Disordini e pasticci
a Marradi nel 1861 e 1862
Ricerca di Claudio
Mercatali
Vittorio Emanuele II il 17
marzo 1861 proclamò la nascita del Regno d'Italia con un discorso al Parlamento, a Torino. Da quel giorno comincia la storia dell' Italia
Unita e nel 2011 abbiamo festeggiato il 150° Anniversario.
Che cosa successe qui da noi durante il primo anno dopo l' Unità? Con le disposizioni del nuovo re fu abolita la figura del Gonfaloniere e, in attesa delle elezioni amministrative, le funzioni di Sindaco vennero svolte da un Delegato di Governo, che era un funzionario prefettizio.
Il Prefetto in uniforme
Anche la figura del Prefetto era
una novità arrivata con i Piemontesi:
"Il Prefetto rappresenta il potere
esecutivo in tutta la provincia; provvede alla pubblicazione ed esecuzione
delle leggi; veglia sull' andamento delle Pubbliche Amministrazioni, e nell' urgenza fa i provvedimenti che crede indispensabili; sopraintende alla
pubblica sicurezza, ha il diritto di disporre della forza pubblica, di
richiedere la forza armata e dipende dal Ministro dell' Interno".
I Gendarmi Granducali erano stati
sostituiti dai Carabinieri e soprattutto dalla Guardia Nazionale, una forza armata per reprimere il brigantaggio e la resistenza degli ultimi
nostalgici del Granduca. Dai rapporti stilati dal Commesso di vigilanza e
inviati al Delegato del Governo si scopre che la situazione non era per niente
tranquilla:
La richiesta
minacciosa
Marradi Rapporto
speciale
del Commesso di vigilanza
Lì 16
aprile 1861
Illustrissimo signor Delegato
Giuseppe figlio di Marco Catani,
possidente, dimorante in luogo detto Vossemole, cura di Badia della Valle, ha
dichiarato al Tribunale di Marradi che verso le ore nove della mattina del 16
scorso si presentarono alla sua casa quattro individui a lui ignoti, di circa
20 anni, vestiti all' artigiana, armati ciascuno di pistole e fucili, i quali
dichiararono al Catani di essere disertori e chiedevano quasi in piacere da
mangiare e qualche quattrino per proseguire il viaggio; intimoritosi costui
alle loro dichiarazioni, tutti e quattro assicurarono che non temesse di loro,
fu allora che il Catani li diede del pane, vino, formaggio e una moneta da
dieci paoli ciascuno, dopo che partirono ringraziandolo. Dalle indagini della
Vigilanza nulla è venuto a resultare per porre in essere chi fossero i suddetti
incogniti, ma però prosegue le sue investigazioni per quindi riferire in caso
di favorevole risultato alla Signoria vostra Illustrissima.
Il sequestro
e il ricatto
Marradi Rapporto
speciale
del Commesso di vigilanza
Lì,
9 giugno 1861
Illustrissimo Signor Delegato
Poco dopo le 9 antimeridiane del
decorso giorno, il contadino Luigi Voltancoli dimorante al podere delle
Capanne, cura di Gamogna, si presentò all'abitazione del sig. Andrea Mercatali
della Badia del Borgo e piangente consegnò una lettera a lui diretta narrando
che due incogniti armati di fucile a due canne e pistole si erano presentati
alla sua abitazione ingiungendo al medesimo di recare immediatamente la lettera
allo stesso sig. Mercatali, alla intimazione di costoro i medesimi tenevano in
ostaggio la propria moglie Maria ...
Sotto Prefettura
di Rocca San Cassiano
Provvidenza per la pubblica sicurezza
Al Delegato di Governo di Marradi
8 agosto 1861
Sabato mattina alle ore 10
anti meridiane giungerà costà sull' albeggiare un distaccamento di venti soldati
dell' 11a Compagnia del 23° Reggimento di linea che starà in questo capoluogo e
che è destinato a rimanere costà per qualche tempo all'oggetto di provvedere
d'accordo con la Guardia Nazionale ed i Regi Carabinieri al ristabilimento
della sicurezza pubblica. La Signoria Illustrissima è invitata a tenere gli
opportuni concerti con chi occorre.
La rapina
Marradi Rapporto
straordinario
del Commesso di vigilanza
Lì,
12 agosto 1861
Illustrissimo Signor Delegato
Il sottoscritto si affretta a
prevenire la Signoria Vostra Ill.ma che erano suonate da poco le ore
cinque anti meridiane di ieri 11 andante quando Antonio Mocali, ammogliato con
figli, tornitore, dimorante nel popolo della Valle Acerreta in questa
giurisdizione ascendeva il monte detto di Vilio, nella parrocchia di Terbana,
per condursi a Tredozio venne da 5 individui incogniti armati di schioppo a due
canne fermato e derubato ...
Le scritte anonime
Rapporto speciale del Commesso di Vigilanza
Marradi Lì, 11 luglio 1862
Ill.mo Signor Delegato
Questa mattina a buonora sono
state dal sottoscritto osservate in vari punti del paese diverse iscrizioni in
carbone a carico del Maresciallo dei Regi Carabinieri, comandante di questo
presidio, di questo tenore: Maresciallo ipocrita, codino, protettore di ladri e
de' refrattari" le quali perché fossero tolte dalla vista del pubblico il
sottoscritto tosto si è dato cura di prevenire il maresciallo medesimo ...
Al compimento dell'unità mancava
Roma capitale, perché i Francesi nel 1861 avevano impedito alle truppe di Vittorio
Emanuele di conquistare il Lazio. Per questo Giuseppe Garibaldi cercò di
ripetere l'impresa dei Mille e nel 1862 sbarcò in Calabria, ma venne fermato e
ferito sull'Aspromonte. L'impresa garibaldina era contro
ogni convenienza politica e metteva in crisi i rapporti con la Francia. I
Prefetti furono allertati perché scrivessero a tutti i comuni e a Marradi
arrivò questa Circolare.
Garibaldi
Regia Prefettura di Firenze
Circolare riservata
27 agosto
1862
Il Ministero dell' Interno ha
diretto al sottoscritto il seguente dispaccio telegrafico: "Garibaldi
essendo sbarcato in Calabria è più che mai necessaria la sorveglianza perché ad
ogni costo sia impedita la partenza di volontari che volessero seguirlo. Se
vigilare ed agire occorrendo con la più scrutolosa severità è sempre dovere
imprescindibile di ogni Autorità politica, il meno che esatto adempimento di
simile dovere sarebbe nelle attuali circostanze gravissima colpa della quale si
ritiene fermamente che Ella saprà guardarsi, operando ove l'occasione se ne presenti
con il massimo vigore e facendolo comprendere ai subalterni agenti di polizia,
quando importi che non vengano meno al loro zelo sul soddisfare alle incombenze
proprie del rispettivo ufficio.
Fonti Archivio storico del Comune di Marradi, filza 716, i documenti
sono numerati in alto a destra. Si ringrazia l'archivista Mario Catani per
l'indispensabile aiuto dato.
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