mercoledì 18 gennaio 2023

La bottega di Lutirano

Drogheria e Tabaccheria
dai primi del Novecento
ed editrice di tante cartoline

ricerca di Claudio Mercatali


Nei piccoli paesi la bottega, l'Ufficio postale, il Circolo e la Chiesa erano dei punti vitali ed è così anche oggi. Lutirano non fa eccezione e la Drogheria mescita e Tabacchi aperta più di cento anni fa al civico n°10 (ora n° 23) è attiva anche oggi. I fondatori furono i coniugi Rossi: Giuseppe era il titolare della licenza e sua moglie Giuseppina Quercioli era la proprietaria del palazzo. Lo dice lei stessa in un atto rogato da un notaio di Modigliana in cui chiarisce bene questa suddivisione. E' qui sotto.





La bottega vendeva un po' di tutto, era lo spaccio del paese e anche un punto di incontro, così come oggi. Giuseppe Rossi era anche un abile commerciante all' ingrosso, di vino, olio, liquori, legna e carbone e la previdente Giuseppina nel 1934 stipulò una assicurazione contro gli incendi, che potevano scoppiare nella bottega e rovinare anche la sua casa.




Così dal dettaglio della polizza, che è qui accanto,  apprendiamo che il signor Rossi aveva un carrettino trainato da un cavallo, per trasportare le sue merci, che forse è quello che compare parcheggiato davanti alla bottega in un bel quadro di Bianca Minucci Fabroni, pittrice marradese, e aveva anche alcuni annessi da usare come magazzini.
 
Dopo di lui la bottega passò al figlio Bruno che la gestì assieme alla moglie Annina come aveva fatto suo padre e ampliò l'offerta di prodotti tipici locali quando cominciò l'esodo dalle campagne e cominciò il flusso dei turisti domenicali e dei villeggianti. Nel 1976 la bottega fu rilevata da Marina Lamponi e da suo marito Giovanni Felice, che tuttora la gestiscono con cura e dopo quasi mezzo secolo vorrebbero venderla. L'edificio è ancora di proprietà Rossi, abitato dalla maestra Paola e dalla sua famiglia.

Ora in particolare interessa il fatto che il signor Bruno Rossi era anche un appassionato editore di cartoline di Lutirano e dintorni, che evidentemente avevano un certo successo, perché ne pubblicò diverse serie, che oggi sono interessanti documenti della evoluzione del paese. Sono queste:


La villa di Cignano alla metà dell'Ottocento era la residenza della famiglia Montaguti, proprietaria di tante terre in questa valle. 


Poi fu acquistata dalla Diocesi e divenne un seminario.


Dopo la chiusura del seminario, fino agli anni Sessanta, fu sede di ritiri spirituali per i giovani di Marradi e di Tredozio e luogo di soggiorno estivo. 


La valle Acereta, da Ponte della valle a Modigliana, per quasi venti chilometri è larga, pianeggiante e fertile.


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se le vuoi ingrandire

Questo edificio all'ingresso del paese dalla parte di Badia della valle, ora casa privata, prima era l'ambulatorio del medico condotto, prima ancora scuola elementare e nel 1920 casa antisismica (!) assegnata ai terremotati del 1919.


Il campanile è stato costruito negli anni Settanta. Prima le campane erano in una vela sul tetto.

















Negli anni Sessanta le nevicate copiose erano una costante in questa parte dell'appennino.


La villa di Ponte della valle è la prima residenza storica, delle dodici che sono nella valle Acereta compresa nel Comune di Marradi.




Acereta o Acerreta? Si trova scritto in tutti e due i modi ma il veterinario Francesco Cattani, proprietario della villa di Vossemole diceva che la dizione esatta è quella con una "t".




Il motivo della sua convinzione era che nella valle ci sono tanti aceri e pochi cerri.




... Lutirano m. 400 slm. L'ubertosa Valle Acerreta ideale soggiorno estivo ...







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