della valle del Lamone
Ricerca di Claudio Mercatali
Leonardo
Il 26 agosto 1492 il cardinale spagnolo Rodrigo Borgia divenne papa e prese il nome di Alessandro VI. Era padre di sette figli, tra i quali Cesare, detto "il Valentino", e Lucrezia Borgia che si dice eliminasse i suoi nemici con il veleno che teneva nell’anello.
Lucrezia Borgia
Cesare ambiva a un proprio ducato e cercò di formarlo nelle terre della Chiesa, cioè nelle Marche e in Romagna. Nel 1500 – 1502 cacciò i Montefeltro da Urbino, i Malatesta da Rimini, Caterina Sforza da Forlì e Imola e i Manfredi da Faenza.
La conquista di Faenza fu cruenta e il diciassettenne Astorre III Manfredi che era appena diventato signore della città fu imprigionato a Castel Sant’Angelo, a Roma, poi l’anno seguente fu strangolato e gettato nel Tevere.
Astorre III Manfredi
Il dominio del Valentino sulla Romagna durò fino alla fine del pontificato di suo padre, cioè due o tre anni. Il successore di Alessandro VI fu Giuliano della Rovere, Giulio II, che lo fece arrestare e spedire in esilio in Spagna, dove morì nel 1507. Nonostante tutto, questo incredibile personaggio fu di beneficio per i suoi sudditi, che sotto i precedenti signorotti erano messi peggio.
Com’è noto il genio di Leonardo spaziava in molti campi e in breve progettò il porto canale di Cesenatico, disegnò la mappa di Imola e forse disegnò anche il duomo di Faenza in una Tavola.
Nel Codice Hammer, una raccolta di disegni di Leonardo del 1504 - 1506, ci sono anche appunti sulla geologia della valle del Lamone. Sono osservazioni precise, fatte durante il viaggio di andata da Firenze a Faenza e da successive risalite lungo la valle, perché le cose che dice non si possono cogliere tutte in una volta:
Nel foglio 9 recto Leonardo parla dei fossili nelle rocce dell’ appennino e delle Argille azzurre del Pleistocene (quelle nelle colline di Errano):
"... dove per antico li monti Appennini versavano li lor fiumi nel mare Adriano, li quali in gran parte mostrano in fra li monti gran somma di nichi (il nicchio è un mollusco) insieme coll'azzurrigno terren di mare...".
Nel foglio 10 recto Leonardo parla della Valle del Lamone e ne descrive le rocce: "Come le radici settentrionali di qualunque alpe non sono ancora petrificate; e questo si vede manifesta mente dove i fiumi, che le tagliano, corrono inverso settentrione, li quali taglian nell'altezze de' monti le falde delle pietre vive, e, nel congiungersi colle pianure, le predette falde son tutte di terra da fare boccali, come si dimostra, in Val Lamona, fare dal fiume Lamona nell'uscire del monte Appennino, far lì le predette cose sulle sue rive".
Nel foglio 36 c’è uno schizzo stratigrafico e una descrizione geologica delle formazioni della valle del Lamone: la Marnoso arenacea: “falde delle pietre”, la Gessoso solfifera e le Argille del Pleistocene “terre da far vasi” e dei calanchi “terra comune”: … le falde delle pietre, non passano troppo sotto le radici (= la base) de' monti, che sono di terra da far vasi, piena di nichi; e ancora questi vanno (= sono) poco sotto, dove si trova la terra comune, come si vede ne' fiumi, che scorron la Marca e la Romagna, usciti dalli monti Appennini ...
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Le vicende del Valentino non toccarono Marradi, Modigliana e Tredozio, che erano sotto la Signoria di Firenze, però gli echi e i timori si sentirono bene in paese. Nel 1494 i Medici erano stati cacciati dalla Città e c'era un governo repubblicano, che durò fino al 1512 quando i Medici tornarono. Nel blog ci sono due articoli che parlano della situazione nella Romagna Toscana:
26.07.2017 Il papa Giulio II passa da Marradi (1506)
22.12.2018 I Medici cercano di tornare a Firenze (1512)
Interessantissima! Grazie
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