con due castelli
ricerca di Claudio Mercatali
Sant'Adriano
Questo è' un tipico trekking invernale, panoramico perché le piante non hanno la foglia, tutto a solame, senza fango. Si parte dal casello ferroviario di San Martino e si imbocca il sottopasso della ferrovia.
All'inizio la strada è asfaltata, ripida e arriva fino alla casa di Bastìa. Il sito è citato nelle carte antiche come fortilizio, con il nome di Castro Pellegrino ma oggi è una casa di campagna ben ristrutturata che non ha più niente di medioevale.
Prima del cancello di casa conviene risalire il campo fino al crinale, dove c'è un sentiero segnalato in giallo che seguiremo sempre. La nostra mèta ora è il castello di San Martino in Gattara a un chilometro verso nord est.
Non si sa di preciso che scopo avesse il castellare della Bastìa, altrimenti detto Castro Pellegrino, forse era un annesso del castello di San Martino. Alla fine del Duecento venne preso dal solito Maghinardo Pagani, che lo demolì e non fu più ricostruito. Lo storico Antonio Metelli dice che nel quattrocento fu per un certo tempo un edificio pubblico, dove un giudice del Comune di Faenza amministrava la giustizia per piccoli reati e liti di vario genere, come è scritto qui sopra. Esaurita questa funzione cessò del tutto e divenne una semplice villa di Campagna con il nome significativo del suo passato.
Sant'Adriano
Il tracciato offre diversi scorci panoramici, verso Valnera e Monte Romano e verso S.Adriano – Popolano. Per questo nel medioevo il sito era fortificato e nel 1428 fu oggetto di contesa fra Firenze e Faenza, al tempo della conquista di Marradi. Alla fine si raggiunse un accordo e qui prevalsero le ragioni dei Manfredi di Faenza, mentre il castello di Gamberaldi passò ai Fiorentini. Non c'è un confine naturale a fare da traccia e diversi poderi rimasero in posizione incerta fra lo Stato Pontificio e il Granducato, provocando ogni tanto qualche disputa fra la Comunità di Marradi e Brisighella.
Popolano
Questa per noi ora è una fortuna, perché per venire a capo delle periodiche e fastidiose liti i due stati stilarono le mappe che si vedono nelle ricerche indicate nella bibliografia qui sotto, conservate all'Archivio di Stato di Firenze e all'Archivio Nazionale di Roma.
Canovina
Il sentiero è agevole, pianeggiante, sempre sul crinale. Quasi senza fatica si arriva al rudere del podere Canovina che è un reperto interessante. Il grado di consunzione delle pietre alla base è simile a quello dei muri del castello di San Martino e quindi di certo la casa risale al Medioevo. L'edificio fu costruito in due tempi e la parte più vecchia ha le dimensioni e l'alzata di una torre. Dunque è del tutto probabile che qui ci fosse una torre di vedetta per uno o più dei tre castelli vicini: Benclaro, di fronte, la Bastìa, San Martino.
Al castello di San Martino ci sono dei resti importanti: la volta della cisterna dell'acqua, l'imposta della torre principale, il tracciato delle mura. C'è tanto da vedere e da curiosare e passando di qui una sosta si impone.
Poi non rimane che scendere, lungo il solito sentiero segnato di giallo che serpeggiando ci porta in paese, proprio nel viale della stazione, al passaggio a livello.
Per approfondire sul blog
ottobre 2021 Il castello di San Martino
Nel Tematico alla voce: I castelli della valle.
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ottobre 2021 Il castello di San Martino
Nel Tematico alla voce: I castelli della valle.
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