La vita a Marradi
Ricerca di Claudio Mercatali
In questo anno nel mondo non avvennero fatti politici memorabili, però non ci furono guerre. Il 15 maggio la casa cinematografica Walt Disney mise in commercio un cartone animato, con un topo alla guida di un aereo e fu un successo clamoroso: era nato il mito di Topolino. Il 5 settembre il medico Alexander Fleming mise a punto la pennicillina, sconosciuta in Italia fino al 1945. In Italia fu un anno di consolidamento per il Regime, il Gran Consiglio del fascismo si trasformò in organo dello Stato; fu creato l' Ufficio di collocamento; iniziarono le grandi opere pubbliche come la bonifica della Pianura Pontina. Venne organizzata la spedizione italiana al Polo nord con i dirigibili Norge e Italia, che si concluse con un disastro e 17 vittime perché il dirigibile Italia cadde sul pack.
A Marradi la vita trascorse tranquilla ma a causa della mancanza di lavoro cominciò il calo demografico, che da allora non si è più arrestato. La stampa locale era avara di notizie, perché c’era un rigido controllo del Fascio sui settimanali Il Nuovo Piccolo, di Faenza, e Il Messaggero del Mugello. Invece dallo spoglio delle filze dell’Archivio storico del Comune emergono cose interessanti. Leggiamo:
A Gamogna abitavano quasi trecento persone e c'era una scuola elementare nella canonica. Siccome i locali erano sgangherati il Comune fece fare un progetto per ristrutturarli.
Fu ultimata la costruzione della nuova sede del Credito Romagnolo, in piazza Scalelle. L'aspetto insolito era quello tipico degli edifici di questo Istituto, che si trovano in tanti paesi della Romagna dove questa banca aveva una filiale. I lavori erano durati due o tre anni, perché prima era stata demolita la decrepita casa storica degli Ubaldini, all'epoca di proprietà Pratesi, per ricavare lo spazio per il nuovo edificio, che i dirigenti vollero al centro di Marradi per marcare la presenza.
Iniziò la crisi definitiva della Fornace Marcianella, che fallì l'anno successivo. L'edificio fu demolito alla fine degli anni Trenta e oggi è rimasta solo la palazzina dell' amministrazione, oltre al nome del sito.
Nel 1928 la costruzione della strada per San Benedetto era arrivata circa alla Casetta, cioè all' attuale maneggio dei cavalli, dove si era arrestata per le difficoltà del luogo, che richiese molti lavori. La nuova viabilità rese accessibile la zona della Badia del Borgo per le passeggiate dei marradesi, più o meno come oggi. Il Comune mise mano alla ristrutturazione del cimitero di Imo il Borgo, che aveva già la planimetria che è giunta ai nostri giorni.
La Banca di Credito e Sconto di via Talenti, concorrente del Credito Romagnolo, aveva ancora il bilancio in pari. L'anno successivo rimase coinvolta nel fallimento della fornace Marcianella ed entrò in una crisi che si concluse con il fallimento del 1934.
Nel Messaggero del Mugello c'è la solita serie di trafiletti per le manifestazioni avvenute in paese, spedite alla redazione del giornale soprattutto dal Fascio di Marradi, che non perdeva occasione per farsi un po' di pubblicità. Però la notizia più interessante viene da Casaglia, dove era stato ultimato il campanile.
Come ogni anno la Cassa Rurale di Lutirano pubblicò sul Piccolo la data e l'ordine del giorno dell' assemblea per il bilancio. Questa era una piccola banca cooperativa fondata nel 1911 dai parroci della Valle Acereta. Agli inizi del Novecento la Chiesa si era fatta promotrice di questi mini istituti con sede nelle parrocchie, per dare accesso al credito a chi non aveva la possibilità di ottenere prestiti bancari ordinari. Siccome fu subito chiaro che queste banchine non potevano durare a lungo, il conte Acquaderni e il cardinale Svampa, ambedue di Bologna, fondarono il Credito Romagnolo, che fra l'altro aveva appunto il compito di assisterle. Da questo viene il nomignolo un po' spregiativo Bànca di prìt, riferito al Credito Romagnolo.
A fianco c'è una notizia di cronaca nera, una rarità perché la censura permetteva solo la pubblicazione di notizie positive.
Ancora un articolo sul campanile di Casaglia, che fu una rivincita per i casagliesi, spesso e a torto poco considerati dalle amministrazioni del loro comune (Borgo San Lorenzo).
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Il settimanale Il Nuovo Piccolo, della Diocesi di Faenza, è in edicola anche oggi. Aveva una ottima rubrica di carattere scientifico divulgativo.
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