giovedì 21 novembre 2019

Marradi nell' Ottocento

Le prime fotografie scattate
alla fine del secolo XIX
ricerca di Claudio Mercatali
 
 
 
 
Il 7 gennaio 1838 all’ Accademia di Francia fu presentata l’invenzione di Louis Daguerre, la dagherrotipìa, un metodo di impressione delle immagini su lastre fotosensibili.
Questa è la data di nascita della fotografia, parola coniata con l’unione delle parole greche grafìa = scrittura e fotò = con la luce. Nella seconda metà dell’ Ottocento la lastra di Daguerre fu superata dalle lastre fotografiche di vetro, spalmate con una emulsione di bromuro d’argento, un sale che scurisce di più o di meno a seconda dell’intensità della luce che lo colpisce. All’inizio del Novecento il vetro fu soppiantato dalla lastra di celluloide e poi dal rullino di celluloide, che oggi non è più in commercio perché le foto sono digitali. Queste notizie non esauriscono certo la storia della fotografia, ben documentata in tanti siti Internet, ma bastano per definire l’ambito di questa ricerca. Quali sono le fotografie di Marradi scattate nell’ Ottocento? Perché furono fatte?
Intanto mettiamo da parte i dagherrotipi, perché non abbiamo nessuna immagine di Marradi scattata così. Nella prima metà dell’Ottocento la fotografia era una tecnica costosa, riservata a chi poteva permettersi una foto dei famigliari o qualche scorcio ravvicinato, ma i marradesi benestanti in quel tempo non lo fecero. In teoria ci potrebbe essere in qualche archivio fiorentino l’immagine del paese prima e durante la copertura del Rio Salto (1856) ma sarebbe un ritrovamento fortunato e casuale. 
 
LA FERROVIA FAENTINA
 Le prime fotografie dei paesi risalgono al 1880 – 1890 e riguardano soprattutto i lavori della Ferrovia Faentina. Questa qui accanto è una delle più vecchie e mostra Crespino senza la ferrovia. Dall' articolo del settimanale Il Lamone possiamo sapere che è stata scattata prima del 1888.
Risale agli stessi anni la foto della costruzione della stazione di Marradi, dove si vedono bene gli enormi sterri fatti a mano per ottenere il piano dei binari. Si vede anche la casa poderale di Marciana, che era proprio in mezzo all' impianto ferroviario e fu demolita.
La costruzione del Ponte sulla Lontria è un'altra immagine classica di fine Ottocento (1890 - 1892).
Negli stessi anni procedevano i lavori nel tratto Marradi - Crespino, che qui si vedono in fase di avanzata realizzazione alla Stazione di Fantino.
Nel 1888 giunse a Marradi da Faenza il primo treno e ci fu l'immancabile foto ricordo. Il capo stazione mostra il telegrafo a fili sul tavolino, il massimo della modernità a quell'epoca. Il signore seduto al tavolo è probabilmente il deputato fiorentino Filippo Torrigiani, intervenuto per l'occasione.

Il collaudo dei ponti in ferro veniva fatto sottoponendo la struttura al massimo carico possibile, con tre locomotive assieme come nel viadotto di Villanceto o con una sola macchina come nel piccolo ponte degli Archiroli. 

  

LE DEMOLIZIONI IN VIA TALENTI

Nel 1889 il Comune acquistò la casa della famiglia Bombardini per demolirla e allargare la via. L'intervento cambiò la fisionomia del centro storico del paese e venne fotografato prima, durante e dopo i lavori.



 Datare queste fotografie è relativamente semplice, perché da tanti documenti dell' Archivio storico si possono sapere gli anni in cui furono attivi i cantieri.


Vincenzo Talenti era un padre scolopio marradese che nel Settecento scrisse una biografia di san Giuseppe Calasanzio, fondatore del suo Ordine.
A fine Ottocento via Talenti arrivava fino al ponte di Villanceto. Era l'accesso più elegante al paese, fotografato più volte. Questo è l'aspetto in quegli anni e nei successivi, quando fu demolita la curiosa dependance del "villino Mercatali".
 
 
IL CENTRO DEL PAESE
Altre fotografie mostrano il centro del paese e si possono datare con precisione tenendo conto che nelle più vecchie non ci sono i fili e gli attacchi dell' illuminazione pubblica, inaugurata nel 1889.
Questa è l'immagine di Piazza Scalelle nei giorni dei preparativi per la cerimonia di inaugurazione. Al centro della fotografia si vede uno dei pochissimi lampioni Crompton, che allora era una vera sciccheria.



Questa sulla sinistra è via Fabbrini alla fine dell'Ottocento, senza i fili della luce.
 
 Negli ultimi anni dell'Ottocento fu demolita una parte del Convento delle Domenicane e fu coperto con una volta il tratto del Rio Salto dalla loro chiesa allo sbocco nel Lamone, lungo quella che oggi è via Castelnaudary. Il tratto del fosso lungo via Fabroni era stato coperto nel 1856. In questa foto osservando attentamente si vede l'originaria struttura del convento.



Questa fotografia è analoga alla precedente ed è della stessa serie di quella accanto, che quindi mostra il ponte degli Archiroli a fine Ottocento.








Con una osservazione simile si può datare la foto del ponte di Biforco tenendo conto che la chiesa di Cardeto non ha ancora il campanile (costruito dal parroco don Luigi Montuschi nel 1904).



 

La datazione della ben nota foto del mercato in piazza Scalelle è più complicata e si ottiene dall'anno di chiusura (1898) e trasferimento di una rivendita di tabacchi.






Un' altra vista della piazza è in falsi colori, così come quella del Ponte di Villanceto.







LE FOTO DEL CIRCONDARIO

L'avvocato Onganìa era un appassionato fotografo che a fine Ottocento prese la residenza a Borgo San Lorenzo ...




Le ultime foto del secolo furono probabilmente scattate nella primavera del 1899, almeno a giudicare dall'abbigliamento delle signore qui sotto, in posa sullo sfondo di Gamberara sommersa. 
Il disastro di Gamberara, a metà strada fra Biforco e Campigno, avvenne il 15 aprile 1899 quando una enorme frana di blocchi d'arenaria e terra si staccò dalla pendice destra della valle.
Il corso del torrente fu sbarrato e il crescere del livello dell'acqua sommerse per sempre le case di questa piccola frazione. 

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