Una bella mostra
a Palazzuolo
sul Senio
Nell'Oratorio dei Santi Carlo e
Antonio di Palazzuolo sul Senio, si è conclusa il 25 agosto la mostra di
pittura "Enrico Visani 50 anni dopo".
Enrico Visani è nato a Marradi il
6 febbraio 1938. La sua infanzia si è svolta negli anni più drammatici della
guerra ed è stata segnata da fughe, precipitosi trasferimenti, pericoli di
vita. La sua formazione artistica è stata da autodidatta. Il primo importante
pittore cui ha chiesto un incontro è stato Gastone Breddo, che gli ha dato
alcuni utili consigli.
Panoramica della mostra
verso l'altare maggiore
e verso i due altari laterali
Si è aperto all’arte attraverso
un sofferto percorso interiore, che lo ha portato a studiare l’opera di grandi
maestri contemporanei, come Burri, Fontana, Moore, De Kooning, Afro, Fautrier,
in un contesto problematico sensibile alle discussioni sulla cibernetica e
sull’intelligenza artificiale.
Con questa sua cultura viva e pulsante,
modellata su un carattere fiero, Visani ha iniziato a presentarsi al pubblico.
La sua prima mostra di rilievo è stata alla galleria “Le Nuove Muse” di
Bologna, con presentazione in catalogo di Bruno Saetti. In questa occasione
Francesco Arcangeli riconosce che il lavoro di Visani è in linea con il
Naturalismo Padano da lui teorizzato.
Clicca sulle immagini
se le vuoi ingrandire
Il 1975 è l’anno di un’importante
personale a Salonicco con testi in catalogo di Franco Solmi e Marilena
Pasquali. Oltre all’attività pittorica, svolge una mansione che gli dà modo di
affinare la propria sensibilità artistica e di farsi “sul campo” una cultura
museale di riguardo, occupandosi dell’allestimento della galleria d’Arte
Moderna di Bologna. Entra in contatto con alcuni indiscussi protagonisti del
’900 artistico italiano, come De Chirico, Manzù, Guttuso, Annigoni, Conti.
Visani è un artista
di fama internazionale
Fondamentale per la sua
formazione è poi l’incontro con Xanti Schawinsky, uno degli ultimi esponenti
della Bauhaus, da cui apprende la grande lezione dell’arte e della cultura
mitteleuropa.
Alla fine degli anni ’70, si
avverte nel lavoro di Visani l’esigenza di una svolta. Il naturalismo lirico e
gestuale che gli è proprio, lascia il passo ad un bisogno di drammatica
interiorizzazione sul modello ideale di Bacon e De Kooning. Grazie a Minguzzi
presenta i primi risultati di questa sua svolta, in una mostra alla Galleria
Forni di Bologna.
Seguono una mostra alla Galleria
Comunale di Rivoli e, nel 1981, un’altra alla Galleria Cochlias a Salonicco. In
Grecia, Visani continua a trovare consensi e amicizie nell’ambito di importanti
personalità dell’arte e della cultura, quali Yannis Ritsos e Mikis Theodorakis.
Nel 1997 ha fondato il Sindacato
Artisti dell’Emilia Romagna, diventandone segretario. Sotto tale veste ha
allestito la prima Biennale e la Triennale di Bologna. La mostra al Museo
Marino Marini di Firenze completa un’attività espositiva sempre di alto livello.
Due quadri
molto apprezzati dal pubblico
A sinistra: 11 settembre, sotto:
I percorsi della Memoria
Fonti: Le notizie sulla vita del pittore
sono di Tebaldo Lorini
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