ricerca di Claudio Mercatali
Il Passo del Giogo nel 1966
Il sentiero 00 (zero - zero) è il
percorso fondamentale del nostro appennino, quello dal quale si diparte la rete
delle vie campestri che scendono dallo spartiacque Tirreno - Adriatico. Infatti
lo zero - zero percorre il crinale appenninico dalla Futa al Casentino e forse
anche oltre. Ora ne percorreremo un tratto, dal Passo del Giogo alla Colla di
Casaglia, per un totale di 12 km quasi tutti lungo una comoda strada forestale.
Questo non è un trekking ad
anello e quindi non si torna al punto di partenza. Per cominciare dal Passo del
Giogo partendo da Marradi bisogna prendere il treno delle 5,30 (!) e andare a
S.Piero a Sieve (un'ora di tempo). Qui dopo venti minuti passa la corriera per Firenzuola
che in mezz'ora arriva in cima al passo. Oppure, se siete meno mattinieri, si
può partire con il treno delle 7,50 e prendere la corriera delle 8,55. Questo è
un trekking di crinale classico e nelle belle giornate si incontra quasi sempre
qualcuno lungo la via. Infatti al Giogo un rumorosissimo gruppo di boy scout mi
precede e li lascio andare volentieri. Mi segue una famiglia di escursionisti,
con il cestello della colazione, diretti al primo punto panoramico ...
La via è ampia,
non si può sbagliare.
Proprio di qui passava la Linea
Gotica e i Tedeschi si arroccarono cercando di fermare gli Americani. Nell'
autunno 1944 ci furono dei combattimenti feroci con molti morti. La pendice del
Monte Altuzzo fu devastata dalle cannonate e dai bombardamenti aerei, tanto che
rimase spoglia della vegetazione. Le foto dell' epoca sono impressionanti.
A Ponzalla, una località prima
del Giogo, c'è un museo rievocativo di questi fatti tragici. Il gruppo di
volontari che cura il museo ha anche ricostruito alcuni rifugi fatti nel 1944
dalla TODT l'organizzazione tedesca che approntava le linee di difesa e i
fortilizi. Se ne incontrano due o tre lungo la via e altri sono dentro la
macchia.
I tornanti del Passo del Giogo nel 1944
fotografati da un aereo americano. Il fronte di guerra è appena passato. Sono
gli stessi che la corriera per Firenzuola ha percorso oggi.
Una foto panoramica del 1944 che ora ci serve
come carta topografica.
Il trekking si svolge lungo tutto il crinale, da
sinistra verso destra.
Dopo monte Altuzzo questi ricordi della guerra per fortuna svaniscono e ci si immerge di nuovo nella natura. La strada è un saliscendi sempre sull'orlo del crinale, e percorre abetaie e faggete di grande effetto.
Dopo qualche chilometro si esce dai boschi e si vede il panorama della conca di Firenzuola.
Il sentiero serpeggia da un versante all'altro, con un continuo saliscendi e quindi si può vedere a tratti anche la conca del Mugello.
Si arriva così alla Fonte al Lupo, una fresca sorgente che può essere considerata come uno dei punti di inizio del fiume Santerno.
Si potrebbe riempire l'ampolla
votiva, come si faceva qualche anno fa al Moncenisio per il Po, ma qui da noi
non usa. In compenso si fa il pieno, perché il cammino non è stato duro però è
ora di bere.
Sotto: l'alta valle del Santerno vista
dal crinale fa un bell'effetto.
Infine si giunge alla Colla, dopo un cammino di 12 km. Al mio passo ci sono volute tre ore, ma la fatica non è stata molta, nonostante i continui saliscendi.
Meno male, perché non è finita.
Ora bisogna scendere a Casaglia (altri 3 km) e aspettare lì il pulmino della
SAM che fa la spola con Marradi.
Il Passo della Colla
negli anni Cinquanta
negli anni Cinquanta
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