ricerca di Claudio
Mercatali
La rivista Il Caffè nacque negli
anni Cinquanta da un'idea che Giambattista Vicari ebbe conversando con Sergio Zavoli e Giorgio Prosperi al caffé Rosati di Roma. E' stata modello per
diverse riviste e per qualche esperimento di avanguardia letteraria.
Era raffinata e ricca di illustrazioni. Dopo la
scomparsa di Vicari (1978) la pubblicazione continuò per qualche anno in modo irregolare e poi cessò.
Nel febbraio 1955 Giuseppe
Prezzolini inviò alla redazione della rivista una lettera inedita che Dino
Campana gli aveva scritto il 6 gennaio 1914, presentandosi a lui per far
pubblicare le sue poesie. La lettera è bella e disarmante:
Egregio signor Prezzolini
Mi rivolgo a Lei, caro Signore. Io sono un povero diavolo che scrive
come sente: lei forse vorrà ascoltare. Io sono quel tipo che le fui presentato
dal signor Soffici all'esposizione futurista come uno spostato, un tale che a
tratti scrive delle cose buone. Scrivo novelle poetiche e poesie; nessuno mi
vuole stampare e io ho bisogno di essere stampato: per provarmi che esisto, per
scrivere ancora ho bisogno di essere stampato. Aggiungo che io merito di essere
stampato perché io sento che quel poco di poesia che so fare ha una purità
d'accento che è oggi poco comune da noi. Non sono ambizioso ma penso che dopo
essere stato sbattuto per il mondo, dopo essermi fatto lacerare dalla vita, la
mia parola che nonostante sale ha diritto di essere ascoltata. Benché io la
conosca appena sono certo che lei ha un'anima delicata, che sente la giustezza
del mio appello come sentirà la verità dalla mia poesia. Sono certo che Lei non
appartiene alla schiera ironica dei bluffisti. Scelgo per inviarle la più
vecchia la più ingenua delle mie poesie, vecchia di immagine, ancora involuta
di forme: ma lei sentirà l'anima che si libera.
Marradi 6 gennaio 1914 Dino Campana
"... la più vecchia la più ingenua delle mie poesie ..." è
La Chimera, che accompagnava la lettera ed è qui riprodotta così come comparve
nel 1955 nella rivista Il Caffé.
Prezzolini nel 1914 era il
direttore della rivista La Voce e non diede seguito alla richiesta di Dino
Campana. I Canti Orfici furono pubblicati a Marradi nell'estate 1914.
Fonte: ilcaffeletterario.it
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Centro Studi il Caffé, via della Croce 67 Roma
Rivista del febbraio 1955, anno III n° 2 Dino Campana Una lettera inedita, pg 16 - 17
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