domenica 30 aprile 2023

La flora spontanea del nostro appennino

Cinque piante 
di bell'aspetto

ricerca di Claudio Mercatali




Le piante non fanno niente per attirare la nostra attenzione perché siamo dei pessimi diffusori di polline e degli inseminatori maldestri. Noi Umani per loro contiamo meno di un'ape o di un uccellino e ogni pianta ha una strategia per attirare questi animali e non noi, che se non ci fossimo tante volte sarebbe meglio. Queste che seguono sono alcune essenze spontanee che di solito scampano alla falce e al rasaerba perché rendono bello il campo attorno a casa e chi ha imparato a riconoscerle da piccole non le estirpa. Sono essenze particolari, che crescono rapidamente fino a un metro o due e quindi sono molto ornamentali.



L'Altea

L’Althaea Officinalis ha tante proprietà benefiche e curative. Lo stelo può crescere fino ad 2m di altezza. Ha un fogliame ruvido e i fiori sono grandi fino a 10 cm, bianchi, rosa, rossi, porpora, violetti e gialli. Sbocciano in luglio e agosto, ma non mancano fioriture autunnali e tardo primaverili. Predilige i luoghi temperati e umidi, una buona esposizione al sole e terreni incolti, ma con una vegetazione non troppo fitta. Il nome deriva dal greco αλθος (althos), "cura" e dunque il significato è "colei che cura". Nell' antichità si pensava che l’Altea fosse sotto l’influsso di Venere, il che la rendeva perfetta per la cura della pelle.


Il Verbasco 
(Tasso barbasso)

E' una pianta erbacea biennale, con fusto alto da 50 cm a 2 metri. Le foglie sono ovali, molto grandi alla base del fusto e poi sempre più piccole man mano che si sale. Hanno una fitta peluria di colore verde chiaro. I fiori sono gialli riuniti in una infiorescenza, lungo tutto il fusto. Il nome Verbascum deriva da barbascum, barbuto, in riferimento alla fitta peluria delle foglie. E' nota fin dall’antichità: Dioscoride e Plinio la consigliavano per le bronchiti e la suora santa Hildegarda la considerava ottima per curare l'abbassamento di voce.




Il Cardo spinoso

E' una pianta biennale, che il primo anno forma una rosetta basale molto distesa, che in genere è sotto l'altezza di taglio dei rasaerba e sopravvive. Il secondo anno si manifesta per quello che è: una pianta erbacea alta un metro o due, spinosa, che in piena estate forma un fiore violetto gonfio e buffo, di bell'aspetto anche quando è secco. Certe varietà sono commestibili, poco digeribili ma saporite se cucinate assieme alla salsiccia, però questa di cui parliamo ora non lo è.





Il Finocchio selvatico


E' una tipica ombrellifera, per l'aspetto dei fiori. Molto nota. inconfondibile, aromatica, è usata per dare sapore alla carne nel salame toscano "finocchiona". Un tempo l'aggiunta dei semi di finocchio veniva fatta anche per mascherare il sapore della carne non tanto fresca. I semi aggiungono una nota di sapore anche ai pomodori in insalata.



L'Erigeron annus

E' detta anche Cespica annua o Falsa camomilla per la somiglianza dei fiori, ma solo di quelli perché la Cespica è alta un metro e mezzo. E' una Asteraceae originaria del Nord America e importata in Europa nel Settecento a scopo ornamentale. Nel nord Italia cresce spontanea quasi dappertutto fino a 1000m di quota. Qui da noi si trova facilmente al Passo dell'Eremo. E' ornamentale, per il portamento e l'abbondante e insistita fioritura bianca o giallina.


Per Ampliare
Nel Comune di Marradi la strada che porta al Passo dell'Eremo e la Valle Acerreta sono due ottimi siti per queste osservazioni.



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