la Toscana con la Romagna
(prima
parte)
ricerca di Claudio Mercatali
1887 Apre il tronco Faenza - Fognano
Nei
primi anni dopo l’ Unità d’Italia (1861) , ma anche durante gli ultimi anni del
Governo Granducale Toscano, ci fu un accanito dibattito su quale fosse il
percorso più conveniente per congiungere la Toscana e la Romagna con una
ferrovia. Il problema del collegamento ferroviario Firenze – Bologna era stato
risolto proprio in quei tempi con l’inaugurazione
della Ferrovia Porrettana (1864) , un’opera faraonica per l’epoca: 99
chilometri attraverso l’appennino, con 47 gallerie e 35 viadotti o grandi
ponti. Il progettista fu l’ingegnere francese Jean Louis Protche.
Fu proprio il grande successo della Porrettana a rendere evidente la necessità di un secondo collegamento e le varie amministrazioni comunali della Romagna e della Toscana si attivarono cercando di dimostrare la convenienza a passare sul proprio territorio. A quei tempi il treno era un mezzo di collegamento d’avanguardia e anche oggi è uno dei principali mezzi di trasporto per le merci e le persone.
Questo
qui accanto è un articolo di un anonimo, del 1860, che propone il collegamento
Ravenna – Lugo – Castel Bolognese – Passo della Futa – Mugello – Firenze. Non
conosciamo il suo nome ma si noterà che insiste molto per il passaggio da Lugo,
cittadina di grande attività commerciale già allora. In effetti la ferrovia
Ravenna - Castel Bolognese fu poi inaugurata nel 1863 ed è ancora oggi attiva.
Però le aspettative del nostro Anonimo si fermarono qui, perché la sua idea di
proseguire per il Mugello attraverso il traforo sotto la Futa era difficoltosa
e poco conveniente, nonostante che lui assicurasse il contraio:
Clicca sulle immagini
per avere
una comoda lettura
... Quest'ultima (la ferrovia sotto la Futa) sembra quindi preferibile, perché presenta il minor tratto di montagna, ed allaccia maggior numero di paesi nel Mugello, senza pregiudizio della distanza generale della linea ...
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IL PROGETTO ANTONELLI
Più o meno nello stesso periodo il padre scolopio Giovanni Antonelli, fiorentino, ingegnere topografo, astronomo e meteorologo, pubblicò tre saggi nei quali propose il tracciato Faenza – Firenze. Le sue considerazioni tecniche e scientifiche furono solidissime e i suoi studi divennero in breve il primo riferimento per chi voleva affrontare questo argomento.
Ecco che cosa disse don Antonelli, che oltre tutto è anche piacevole da leggere, nel febbraio 1861:
... dopo Ronta cominciano le opere della montagna ...
... attraversa quell'alpestre catena con salita del 14,4 per 1000, e con un sotterraneo non superiore a 2900m si trova sul Lamone ...
All'epoca uno dei problemi delle lunghe gallerie era lo smaltimento dei fumi delle gallerie, che rendevano l'aria irrespirabile:
... è immensamente meglio avere due sotterranei non eccedenti i tre chilometri ciascuno, che imbattersi in uno solo eccedente la somma di ambedue ...
Anche per accedere al Mugello da Firenze era necessario un traforo, sotto il Poggio di Pratolino, a salire da Fiesole Caldine:
... Questa perforazione rettilinea, che mi risulta essere di circa metri 2600 e in salita del 18 per 1000 ha il suo sbocco sulla Carza presso Fontebona ...
Padre Antonelli era un ottimo ingegnere.
... Facciamo adesso il confronto fra questo progetto per Faenza ...
... diciamo francamente che la Forlivese non regge al confronto con la linea Faentina ...
... è immensamente meglio avere due sotterranei non eccedenti i tre chilometri ciascuno, che imbattersi in uno solo eccedente la somma di ambedue ...
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