giovedì 26 novembre 2015

Dino Campana ricorda la sua prima gioventù

Olimpia, "la figlia del droghiere svizzero
che stava a Marradi"
ricerca di Claudio Mercatali
e Mario Catani



Dino Campana dopo i Canti Orfici (settembre 1914) non pubblicò più quasi niente.
Ormai la stagione della poesia alta per lui era passata e rapidamente la malattia stava prendendo  il sopravvento. 
Ci sono giunti frammenti, appunti e abbozzi del 1915 e 1916 in cui si nota chiaramente il suo degrado. Però da questi a volte emerge ancora qualche lampo di genio. E' il caso di Arabesco Olimpia, una prosa pubblicata nel 1915 dal periodico La Tempra e nel 1916 dalla rivista La Riviera Ligure, un foglio letterario voluto da Mario Novaro, l'industriale dell' Olio Sasso, estimatore di Dino Campana. Lo psichiatra Carlo Pariani riferisce di aver sentito dire al poeta:

“Cercavo di armonizzare dei colori, delle forme. Nel paesaggio italiano collocavo dei ricordi. E’ una delle mie più belle. Mi ricordo la mandai alla Riviera Ligure e mi mandarono 25 lire. Ma a me costava molto di più. Ci avevo messo un mese a farla.”


 




Arabesco Olimpia
da: La Riviera Ligure 1916

Oro, farfalla dorata polverosa perché sono spuntati i fiori del cardo? In un tramonto di torricelle rosse perché pensavo ad Olimpia che aveva i denti di perla la prima volta che la vidi nella prima gioventù? Dei fiori bianchi e rossi sul muro sono fioriti. Perché si rivela un viso, c’è come un peso sconosciuto sull’acqua corrente la cicala che canta.
Se esiste la capanna di Cèzanne pensai quando sui prati verdi tra i tronchi d’alberi una baccante rossa mi chiese un fiore quando a Berna guerriera munita di statue di legno sul ponte che passa l’Aar una signora si innamorò dei miei occhi di fauno e a Berna colando l’acqua, lucente come un secondo cadavere, il bello straniero non poté più a lungo sostare? Fanfara inclinata, rabesco allo spazio dei prati, Berna.
Come la quercia all’ombra i suoi ciuffi per conche verdi l’acqua colando dei fiori bianchi e rossi sul muro sono spuntati come tra i fiori del cardo i vostri occhi blu fiordaliso in un tramonto di torricelle rosse perché io pensavo ad Olimpia che aveva i denti di perla la prima volta che la vidi nella prima gioventù.

  
Chi era Olimpia?
E' un ricordo che riemerge, di quando il poeta era ragazzino. Al manicomio di Castelpulci disse al dr. Carlo Pariani che Olimpia "era una ragazza di dodici o tredici anni. Un ricordo d'infanzia, la figlia di un droghiere svizzero che stava a Marradi". Un droghiere "svizzero" a Marradi sembrava facile da trovare, ma non è stato così perché non c'è nessun droghiere marradese che avesse una figlia di nome Olimpia o avesse qualche nesso con la Svizzera.

Però la traccia si è trovata considerando che "stava" (stéva a Maré) significa che abitava a Marradi ma non è detto che fosse di qui, altrimenti l'influsso dialettale sarebbe stato l'ìra ed Maré.

Salvatore Matteuzzi, nativo di Pontassieve, venne a Marradi nel 1889 dopo aver sposato la marradese Angela Nati. 
Era droghiere e negoziante di coloniali, vini e liquori. Per alcuni anni ebbe anche l'appalto dei tabacchi della rivendita dei Monopoli di piazza Scalelle n°3, che non c'è più.

Aveva tre figlie: Edna, Maria e Olimpia, che era del 1885, come Dino Campana, il che è importante perché il ricordo del poeta ragazzino si riferisce per forza a una coetanea, e a Marradi non ce n'è un' altra che si chiami così. La famiglia si trasferì a Firenze nel 1899.




Perché Dino Campana chiama "svizzero" il droghiere?

Salvatore era analfabeta, firmava con una croce, da convalidare: "Il segno ... X ... è di .. ". Ecco qui accanto due quietanze di pagamento sue.






Vengono dall' Archivio storico dell' Ospedale S.Francesco di Marradi, di cui il droghiere era fornitore.
Si noterà che un testimone è Sebastiano Arquint, di una nota famiglia di droghieri svizzeri originari del cantone dei Grigioni, immigrati a Borgo S.Lorenzo nell' Ottocento. Tenevano bottega in centro e avevano fondato una società commerciale in nome collettivo, per la vendita al dettaglio e all'ingrosso. Dall'anagrafe di Borgo S.L. risulta che prima di venire a Marradi Salvatore faceva il bottegaio in quel paese.
Evidentemente rimase loro cliente anche dopo essersi trasferito qui da noi. Gli Arquint non avevano figlie di nome Olimpia perché all' anagrafe di Borgo S.L. non risulta nessuna Olimpia Arquint.


Dino Campana parte quasi sempre dalle cose o dalle persone, poi magari "prende il volo" ma in origine c'è un fatto.

Scheda anagrafica
di Olimpia Matteuzzi
(Comune di Marradi)

Olimpia tredicenne non sapeva di essere stata osservata e apprezzata dal poeta suo coetaneo e forse non lo seppe mai. Nel 1899 seguì il padre, ma tornò a Marradi con il marito ferroviere e dal 1924 al 1929 abitò alla Dogana di Popolano, poi partì per Borgo S.Lorenzo (... si trasferì a Casaglia, il paese natale, perché si separò dal marito).


Ritornò ancora dal 1953 al 1956, vedova, al podere Val dei Castellani, un chilometro o due oltre Biforco, nella valle di Campigno, dove abitava sua figlia Anna Maria. Poi assieme a lei si trasferì a Dicomano e nel 1959 a Borgo S.Lorenzo. Seguendo questi movimenti è stato possibile rintracciare le nipoti e avere due fotografie di lei, gentilmente concesse da Marcella Tronconi e dalle sue sorelle.

... dunque questa era Olimpia, figlia del droghiere Matteuzzi ... nata a Casaglia nel 1885, postina di quel paesino per tanti anni. La sua casa natale era al n° 48, proprio di fianco alla vecchia chiesa (che non è quella di ora).
Però c'è un dubbio, perché dal ricordo delle nipoti e dalla carta di identità risulta che Olimpia Matteuzzi aveva gli occhi castano chiari e non blu fiordaliso ...
  
Olimpia a 30 anni circa

Dino trentenne non ricorda certi dettagli dei suoi primi amori?
Se avete più di trent'anni forse nemmeno voi ricordate il colore degli occhi delle ragazzine/i che vi piacevano ai vostri tempi. Però di certo questo aggiunge un po' di incertezza.

Agatha Christie diceva: “un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”.
Che a Marradi ci fosse la bottega del droghiere Matteuzzi, che aveva una figlia di nome Olimpia, coetanea del poeta sono tre indizi, e un quarto, un po' lungo da spiegare adesso, lo vedremo la prossima volta.

 




Olimpia a 65 anni


Ma è importante sapere chi fosse l'Olimpia della poesia?
Perché ci dobbiamo interessare di lei? Anche questo lo vedremo prossimamente.



Fonti: Archivio storico del Comune e dell'Ospedale S.Francesco di Marradi. Uffici anagrafe dei Comuni di Marradi, Dicomano e Borgo S.Lorenzo. Schede della Camera di Commercio di Firenze. Ricordi e documenti della famiglia Tronconi. Immagini e informazioni di don Bruno, parroco di Crespino e Casaglia.





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