domenica 10 agosto 2014

Gli affreschi di Palazzo Zacchini

Le decorazioni di pregio
 di un edificio in Piazza Scalelle
 ricerca di Claudio Mercatali


Piazza Scalelle nei primi anni
del Novecento.  
L'edificio sulla destra, 
nello sfondo, è Palazzo Zacchini



Palazzo Zacchini, ora di proprietà Rossi, è in Piazza Scalelle, accanto al più famoso Palazzo Fabroni. La facciata signorile, tipica di un edificio di un centro storico, non lascia presagire il bell' insieme di soffitti affrescati che c'è all'interno.
Nei primi anni del Novecento i fratelli Mara, Domenico e Filippo Zacchini ebbero in eredità dal padre questo palazzo, assieme ad altri immobili. Secondo gli accordi di famiglia l'edificio toccò a Domenico, chimico e farmacista che non abitava a Marradi. Filippo Zacchini, padre del dottor Fulvio, per tanti anni medico condotto, ebbe il palazzo a Ponte di Camurano e la sorella Mara la casa detta Il Monte, posto panoramico sopra al campo sportivo di Biforco. Negli anni Cinquanta, con successivi acquisti il palazzo di Piazza Scalelle venne in proprietà della famiglia Rossi.

 
 L'atrio del palazzo

La prof.ssa Riccarda Rossi ha accettato volentieri di aprire le porte della sua bella casa e ha permesso di fotografare gli affreschi. Si tratta di decorazioni raffinate, di pregio, senza firma, probabilmente di artisti di scuola fiorentina o della bottega dei Chini di Borgo S.Lorenzo.
La fattura e lo stile permettono di datarli alla fine dell' Ottocento.










L'atrio del palazzo ha una bella struttura a volta e probabilmente sotto le varie imbiancature ci sono altri affreschi. Una scala porta direttamente all'appartamento del primo piano e alla prima sala, affrescata con un soggetto mitologico.




 

Fetonte era figlio di Apollo, dio del Sole, e della ninfa Climene. Secondo il mito volle guidare il carro del Sole, ma i cavalli imbizzarriti salirono troppo in alto bruciando un tratto del cielo che divenne la Via Lattea, e poi scesero vicino alla terra, devastando la Libia che divenne un deserto.
Zeus scagliò un fulmine contro Fetonte, che cadde alle foci del fiume Eridano, l'odierno Po.







La scena mitologica del poligono centrale è accompagnata da 14 lunette laterali con soggetti di fantasia e notevole eleganza e da due medaglioni con scene bucoliche.


 
Gli affreschi di questa sala sono stati restaurati di recente da Stefano Mercatali e  Francesco  Graziani.
Erano già in buono stato di conservazione e ora sono perfetti.


Nella sala successiva, ora trasformata in bagno e antibagno con un sistema di tramezzi e vetrate che non toccano gli affreschi, c'è un'altra serie di dipinti.









In ogni sala cambia  il soggetto e il tipo di decoro.
Qui agli angoli della stanza si ripetono quattro decorazioni dorate identiche, ognuna con una composizione floreale differente nel medaglione centrale.



 





















 Al secondo piano cambia di nuovo il soggetto e la tecnica. Nella sala detta "del velo della sposa" il soffitto è completamente azzurro, e su questo è dipinto un drappeggio che sembra un velo nuziale.





Clicca sulle immagini 
se le vuoi ingrandire





La sala "del velo della sposa"















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