di S.Lorenzo in Marradi
di Claudio Mercatali
Nel 1944 la Chiesa scampò per miracolo ai bombardamenti aerei. Il buco nella facciata, in alto a destra, è dovuto a una cannonata sparata dagli Inglesi prima di entrare in paese.
L'attuale chiesa arcipretale è del 1780, e
fu costruita al posto di un edificio precedente di cui si sa poco. Questa
antica chiesa era stata lesionata dal terremoto del 22 marzo 1661 e il muro
esterno era fuori piombo. In mancanza di soldi si continuò a usarla, ma negli
anni 1770 – 1775 l’Arciprete e il Comune cominciarono a darsi da fare per avere
una chiesa nuova. Si commissionò un sopralluogo a un certo ing. Fallani, ed egli
suggerì di demolire la chiesa vecchia e edificarne una nuova nel campo “dei
signori Tamburini, che si dovrebbe all’uopo comprare”. Questo campo fu poi
usato per costruire il teatro. Da un punto di vista urbanistico la sua proposta
era sensata ma non se ne fece nulla a causa dei costi troppo elevati e si preferì demolire la vecchia chiesa per
edificare al suo posto quella nuova. Il progetto fu fatto dall’architetto
Pistocchi, di Faenza.
Una costruzione così grande non era un lavoro da poco.
L’arciprete Giuseppe Sangiorgi si attivò per trovare i necessari finanziamenti
e nel 1778 scrisse al Gonfaloniere che:
“Il Preposto Carlieri, camarlingo del
Monastero degli Angeli, è stato in quest’oggi qui da me per dirmi che avendo sentito
che codesta Comunità di Marradi è nella circostanza di dover improntare la
somma di 2000 scudi per la costruzione della Chiesa, si trova esso nel comodo
di poterlo servire della somma di circa 2200 scudi e mi ha dato l’incombenza di
segnalare a Vostra Eccellenza (= il Gonfaloniere) affinché acciò
partecipi codesta Magistratura (= il Consiglio comunale), per sentire se
sia in grado di prendere detta somma. Desidera una pronta risposta e siccome io
gli ho aggiunto che si potrà avere nella futura settimana, attesa la necessità
di dover adunare i Priori, (= la Giunta) desidera sapere da lei
frattanto quali capitali abbia detta Comunità per assicurare detta somma, se
possegga e quanto possegga e se non possedendo voglia assicurargli sull’annua
imposizione … ed esibisce detta somma nel frutto annuo del tre e mezzo per
cento”.
Marradi, 1778
IL MONASTERO DEGLI ANGELI
Il Convento di Santa Maria degli Angeli fu soppresso
da Napoleone nel 1808. Era uno dei più importanti e ricchi di Firenze. Oggi è
sede della Facoltà di Lettere e Filosofia.
Dunque il ricco monastero fiorentino offrì un
finanziamento al Comune di Marradi al tasso del 3,5% annuo e chiese un bel po’
di garanzie. Forse il Comune non prese a prestito questi soldi, perché il
Granduca autorizzò i lavori e concesse un suo contributo, senza allargare
troppo i cordoni della borsa, come si legge in queste due lettere:
LETTERA 1
“Illustrissimo
Gonfaloniere, Sua altezza Reale, con Regio Decreto ha risoluta la supplica
attorno alla fabbrica della Chiesa e al denaro richiesto per costruirla nei
seguenti termini:approvasi il partito del Comune di Marradi del 13 agosto 1779
col quale viene ordinata la fabbrica di quella chiesa nel suolo antico. La
Comunità provveda alla maniera di eseguirla. Vostra Signoria (= il
Gonfaloniere) farà noto a chi occorre per il sollecito adempimento dei
comandi di Sua Altezza”.
E resto. Firenze, 30 settembre 1779
Il Cancelliere Girolamo Cini
La chiesa nel Catasto Leopoldino del 1822
LETTERA 2
“Illustrissimo Gonfaloniere, la
Reale Segreteria di Finanza in risposta alla supplica per avere un imprestito
di 5.000 scudi per costruire la Chiesa, comunica che Sua Altezza non è nella
disposizione di fare un simile imprestito ma bensì di contribuire alle spese
con un soccorso gratuito con denari pari alla quinta o al massimo alla quarta
parte del totale e questa somministrazione di denaro sarà fatta dopo che la Comunità
(= i Marradesi) avranno provveduto al rimanente”.
Firenze 17 dicembre 1779 Il Cancelliere G. Cini
Il Granduca Leopoldo I all'epoca
dei fatti era giovanissimo
Le cose andarono a rilento e nel Consiglio Comunale si accese una discussione. Alcuni consiglieri che erano in disaccordo con il Gonfaloniere ( = il sindaco), scrissero una lettera di protesta a Firenze e il Cancelliere Girolamo Cini rispose così:
“Illustrissimo Gonfaloniere, Sua
Altezza Reale ha ricevuto una supplica da alcuni componenti del Magistrato di
Marradi in cui si lamenta che non si addiviene alla costruzione della chiesa
nonostante il Rescritto del 30 settembre scorso e il soccorso di contanti del
17 dicembre….
