Secondo la descrizione
del Cancelliere Manetto Berti
di Luisa Calderoni
Il 12 gennaio 1620 il capitano
Alessandro Fabroni, il dottor Luca e suo fratello Leonardo, assieme a Filippo
Fabroni percorsero in lungo e in largo Marradi assieme al Cancelliere Manetto
Berti, venuto apposta per un sopralluogo.
Il Cancelliere descrisse i
palazzi dei Fabroni, cioè praticamente mezzo paese, e compilò una ettagliata
relazione. Come facciamo a saperlo?
Lo sappiamo perché è stata trovata una
vecchia copia della relazione. Non si sa perché i Fabroni chiesero al
Cancelliere questa specie di estimo dei loro fabbricati, ma non importa, però ci
interessa la descrizione del Cancelliere, che ci permette di fare un salto nel
tempo. Ora rifaremo lo stesso percorso che questi signori fecero nel gennaio
del 1620. In che modo?
E’ semplice, seguiremo passo passo il racconto di
Manetto, che è un pignolo e si sofferma su tanti dettagli:
…Trasferitomi
in compagnia dei predetti (Fabroni) alla chiesa dell’Annnunziata, fuori Marradi
circa un terzo di miglio, vicino alla strada maestra per Firenze, in un
pratello avanti a essa fu visto esservi due strade lastricate a sdrucciolo per
potervi venire da ogni banda, ed entrati in chiesa mi fu mostro l’altare di
pietre conce nelle quali si veddero due Arme ( = stemmi) … una a sinistra
dell’ altare con tre spade che finiscono in un punto e sopra tre martelli e una
a destra, quella della religione dei Servi, simile a quella della Santissima
Annunziarta di Firenze … e poi mi fu mostra la pila dell’acqua benedetta nella
quale si vede intagliata l’Arme dei Fabroni …
Dunque L’Annunziata aveva due strade d’accesso. C’erano
ancora nel 1822 e si vedono nella carta
del Catasto Leopoldino. Dopo la visita il nostro Confaloniere attraversa il
Lamone:
…
et avendo finita la visita della chiesa fui condotto poco lontano da essa a
visitare una casa grande detta Il Casone e così passato il ponte e fiume del
Lamone mi fu mostro dai detti Fabroni il ponte che dissero essere già tutto di
sasso ed oggi si vede che vi son le basi di qua e di là con maglie grosse e per
di sopra vi è il ponte di legno … arrivato mi fu fatto vedere un casamento
antico con portici
dinanzi in volta e nei portici l’arma Fabroni e di poi fu vista la scala per
salir sopra, si vedde essere scala nobile con antico e nei portici l’arma
Fabroni con begli appoggiamani di pietra et a terreno buone stanze e tra le
altre la stalla capace di quaranta cavalli almeno e per di fuora si vedde
esservi principio nobile con sopra la colombaia grande, alta anzi quasi di
torre …
I PALAZZI DEI
FABRONI
Ø Il
palazzo Fabroni davanti al Comune 1475,
Palazzo Cannone, accanto al Suffragio 1499
Palazzo Cannone, accanto al Suffragio 1499
Ø
Villa degli Archiroli, ora villa Ceroni 1550,
Villa Annunziata, con annessa
chiesa 1493
NOTA
Si trova scritto Fabroni o Fabbroni a seconda dei documenti
Quindi sotto l’Annunziata c’era un ponticello. Il Casone
oggi è un edificio piccolo, e la colombaia non c’è. Evidentemente qui è
successo qualcosa, forse un incendio, un crollo,
nel ‘600 o nel ‘700 .... Si va
verso Marradi:
…
e tornato per il medesimo ponte me ne andai alla volta di Marradi … dove
arrivato mi fu mostro a man ritta una casa posseduta di presente da Matteino di
Bartolomeo Fabroni. La quale appare fatta con disegno nobile, antica bene e non
finita, con una porta di bozzi rilevati bene a mezza botte, finestre a terreno
simili, e di sopra al primo piano quattro finestre che posano in un cordone di
bozzi e finestre simili a quelle della porta et all’ultimo cinque finestre
grandi, la prima et l’ultima son consumate …
Dove siamo? L’unica casa di due piani a “man ritta con
disegno nobile ” all’inizio del paese è l’attuale palazzo Ceroni Bernabei, che
però è più grande di quello descritto da Manetto. Proseguiamo:
…
trasferitomi seguitando la visita nella piazza di Marradi mi fu mostro che non
vi erano altre case se non quelle dei Fabroni eccetto due degli Ubaldini usciti
di Firenze … e si cominciò la visita da una casa in testa di detta piazza, che
dall’aspetto si vedde essere antica e fu detto esser già di Matteo di Sandro
Fabroni, la quale per di fuora ha una porta nel mezzo con bozzi antichi assai
rilevati e al primo piano di sopra sette finestre alte tonde e all’ultimo
altrettante simili e nelle cantonate due scudi di pietra con l’Arme dei Fabroni
…
…
e trasferitomi nella scuola della città di Marradi mi fu mostro nella stanza
dove stanno gli scolari dove son le panche e la cattedra … un’arme piccola
entro solo tre martelli (= un piccolo stemma con tre martelli) …
Questa descrizione della “scuola” di Marradi in piazza è
interessante. E’evidente che una casa a fianco di Palazzo Cannone aveva questa
funzione.
