martedì 5 agosto 2014

1894 L'Acquedotto degli Allocchi

L'allacciamento della rete idrica
del paese alla nuova condotta
ricerca di Luisa Calderoni







Nel 1894 i lavori per la costruzione della Ferrovia Faentina erano finiti. Nella Galleria degli Allocchi, sopra a Crespino del Lamone, era stata trovata una sorgente d'acqua, tanto abbondante da alimentare un acquedotto sufficiente per Marradi, Brisighella e Faenza.



Il Comune di Marradi incaricò allora l'ing. Umberto Vantini, di Firenze, di preparare un progetto per la nuova rete idrica di Marradi, con tante fontanelle in giro per il paese e l'ingegnere scrisse questa relazione ...

La presente perizia ha per oggetto la canalizzazione di acqua potabile dalla sorgente dell’Appennino entro il paese di Marradi deviandola da un serbatoio che l’amministrazione del Governo si è obbligata a costruire appositamente quasi a contatto della Ferrovia Faenza- Firenze sulla destra del gran viadotto nel torrente Lamone, all’imbocco della galleria degli Archiroli.



Il serbatoio era (ed è) accanto al casello
del Ponte di Villanceto



La quantità di cotesta acqua per patto concluso tra Governo e Municipio deve essere di metri cubi 180 al giorno pari a mc 7.50 all’ora e a litri 2083 a minuti secondo.
Tenuto conto della popolazione attuale del paese di Marradi, e dei capi di bestiame che in media vi si contengono, è stato giudicato che cotesta quantità di acqua sia esuberante per il pubblico servizio, e che una certa parte della medesima possa essere venduta ai privati.
Si tratta oggi di dettagliare il lavoro occorrente per derivare dal serbatoio, che dovrà in breve essere costruito a cura dell’Amministrazione Governativa, l’acqua potabile e per la distribuzione della medesima in paese e a questo effetto la perizia che sopra è stata compilata ponendo a corredo di essa (…) una tavola contenente gli studi relativi ad una fontana in opera muraria a tre getti da collocarsi in sostituzione di quella esistente al principio del largo che precede la piazza “Le Scalelle” e afferente il tipo di fontanelle a colonnetta di ghisa.


A destra:
... una tavola contenente gli studi relativi a una fontana in opera muraria da collocarsi in sostituzione di quella esistente ...






A sinistra:
... 13 settembre 1894, il Consiglio Comunale decide di demolire la fontana esagonale in piazza Guerrini








Dal condotto principale muoveranno le diramazioni seguenti:


1   (a sinistra) per la fontanella a colonnetta di ghisa con vasca di pietra da situarsi nell’angolo nord ovest della piazza del Mercato posto in antecedenza della fabbrica dell’ospedale fra le sezioni 10 e 11 del progetto

2   (a sinistra) per la fontana con vasca in muratura esistente sull’angolo della via Faentina

3   (a destra) per la fontana con vasca in muratura posta nella piazzetta degli Archiroli, facendo capo alla cisternetta in servizio delle medesima per entro una galleria già costruita ad uso del vecchio acquedotto alla sezione 16




4   (a sinistra) per la nuova fontana in muratura con tre vasche che dovrà essere costruita in luogo di quella attuale da demolirsi, a largo della piazza “Le Scalelle”

5   (a destra) per la fontanella a colonnetta in ghisa e vasca di pietra che tra le sezioni 16 e 17 dovrà ricorrere all’imbocco della via che risale il Rio di Salto diretta al ponte su cotesto corso di acqua e alla piazzetta degli Archiroli

6   (a sinistra) per la fontana con vasca esistente all’estremità della piazzetta ove condotto rientra nella strada Provinciale Faentina presso la sezione 19

7    (a sinistra) per la fontanella a colonnetta con vasca di pietra da situarsi presso la sezione 22 all’origine della strada Provinciale Traversa di Romagna che conduce a Palazzuolo.

8   (a sinistra) per la fontana a doppio getto in muratura con vasca di pietra incassata nel muro longitudinale alla strada in corrispondenza fra le sezioni 23 e 24

9   (a sinistra) per la fontanella a colonnetta da porsi all’angolo della via per la Villa Piani all’estremo del lastrico alla sezione 27.

Si tratta dunque di distribuire al pubblico l’acqua per mezzo di nove fontane utilizzando quelle che già funzionano all’ effetto, provvedendo a quelle quattro che debbono essere aggiunte con altrettante colonnette di ghisa con vasca di pietra di cui è offerto un tipo nella tav. III (…).





Le fontane esistenti dovranno essere tutte conservate meno quella principale al largo che precede la piazza “Le Scalelle” che dovrà esser del tutto demolita per essere sostituita da una nuova dal tipo offerto dalla tav. III (…). La fontana principale testé ricordata si farà colla costruzione d’una muratura con tre corpi distinti, due laterali ed uno mediano nei quali ricorreranno tre vaschette di ineguale dimensione. La fabbrichetta sorgerà sopra un ripiano a cui si accederà mediante due scalini gradinati e lavorati a testa prima e sarà fatta con muratura di pietre in malta internamente a fabbrica e all’esterno rivestita con affilo nato di pietre squadrate, punzecchiate e con nastrino con zoccolo all’imbasamento delle stessa pietra lavorata a martellina a denti, e decorazioni di fascia e cornice pure lavorate a mantellina (…). Il lastronato che dovrà coprire il ripiano della fabbrichetta per il servizio di attingitura e di circolazione del pubblico sarà di pietre arenarie di pezzi posti a stretta gradinati, piombati per due terze parti della loro altezza. Alla sommità sarà collocato un attico e pulvino lavorati sempre  a mantellina (…).

Le vasche delle forme, misure e dimensioni indicate nel disegno saranno lavorate a mantellina e baccellate adoprando pietra senza venatura o sfaldatura, e saranno murate al posto con malta idraulica. La prescrizioni della lavoratura che sopra verrà anche per l’imbasamento e per il mascherone portante lo stemma del Comune di Marradi per il quale saranno dati modello e costruzioni in atto pratico. Le fontanelle da provvedersi di nuovo in numero di quattro saranno di ghisa e del modello indicato nel disegno, munite di vaschetta di pietra arenaria con  orlo abbombato lavorato a mantellina. Le dette colonnette a chiusino a bottone di posa di m 1.80 ed un diametro 0.35 in base e in corpo di m 0.269, saranno provviste di collo per il getto dell’acqua e del meccanismo interno per il completo e regolare funzionamento.

Firenze lì 23 marzo 1894

           Ing.Umberto Vantini
        Luigi e Fratelli



 
Dunque quasi tutti i punti di presa del paese furono collegati alla nuova condotta, ma per alcuni rimase anche l'approvvigionamento dai vecchi acquedotti, come quello di Sanbruceto e di Favale,






una "bolletta" dell'epoca


Fonte: documenti dell'Archivio storico del Comune di Maradi










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