Un trekking in ottobre
attorno a Marradi
A Marradi la Sagra delle Castagne
è un evento che mette in moto il paese già nei giorni precedenti. Un buon
numero di persone arriva nel fine settimana, quando ancora non c'è ressa e con
calma passa un paio di giorni qui da noi.
Che cosa si può fare a Marradi il
giorno prima della sagra? Ottobre è un mese ottimo per girare nei boschi e
naturalmente nei castagneti. Questa che segue è la descrizione di un anello di
trekking verso il monte delle Scarabattole, lungo un crinale fra la valle della
Badia del Borgo e quella di Campigno. E' un percorso interessante, duro
all'inizio e poi più agevole, lungo dieci chilometri e con un dislivello di
500m.
Il sentiero è vecchio, molto
noto, e sale diritto dal paese, senza complimenti, a partire da una lunga
scala, che si vede in questa fotografia. E' chiaro che c'è da patire e infatti
i due amici qui accanto guardano la stretta via un po' perplessi.
Siamo in trentanove:
Baldassarri Alberto, Bastarelli
Massimo, Biagini Rojangela, Bondi Maurizio, Burante Cristina, Calamini
Pierluigi, Caldirola Maurizio, Camporesi Elmo, Cavina Pietro, Costicci Sandra,
Dibiase Sante, D'Ugo Andrea, Fabbri Carla, Fabbrini Elisabetta, Fiorentino
Alessia, Fregnani Aldo, Furini Franca, Galliano Sofia, Gentilini Tommaso, Iskra
Jasarspahic, La Porta Maria Grazia, Lo Cascio Riccardo, Marchitelli Cristiana,
Melandri Bruno, Mercatali Alessandro, Mercatali Claudio, Naldoni Giuseppe,
Parodi Gianluca, Pifferi Patrizia, Pino Sara, Randi Gian Maria, Romagnoli
Patrizia, Salomone Selene, Scalini Donatella, Sirri Maurizio, Stancapiano
Renato, Terreni Luca, Tondini Flavia, Visani Marco.
Dopo aver sudato un po' si arriva
a Villa Grilli. Da questo posto col nome gentile si vede un bel panorama del paese,
in ogni direzione.
A sinistra: Marradi, visuale
verso nord
Sotto: visuale verso sud
Clicca sulle immagini
se le vuoi ingrandire
A
fianco: visuale verso ovest.
Il viadotto è il ponte ferroviario di
Villanceta.
Il sentiero continua a salire e
si arriva al podere Le Piane, dal nome ingannevole, perché qui in piano c'è poco
o niente. Incontriamo un primo castagneto,
bello, curato, con gli alberi secolari piantati in fila, e poi arriviamo ai
prati dell'Antenna.
La giornata è umida, il cielo tipicamente
autunnale. Nei giorni precedenti è piovuto e sono nati funghi di tanti tipi.
Ora il peggio è passato e
percorriamo un lungo crinale verso la vetta del monte Scarabattole. Il
vocabolario dice che le scarabattole sono le cose rinfuse, però a Marradi
non c'è nessun ricordo che giustifichi questo nome e quindi non si sa perché
questo monte si chiama così.
La casa del podere Monterotondo
Dopo un'ora lasciamo il crinale e
cominciamo a scendere, per un sentiero serpeggiante che attraversa i pascoli di
Monterotondo. Siamo entrati nelle terre dell'antica Badia del Borgo, che è nel
fondovalle, dove siamo diretti.
La zona di Monterotondo è citata
nei Regesti di cronaca medioevale dell'Archivio delle Riformagioni di Firenze, perché
i monaci della Badia, che a quel tempo erano i veri padroni di Marradi,
curavano molto gli affari spirituali ma anche quelli terreni e mettevano per
iscritto le compravendite, i patti e le liti.
Sappiamo così che Guido del fu
Zucco, un contadino che aveva avuto da dire con loro, il 13 febbraio 1157 fu
convocato nel chiostro del monastero e l'abate Giovanni gli fece firmare un
foglio dove si diceva che ...
Il castagneto di Monte Rotondo, e
anche il successivo di Pian della Quercia, che si incontra a scendere, sono due
classici di questa zona. Fanno parte dell'Azienda agricola della famiglia
Billi, che li coltiva da generazioni. Le piante sono secolari, monumentali, il
sottobosco è tenuto come un giardino.
Siamo di nuovo in vista di Marradi,
che si vede a tre chilometri verso sud ovest. La strada campestre scende
piacevolmente e rinfranca. Ci viene incontro con il quad Flavio Billi, l'assessore del comune, che organizza queste
sortite, e ci dice che il chiostro della Badia è aperto e si può visitare. Così
il gruppo si divide perché una parte scende al convento.
Sotto: Marradi da Monterotondo
I frati non ci sono più da secoli
e il monastero è stato ristrutturato e suddiviso in 36 appartamenti, usati come
seconde case. La chiesa ha un campanile romanico antichissimo, che è uno dei
simboli dell'alta valle del Lamone. Il tutto è abbastanza raffinato, come si
può vedere dalle fotografie qui accanto.
Proseguiamo per ricongiungerci
con gli altri che hanno imboccato un sentiero più alto e alle porte del paese
siamo di nuovo tutti assieme.
Scendiamo a Marradi dalla
stradina della Presìa, che ci porta proprio nel centro storico. Siamo partiti
alle 14.30 e ora sono le 18,15, dunque siamo in perfetto orario. In orario? Eh
si, perché alle 19.00 è prevista una tavolata con polenta e ragù e c'è giusto
il tempo per fare una doccia.
lungo la strada che viene dalla Presìa.
A sinistra: Il percorso
del trekking (in rosso)
A sinistra: Il percorso
del trekking (in rosso)
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