… e seguitando per la medesima piazza
dirimpetto al palazzo del Capitano di Marradi fu vista un’Arma antichissima
alla casa di … ? Fabroni con lettere che dicono Ant.o di Pierone Fabroni 1474
che è antichissima e la seconda parola non si intende.
E qui siamo “dirimpetto” al Comune e si parla del palazzo
che sta di fronte.
..
e arrivati nella Chiesa delle Monache di Marradi fu mostro l’altar grande con
tavola di marmo di Giorgio di Arezzo bella et in più d’essere scritture di Luca
di Jacopo Fabroni che la fece fare, et arrivati alla chiesa di S.Lorenzo,
principale del luogo, furono mostre due cappelle con l’Arme dei Fabroni una
accanto all’altar grande a man manca et altra da quella banda ricontro alla
porta del fianco della chiesa et altra avanti a detta porta di fianco simile.
Queste cappelle oggi non ci sono, perché la chiesa fu
riedificata alla fine del ‘700. Però la “porta del fianco della chiesa” è
quella sulla statale, vicino alla strettoia. Siamo a sera e Manetto si ferma.
Il suo giro riprende il giorno dopo, 13 gennaio 1620:
…
seguitando la visita e arrivato nella strada dov’è il magazzino destinato a
tenere i grani, mi furono fatte vedere due case, una del Capitano Giovanni
Fabroni luogotenente della Banda di Romagna e l’altra dell’Alfier Sallustio
Fabroni ridotta per di fuor alla moderna nelle quali si vedderro dipinte due
Arme dei Fabroni et una pietra nella cantonata …
Quando il fosso della Badia era scoperto, c’era un ponte
di fronte al palazzo Fabroni che oggi ospita la Banca Popolare di Ravenna, e
l’arcata c’è ancora, sotto la pavimentazione. Era il Ponte del Magazzino,
perché portava al magazzino del grano. La “pietra nella cantonata” è lo stemma
nell’angolo.
…
e seguitando per la medesima strada, arrivati alla casa di messer Giannotto del
sig.Luca Fabroni posta alla fine del Castello di Marradi verso Firenze venendo
per la medesima strada del magazzino e nell’arrivare del principio di essa fu
visto essere fondato nella strada maestra una muraglia con una strada sopra di
essa larga 3 braccia e lunga 75, a sdrucciolo, con cordoni di pietra a ogni
braccio, fatta anticamente per andare a quella casa e solo per inizio di essa
ed entrati in detta casa si entrò in un cortile sopra la porta del quale fu
vista un’Arme antica …
Manetto Berti con pignoleria misura l’accesso alla villa
Ceroni e dice anche che c’erano paracarri di pietra ogni braccio (= 0,58
metri), cioè più fitti di quelli di oggi.
…
e si arrivò alla casa di messer Giannotto, che fu vista assere antica e ridotta
alla moderna, con buoni appartamenti, giardino, fonte, peschiera et altro e con
una colombaia sopra. Alta anzi di torre intonacata di nuovo … (Il giardino e la colombaia sono quelli
della villa Ceroni).
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