lunedì 12 marzo 2012

1915 La rivolta per il pane

Le accuse e il processo
ricerca di Claudio Mercatali




Il 2 e 3 febbraio 1915 a Marradi circa trecento disoccupati protestarono vivacemente per il prezzo del pane e gli animi si scaldarono parecchio, tanto che intervennero i Carabinieri e un reparto dell' Esercito. Il racconto di questi fatti è nell'  articolo " La rivolta per il pane" che si trova nell' archivio di questo blog alla data 24 gennaio 2012.
Adesso ci interessa la conclusione di questa vicenda. Chi erano gli arrestati? Di che cosa furono accusati?
Leggiamo la relazione del Commissario prefettizio dott. Soldati, che spiega ogni cosa

NOTA: Per leggere i documenti originali li devi ingrandire. Clicca sopra le immagini e, a seconda del computer che hai lo schermo: 


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A sinistra: "... si sono radunati in piazza Scalelle circa trecento disoccupati reclamanti con schiamazzi e con gridi di "affamatori del popolo" all' indirizzo dei fornai, la diminu- zione dei prezzi delle farine e del pane ...".

 
A destra: 
" ... cercavano di trattenere la folla inferocita che tentava di invadere il Municipio e di abbattere il portone ...".



 

A sinistra: " ...verso le ore 9 nonostante le misure di prevenzione adottate squadre di vigilanza cercavano di ripetere le violenze del giorno avanti, recandosi presso i negozi per ottenere di nuovo la chiusura ...".



 
A destra: "... furono assodate specifiche responsabilità, come partitamente porto a conoscenza della S.V. (Il Prefetto) qui appresso ...".



 

 
A sinistra: " ... e in ispecial modo conto il maresciallo Mancin Primo che colpì con un pugno alla testa ...".



A destra: " ... i su elencati individui devono rispondere di attentato alla libertà del lavoro ...".



  

A sinistra: "... Quercioli Carolina nei Gargani, di anni 26 capeggiava e incitava la folla in piazza Le Scalelle e nelle strade del paese facendosi notare per la violenza del linguaggio e la trivialità dei modi...".

A destra: " ... di aver visto Nati Pietro, detto il Matto, pregiudicato, dare forti colpi di spalla alla porta del Municipio, mentre i Carabinieri asseragliati dentro si sforzavano di resistere alle violenze ...".


Dal Resto del Carlino apprendiamo che il processo si tenne a Firenze il 7 aprile 1915. L'articolo è qui sotto. I cognomi sono quasi tutti sbagliati ma si possono correggere facilmente: Mercatelli = Mercatali, Taranti = Talenti, Vizani = Visani eccetera ...















NOTA

Nell'ottobre 2019 ha scritto il sig. Luciano Gargani, nipote di Carolina Quercioli sposata con Pietro Gargani. E' la donna di spirito barricadero descritta qui sopra nella Relazione del Commissario prefettizio. E' stato qui a Marradi nei giorni della sagra, per conoscere il paese d'origine di suo nonno Pietro che sposò Carolina nativa di Civitella di Romagna. Ha mandato questo messaggio, per completare il racconto della movimentata vita dei suoi:

Buongiorno sig. Claudio, io sono Luciano Gargani, nipote di Pietro Gargani e Carolina Quercioli. Le sono grato per le notizie da Lei riportate nel Blog della Biblioteca di Marradi e considero doveroso integrare la storia. Con il  contributo della Signora responsabile dellì'Ufficio Anagrafe di cui ignoro il nome, ma ricorderò sempre per la squisita gentilezza. Le sarei riconoscente se Lei volesse ringraziarla da parte mia.
Dunque, sperando di non essere noioso. Carolina Quercioli, giovane donna "atta ai lavori di casa" si sposa con il marradese Giuseppe Gargani, "bracciante".  Non un buon partito, si direbbe oggi. Ma l'amore fu grande e immortalato dalle leggende di famiglia.
Gli sposini Gargani hanno un progetto modesto quanto affascinante: costruirsi un avvenire. Sentono parlare di  Basilea (Svizzera/Francia/Germania), città simbolo dell'industria europea del momento.  Non frappongono indugi, emigrano a Lorrach (Germania), sobborgo operaio della suddetta Basilea. 
Nel 1914 scoppia la Prima guerra mondiale. Il progetto va ripensato. Sono costretti a ripiegare su Marradi, terra natale di Giuseppe in cerca di miglior fortuna. Dalla padella nella brace? Difficile negarlo. Ad attenderli ecco miseria ed epidemia, la cosiddetta "spagnola".
In meno di un mese muoiono tre figli: Celeste il 16 ottobre, Florian il 24 ottobre e Bruna il 2 novembre. Solo il piccolo Giuseppe di soli quattro anni, gemello di Florian resiste ed accompagna i genitori nella prossima avventura: Milano 1929.
Milano, città in grande crescita offre loro la posizione di portinai in un palazzo condominiale non anonimo, in viale Campania 7. Troppo facile. Scoppia la seconda guerra mondiale. Gli anni 1944-45 sono difficili ed i proprietari si allontanano preferendo le più sicure residenze in Brianza.
I disordini non sono quelli conosciuti da chi ha vissuto in tempo di pace. Carolina rispolvera gli impeti marradiani (che mi furono sottaciuti). Questa volta in favore delle proprietà indifese. Gli occupanti abusivi ed i saccheggiatori in tempo di guerra non si fermano con la gentilezza!  Gli episodi non verranno commentati all'esterno del cerchio famigliare.
Comunque sia, i proprietari rientrati nel 1946 riconfermano l'incarico a mia nonna Carolina in forma di riconoscenza. Carolina era diventata vedova e faticava a svolgere l'incarico in maniera adeguata. Comunque sia, ha fatto in tempo ad accogliere il futuro Premier Bettino Craxi che accompagnava la sorella Rosilde agli incontri con il fidanzato Paolo Pillitteri, futuro sindaco di Milano. Una vita interessante. Grazie per avermi aiutato ad aggiungere qualche tassello importante.
Luciano Gargani


Fonti: Archivio storico del Comune. Si ringrazia il sig. Mario Catani per l'indispensabile aiuto dato e Antonella Visani, responsabile dell'Archivio storico.



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