese benestante che costruì la Chiesa del Suffragio) mettono in vendita la casa in piazza e il poderetto La Torretta, che si vede in alto, all'inizio della strada per Palazzuolo.


1826

Il Rio Salto a quei tempi scorreva a giorno nel centro del paese. In mezzo a via Fabroni c'era un gruppo di casette, demolite nel 1855. L'avviso qui accanto si riferisce alla vendita di una di queste.





1830

Ca di Patissi oggi si chiama Ca d'Ira






1830
 
Nel centro di Marradi non c'è ancora
via Razzi (La Strada Nuova) che sarà costruita dopo pochi anni



1834
 
La "strada della Badia del Borgo" di cui si dice nella vendita è la attuale via Fabbrini. La "cavinella" è il vicolo che scende in piazza, oggi chiuso da un cancelletto.






1836
 
Vendita all'incanto del podere Valconte, che oggi si chiama la Poderina.






1839
 
Una complicata vendita di terreni a Piedimonte (Palazzuolo) della famiglia Bandini di Popolano







1845
 
Divisione di beni in casa Fabbroni:
si vendono molti poderi, in vari lotti







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1845
 
Vendesi "il ceppo di case detto di S.Francesco" che oggi nessuno chiama più così ed è all'inizio degli Archiroli



martedì 5 giugno 2018

5 giugno 1944

Un giorno tragico
per Marradi
dai documenti
di Francesco Cappelli
 
 
 
 
 
 
 
Il 5 giugno 38 bombardieri americani B24 sganciarono 228 bombe da 500 Kg l'una da 6.000m di altezza. L'obiettivo era il viadotto ferroviario di Villanceto, che è dentro il centro abitato, e altri ponti della ferrovia. Erano le 13.18 e quel giorno c'era il mercato ...

Dopo quattro giorni, come al solito, un ricognitore passò sul paese per fotografare e verificare l'esito del bombardamento e queste che seguono sono le foto aeree della Strategic Air Force richieste a suo tempo da Francesco Cappelli al Comando Alleato.

 
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se le vuoi ingrandire

Il Report della Strategic Air Force
sui bombardamenti dei giorni
4 e 5 giugno 1944



 

 Le bombe da 1000 libbre erano dei grossi ordigni fatti per distruggere ponti e strutture in cemento.




 Primo obiettivo
Il viadotto ferroviario di Villanceto era il bersaglio più importante




Secondo obiettivo
Il ponte ferroviario detto "della Lontria" era un altro target.


 
Terzo obiettivo
Anche la distruzione dei ponti di Biforco avrebbe interrotto la linea ferroviaria per un certo tempo.






Per questa vicenda e altre successive altrettanto drammatiche nel 1991 il Ministero dell'Interno conferì a Marradi la medaglia d'oro al merito civile.