mercoledì 7 marzo 2012

Da Prato all'Albero a Ronchi di Berna

Un trekking oltre 
i mille metri 
di quota sul crinale 
dell'Appennino



Stefania, unica donna del gruppo,
avanza con passo felpato.


Questa è la descrizione di un trekking duro, lungo la dorsale appenninica tosco romagnola, sopra al Passo della Colla e della Sambuca. Siamo al confine fra i comuni di Palazzuolo, Firenzuola e Borgo S.Lorenzo, vicino al comune di Marradi. Per intenderci si tratta di percorrere 8 km, sempre oltre i mille metri di quota, su neve fresca di un metro di spessore, a 10°C sotto zero e nel pieno di una nevicata. Chi fa questo ha esperienza e allenamento e corre pochi rischi, tutti gli altri è meglio che non facciano cose di questo genere.

I componenti del gruppo sono: Francesco Barzagli, Stefano Bentivogli, Ermanno Cavina, Stefania Ghetti, Atanasio Kostis, Luciano Maurizi, Gianni Perfetti, Roberto Serasini, Marco Solaroli.

Il cammino su neve fresca moltiplica la fatica. Le ciaspole non reggono del tutto il peso del corpo e si affonda per più della metà dello spessore del manto. Oggi qui la neve oltre che essere fresca è anche farinosa e in certi tratti si affonda fino alla cintura.
Per procedere in queste condizioni si va "a cingolo": il primo della fila fa 30 -40 passi, poi si mette da parte e i successivi passi li fanno il secondo, il terzo della fila e così via. Chi non ne può più sta "al gancio" in fondo al gruppo e spende molte meno energie, perché trova la neve già pigiata e ha "la rotta" aperta.

 








 A sinistra: Il palo del cartello stradale dà un'idea 
dello spessore della neve.
A destra: siamo partiti. Gli alberi innevati creano 
un paesaggio da favola.

Ecco il racconto dei partecipanti:
"Siamo partiti alle 10 di mattina del 5 febbraio da Prato all'Albero. C'è tanta neve, che seppellisce quasi del tutto i pali dei cartelli stradali.
Abbiamo percorso la strada forestale fino alla capanna Sicuteri, che prende il nome da una vecchia famiglia di pastori che portavano il bestiame quassù all' alpeggio. Dopo la capanna si arriva al crinale in corrispondenza del monte La Faggeta. Siamo esattamente sopra al Passo della Colla e andiamo verso il bivio dell' Archetta.

 








Sopra: La neve cancella i sentieri e spesso c'è il dubbio 
di aver sbagliato strada.

Questo è un bivio in tutti i sensi, perché da qui in poi non c'è più spazio per i ripensamenti e, a meno di grosse difficoltà, non conviene tornare indietro. I rami degli alberi sono chini per l'abbondante nevicata  e non è tanto chiaro dove sia esattamente il sentiero. L'emozione cresce, assieme all'apprensione e allo sconforto di non potercela fare.
In questi casi basta poco per mandare a monte l'impresa. E' sufficiente un disaccordo nel gruppo, una forzatura nel passo, una mancanza d'intesa nei cambi e ci si ferma. E' il caso di dire che in queste situazioni è proprio vero che "l'unione fa la forza".




Percorriamo i campi innevati di Frassinello, che non pendono tanto e danno respiro. Il "cin- golo" funziona e andiamo avanti. L'emozione posi- tiva dà conforto e bilancia la fatica. Il dubbio di non potercela fare rimane ancora, ma cala via via che ci avviciniamo a Ronchi di Berna, un passo a quasi 1100m che è anche svincolo di numerosi sentieri.

Clicca sulle foto per ingrandirle

Il senso di sicurezza viene dal fatto di sapere che dopo il passo sentiero va in discesa, fino al podere di Cà di Vagnella, e all' ex podere Le Spiagge, che ora è un ristorante e un agriturismo, dove arriviamo alle 14.00.




Siamo in cima! Questa è la valle del Senio.



 


 
A sinistra: 
Dopo tanto salire la strada che scende dà conforto. L'ambiente è incredibile. 

A destra:  
Alla fine siamo arrivati all' agriturismo Le Spiagge, dove avevamo prenotato per il pranzo. In tutto abbiamo camminato per quattro ore. E' nevicato sempre.






1 commento:

  1. Bravi!Questa è roba da uomini duri, conosco i posti e so che quando c'è parecchia neve non si scherza, è veramente fatica.

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