giovedì 27 febbraio 2020

La birra di Giovanni Fabroni

Un metodo di fermentazione 
insolito
ricerca di Claudio Mercatali

La birra Spruce (abete)


Giovanni Fabroni era l’ennesimo discendente di questa famiglia trasferita a Marradi nell’Alto Medioevo proveniente da Pistoia e da qui poi diffusa in tutta la provincia di Firenze e altrove. Il Nostro era figlio di Orazio, che si stabilì a Firenze nella metà del Settecento. Giovanni sposò Teresa Ciamagnini, adottata dall’ultimo erede della antichissima famiglia Pelli, da cui il cognome Pelli Fabroni distintivo di questo ramo.




Era un fisico di fama, scienziato molto noto in città e Direttore del Museo della Specola, dove c’è un suo ritratto. Uomo di mille interessi adesso ci interessa per questa Memoria, da lui scritta sull’arte di preparare la Spruce, la birra dai germogli dell’abete bianco. Sarà vero? Leggiamo:





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una comoda lettura
... Ciò che comunemente ricercasi nelle bevande vinose si è che siano esse gustose, salubri e discretamente durevoli. Il gusto è sempre relativo, soggetto a vicissitudini, dipendenti in gran parte dalla accettazione dei più.







... Posso intanto permettermi qualche innocente e leggero sentimento di compiacenza per aver mostrato di poter ottenere questo genere di bevanda dai nostri abeti …



 

Dunque non vi rimane che provare. Aspettate la primavera, tagliuzzate le nuove messe di un abete bianco senza rovinarlo e fatene un decotto: a 100 parti in peso del decotto vanno aggiunte 25 parti di zucchero e 2 parti di lievito di birra. Il mio tentativo andò a vuoto … ma forse sarete più bravi di me.



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