E così siamo arrivati alla quarantottesima edizione. Infatti la prima sagra si tenne nel 1963 e fu subito un clamoroso successo. Oggi la manifestazione si articola nelle quattro domeniche di Ottobre e richiama dieci o dodicimila persone ogni volta, per un totale di quaranta - cinquantamila presenze.
Il vero inizio della sagra è all' arrivo dei "treni delle castagne", convogli di carrozze d'epoca, con le panche di legno, trainate da vecchie locomotive. Ecco qui accanto la banda del Dopolavoro Ferroviario di Faenza che improvvisa un concertino alla stazione, per ingannare l'attesa del treno.
Il treno è arrivato, i viaggiatori sono scesi, contenti e un po' affumicati e la banda si avvia verso il centro del paese, con la gente dietro.
C'è da camminare, perché l'intero circuito della sagra da qui è lungo due chilometri.
La mitica locomotiva modello 640 / 121, del 1906, per il momento se ne sta parcheggiata, pronta per il viaggio di ritorno.
Anche il macchinista si concede un po' di riposo.
Che cosa c'è da vedere nella sagra, oltre alle bancarelle dei marroni e dei dolci?
Che gente si incontra? Facciamo il circuito della sagra e vediamo:
Che gente si incontra? Facciamo il circuito della sagra e vediamo:
Sopra: ci stiamo avvicinando al centro del paese e oggi anche alla Shell si adattano. Castagne o benzina?
A sinistra: Giuseppe di Valmignolo in azione
A sinistra: Giuseppe di Valmignolo in azione
- La musica
Le note di sapore e quelle musicali si mescolano e sono uno degli ingredienti che animano questa festa.
Attilio Bandini al piano. Pamela canta "Strada facendo" con voce squillante.
Sopra: I Maggiaioli di Povlò sono un complesso folcloristico marradese di successo. Il loro repertorio comprende decine di ballate, stornelli e canzoni popolari.
Non vi piace la musica da piano bar e nemmeno quella folk? Allora per voi c'è "Via Emilia Ponente n°6", il complesso qui sopra, che in questo momento sta suonando una musica rock molto aggressiva.
Preferite il revival? Più avanti troverete il duo "Cime tempestose" che sono ormai una presenza storica. Non facciamoci ingannare dall'aspetto ingrigito, la loro musica è piena di brio.
- Le vendite con la sceneggiatura
Una delle caratteristiche di questa sagra è il gran numero di venditori che propongono la merce con un piccolo sketch o con una presenza d'immagine.
Emiliano Benericetti, (emililegno @ alice.it) tornitore di legno d'olivo, di carpino rosa e altro ci spiega come fabbrica i suoi oggetti.
Sopra a sinistra: Il venditore di matite fatte a mano cerca di capire che cosa vuole la sua giovane cliente.
Sopra a destra: Medi Zeka, il croato, da quindici anni vende i tritaverdure e mostra come funzionano. Assicura che: " ... è regalo buono anche per suocera e vicina di casa ..."
... La sagra è in pieno svolgimento ...
Questa è la macchina per "castrare i marroni", invenzione marradese. La castratura delle castagne consiste in un' incisione sulla buccia, che si fa per impedire che scoppino quando si mettono a cuocere. Poi le castagne passano nella macchina per le bruciate, che suscita curiosità nelle persone sullo sfondo di questa foto. Le bruciate di questa mandata sono venute bene e Giorgio Chiarini, in primo piano, sembra gradire.
Giuseppe Paganini, ortolano e oggi venditore di bruciate e di Cagnina, invita all'assaggio.
La Cagnina è un mosto fermentato, dolce, un vino che non è andato a compimento nella sua maturazione. Una volta era per chi non aveva i soldi per comprare quello buono. Secondo il detto popolare locale: Un bicìr o dà savùr ai marò ... du bicìr i t'arschelda ... con tri bicìr tu si brieg.
Sopra: Beppe, il venditore di fischietti e di palloni animati scherza con un bambino. Sono 35 anni che viene alla sagra.
A destra: Il venditore di bacchette magiche tiene sospesa a mezz'aria un'asta di metallo
Qui accanto: Questa è un altra presenza storica della sagra. Alberto ricama all' istante il vostro nome su asciugamani, grembiuli, magliette, bavaglini ...
Sopra: Alcuni soci della "Compagnia per non perire d'inedia", stranamente tranquilli, in azione alle macchine per le bruciate.
- I figuranti
In giro c'è anche un buon numero di intrattenitori e animatori.
Checo Pacheco
A destra: il mago Paolo impegnato a far scomparire il vino da un bicchiere
Siamo così arrivati al ponte degli Archiroli, in cima al percorso della sagra, e comincia il ritorno. Abbiamo camminato per 1 km.
Per rientrare in paese si passa dal parco giochi, e poi dal Vicolo del Cius, che è la stradina affollata che si vede qui a destra.
Se c'è rimasto un po' di posto nello stomaco un bicchiere di Cecca, la birra di marroni fatta a Marradi, non fa male dopo tanto camminare.
Siamo ormai verso sera. Ripartono gli appassionati delle auto d'epoca, che hanno fatto qui il loro raduno.
Alla stazione il treno delle castagne tirato dalla locomotiva 640 / 121 è pronto per ripartire. Il macchinista sale .... un fischio e si va ... Arrivederci a domenica prossima.
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