dell’anno Mille
Ricerca di Claudio Mercatali
Nel Comune di Marradi ci sono sei grandi monasteri antichi: Badia della valle, Gamogna, la Badia del Borgo, la Badia di Crespino, il Monastero dell’Annunziata e il Monastero delle monache domenicane.
Ognuno ha una sua storia: i primi due sono dell’anno Mille fondati da San Pier Damiani, il terzo e il quarto furono prima camaldolesi e poi vallombrosani, invece l’ Annunziata era un convento del Quattrocento dei Padri Serviti di Firenze.
Per carenza di vocazioni Badia della Valle e Gamogna furono chiusi e declassati a semplice parrocchia alla metà del Seicento, le Badie del Borgo e di Crespino subirono la stessa sorte circa un secolo dopo. L’Annunziata e il Convento delle Domenicane vennero chiusi d’autorità nel 1808, espropriati al tempo di Napoleone. I Padri Serviti non riaprirono più, invece le monache domenicane riuscirono a riprendere il loro monastero dopo l’epoca napoleonica e ancora oggi lo abitano, seppure in numero esiguo.
Questo è il quadro d’insieme di queste istituzioni, in estrema sintesi. Ora ci interessa la Badia di Crespino sul Lamone e ci concentreremo su quella.
Una delle descrizioni migliori della sua storia si deve a Emanuele Repetti, storico e geografo della prima metà dell’Ottocento, ed è qui accanto.
Anche il prete veneziano Andrea Cappelletti scrisse nel 1862 sul monastero di Santa Maria nascente in Crespino, partendo da quanto aveva detto Repetti ma aggiungendo alcune notizie pungenti.
La chiesa di Santa Maria nascente, oggi parrocchiale, è quella del monastero, che ha ancora gran parte delle forme originarie. Nell’altare destro c’ è un interessante dipinto del Trecento, attribuito a Jacopo del Casentino e studiato in dettaglio dalla prof.ssa Livietta Galeotti che né raccontò la curiosa storia in un pregevole lavoro.
Per ampliare
Chi vuole notizie più ampie e precise dei sei monasteri può cliccare alla voce Conventi e monasteri, nell’Archivio tematico del blog.
Chi vuole sapere di più sul dipinto mutilo dell’altare destro può digitare questo titolo “Storia di un dipinto del Trecento La madonna della chiesa di Crespino” nella casella di ricerca del blog e si aprirà l’articolo completo della prof.ssa Livietta Galeotti Pedulli.
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