Fotografie di Claudio Mercatali
Secondo il mito gli gnomi nascondono una pentola d’oro alla base dell’arcobaleno e dunque arrivando al momento giusto si diventa ricchi. La scienza è meno fantasiosa e spiega che questo è un fenomeno ottico dovuto alla dispersione della luce solare in un cielo ancora fradicio a causa di una recente pioggia.
In pratica la luce solare entra nella goccia, la percorre, viene riflessa all’indietro ed esce. In questo percorso le varie lunghezze d’onda che la compongono si separano (si dice che vengono rifratte) e quando escono formano una banda di colori. In ogni arcobaleno il colore blu – violetto è interno e il rosso è all’esterno. Però se c’è un arco doppio nel secondo i colori sono invertiti.
Un arcobaleno sopra San Martino
visto da Popolano
Da Sant'Adriano verso Marignano
Sotto: l'imbocco della strada per Modigliana
Non ci sono regole precise per fotografare un arcobaleno ma è meglio se il sole è basso così i raggi percorrono un tratto più lungo nell’aria umida.
Il vento favorisce il fenomeno perché nebulizza le gocce d’acqua. Le valli del Lamone e dell’Acerreta e anche le altre accanto offrono tanti scorci di visuale e sono adatte per fotografare gli arcobaleni.
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Sopra: Zana, 2 Km verso Modigliana
Il valico del Monte Beccugiano è una delle entrate nella valle Acerreta. Da qui si vede un bel panorama verso la valle del Lamone.
Sessana è la prima fattoria che si incontra scendendo il cosiddetto Torretto.
Questo arcobaleno doppio parte dal podere Il Poggiolo, sopra ad Abeto. Andrò a vedere se gli gnomi hanno lasciato qualcosa.
Badia della Valle è un ex convento millenario. L’arcobaleno si vede appena sulla destra, proprio sopra al Passo della Collina, dal quale si va a Tredozio.
L'arcobaleno visto dalla zona della stazione ferroviaria di Marradi.
La chiesa di Cardeto
Il podere Funtana Quéra è alla Badia del Borgo. A volerlo proprio tradurre il nome sarebbe Fontana chiara (o Fonte bona com'è nel Catasto Leopoldino) però il cartografo dell'IGM a fine Ottocento non conosceva il romagnolo e lo trascrisse come Fontana Tevere, che non significa niente.
Al Passo dell'Eremo c'è una visuale ampia verso ovest.
Monte Colombo, Marradi
Abeto
arcobaleno, il podere Casalino.
Marradi: il campanile della chiesa di San Lorenzo e il Ponte Grande sul Lamone.
Marradi, via Dino Campana.
Biforco visto dai campi dietro al Monastero dell'Annunziata.
Trebbo di Val della mèda. A sinistra, lontanissimo, si vede Ronchi di Berna (La Sambuca) dove piega l'arcobaleno, a circa 20 km in linea d'aria.
(Il Torretto)
Complimenti per le bellissime foto, gli scorci che mostrano e la relativa documentazione.
RispondiEliminaVorrei però chiedere se, nell'ultima immagine (quella presa dal tratto rettilineo fra Campolasso e santa Reparata) il podere che si vede nell' arcobaleno non sia piuttosto Casalino. Grazie.
Si, hai ragione, è Casalino. Saluti e grazie.
RispondiEliminaBelle foto e immagino tanto impegno per scattare inseguendo arcobaleni. Non deve essere stato facile visto come svaniscono in poco tempo gli arcobaleni. Complimenti per l'idea. Grande Claudio.
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