giovedì 12 maggio 2022

L'arcobaleno

La bellezza dell’effimero
Fotografie di Claudio Mercatali


Secondo il mito gli gnomi nascondono una pentola d’oro alla base dell’arcobaleno e dunque arrivando al momento giusto si diventa ricchi. La scienza è meno fantasiosa e spiega che questo è un fenomeno ottico dovuto alla dispersione della luce solare in un cielo ancora fradicio a causa di una recente pioggia.



In pratica la luce solare entra nella goccia, la percorre, viene riflessa all’indietro ed esce. In questo percorso le varie lunghezze d’onda che la compongono si separano (si dice che vengono rifratte) e quando escono formano una banda di colori. In ogni arcobaleno il colore blu – violetto è interno e il rosso è all’esterno. Però se c’è un arco doppio nel secondo i colori sono invertiti.



Un arcobaleno sopra San Martino
 visto da Popolano








Da Sant'Adriano verso Marignano


Sotto: l'imbocco della strada per Modigliana






Non ci sono regole precise per fotografare un arcobaleno ma è meglio se il sole è basso così i raggi percorrono un tratto più lungo nell’aria umida.

 


Il vento favorisce il fenomeno perché nebulizza le gocce d’acqua. Le valli del Lamone e dell’Acerreta e anche le altre accanto offrono tanti scorci di visuale e sono adatte per fotografare gli arcobaleni.



Clicca sulle immagini
se le vuoi ingrandire





Sopra: Zana, 2 Km verso Modigliana


Il valico del Monte Beccugiano è una delle entrate nella valle Acerreta. Da qui si vede un bel panorama verso la valle del Lamone.









Sessana è la prima fattoria che si incontra scendendo il cosiddetto Torretto.






Questo arcobaleno doppio parte dal podere Il Poggiolo, sopra ad Abeto. Andrò a vedere se gli gnomi hanno lasciato qualcosa.






Gerbaròla (acerbina) che si vede là in fondo è una delle più belle fattorie di Lutirano.







Badia della Valle è un ex convento millenario. L’arcobaleno si vede appena sulla destra, proprio sopra al Passo della Collina, dal quale si va a Tredozio.


27.11.2021
L'arcobaleno visto dalla zona della stazione ferroviaria di Marradi.





Il podere Funtana Quéra è alla Badia del Borgo. A volerlo proprio tradurre il nome sarebbe Fontana chiara (o Fonte bona com'è nel Catasto Leopoldino) però il cartografo dell'IGM a fine Ottocento non conosceva il romagnolo e lo trascrisse come Fontana Tevere, che non significa niente.


Al Passo dell'Eremo c'è una visuale ampia verso ovest.



La chiesa di Cardeto










Monte Colombo, Marradi











Abeto









La valle Acerreta vista da Lutirano verso il Molino di Veriolo


La valle Acerreta al confine con Modigliana. Al centro in basso la chiesa di Santa Reparata, in alto nell'
arcobaleno, il podere Casalino.



Marradi: il campanile della chiesa di San Lorenzo e il Ponte Grande sul Lamone.


Biforco visto dai campi dietro al Monastero dell'Annunziata.


Marradi, via Dino Campana.


Trebbo di Val della mèda. A sinistra, lontanissimo, si vede Ronchi di Berna (La Sambuca) dove piega l'arcobaleno, a circa 20 km in linea d'aria.




Galliana dal Passo del Beccugiano
(Il Torretto)



3 commenti:

  1. Complimenti per le bellissime foto, gli scorci che mostrano e la relativa documentazione.
    Vorrei però chiedere se, nell'ultima immagine (quella presa dal tratto rettilineo fra Campolasso e santa Reparata) il podere che si vede nell' arcobaleno non sia piuttosto Casalino. Grazie.

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  2. Si, hai ragione, è Casalino. Saluti e grazie.

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  3. Belle foto e immagino tanto impegno per scattare inseguendo arcobaleni. Non deve essere stato facile visto come svaniscono in poco tempo gli arcobaleni. Complimenti per l'idea. Grande Claudio.

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