E resto, Firenze, 30 maggio 1780 Il Cancelliere Girolamo Cini
Il Gonfaloniere rispose al cancelliere Cini e riassunse
così la dura discussione che si era accesa nel Consiglio comunale:
- Primo I residenti di Valle Acereta lamentano di dover corrispondere la quota loro riconosciuta come dovuta pur non essendo fruitori di detta chiesa.
- Secondo perché la Comunità non ha avuto alcun sussidio per cominciare la fabbrica ed è già indebitata con debiti fruttiferi al 5%.
- Terzo per questo non si vorrebbero prendere a cambio altre somme e ammassare debiti su debiti che non si potrebbero pagare.
- Quarto perché la chiesa attuale di Marradi quantunque strapiombi nelle sue muraglie ha resistito per tempo immemorabile e non si ricorda a memoria d’uomo che sia stata diversa da quello che è.
- Per dar conto poi di quanto è stato disposto da questo Magistrato dirò che si è aumentata l’imposta di dazio per scudi 500.
Poi i lavori partirono e
l’arciprete Giuseppe Sangiorgi il 23 settembre 1780 fece pubblicare sulla
Gazzetta Toscana l’avviso che la chiesa era chiusa. Ecco qui vicino il
trafiletto.
Con il procedere della costruzione la gente si rese conto
che la facciata della chiesa era bruttina e il Gonfaloniere chiese a Firenze se
si poteva fare una facciata come quella di una chiesa di Reggio Emilia, che era
piaciuta a Carlo Torriani, ma ricevette un no secco dal Granduca e un invito a
portare avanti con sollecitudine il lavoro:
“Eccellentissimo signor
Gonfaloniere, relativamente alla fabbrica di codesta chiesa arcipretale da
costruirsi nel sito già stabilito su disegno di altra chiesa di Reggio e colle
condizioni fatte dai signori deputati Carlo Torriani e Alessandro Bandini, le
rimetto una copia autentica della obbligazione di Sua Altezza del 7 giugno con
l’oggetto che Ella faccia il tutto presente al Magistrato di Marradi, perché
senza la minima dilazione e con il maggior impegno faccia proseguire il lavoro
e prenda per tempo le necessarie misure perché acciò sia fornito il denaro che
potrà abbisognare e che si sono formalmente obbligati a sborsare i Vostri
Deputati predetti per la somma già fissata in scudi 3570 compreso il soccorso
gratuito di scudi 1.000 che S.A.R ha avuto la clemenza di concedere talché
l’effetto sia che la spesa a carico della Comunità di Marradi non ecceda i
2.570 scudi. Sono persuaso che la divisata Magistratura corrisponderà
efficacemente alle sovrane intenzioni.
E resto, Firenze, dalla Camera delle Comunità 1 luglio 1782, Francesco Marinaj
Nel 1785 la chiesa fu ultimata
così come la vediamo oggi. Era un edificio moderno e nessuno rimase scontento,
però non piacque. In tutta questa vicenda mancò la cosiddetta “unità di intenti”,
perché in realtà fra i marradesi di allora c’era chi la voleva nell’area dove
pochi anni dopo fu costruito il teatro, chi preferiva la facciata della chiesa
di Reggio e chi, come il sig. Alessandro Bandini per conto suo e a sue spese
costruì la chiesa del Suffragio, per motivi che non conosciamo, e che non era
stata richiesta da nessuno.
La chiesa di S.Pietro a Reggio Emilia
Com’è la facciata della chiesa di Reggio Emilia che era piaciuta a Carlo Torriani e Alessandro Bandini? Non sembra difficile rispondere perché a Reggio c’è solo una chiesa del Settecento con la facciata compatibile con l’edificio della nostra Arcipretale, ed è questa qui sopra.
Com’è la facciata della chiesa di Reggio Emilia che era piaciuta a Carlo Torriani e Alessandro Bandini? Non sembra difficile rispondere perché a Reggio c’è solo una chiesa del Settecento con la facciata compatibile con l’edificio della nostra Arcipretale, ed è questa qui sopra.
IL CAMPANILE
Gli scritti antichi non parlano
del campanile che forse è ancora quello della vecchia chiesa oppure fu
costruito in un secondo tempo, visto che nella carta del catasto Leopoldino
(1822) non è segnato. Negli ultimi cento anni ha cambiato aspetto, come si
vede dalle fotografie qui sotto.
Sopra: il campanile nei primi anni
del Novecento.
del Novecento.
A destra: il campanile negli anni
Cinquanta. L’aspetto attuale è dovuto ai lavori
eseguiti negli anni Sessanta.
Cinquanta. L’aspetto attuale è dovuto ai lavori
eseguiti negli anni Sessanta.
Bibliografia Documenti
dell’Archivio storico del Comune di Marradi. Si ringrazia il sig.
Francesco Cappelli curatore dell’Archivio.
Nessun commento:
Posta un commento