La stralunata
dell' otto luglio
Il percorso
Si imbocca il sentiero che passa dal molino di S.Adriano, dietro la chiesa.
Sul retro di questo edificio nel corso dei secoli si sono aggiunte e stratificate una quantità di costruzioni fino a formare il complesso edilizio che si vede qui accanto.
Nel crinale dove siamo diretti c'era la sua dimora, il castellare di Benclaro, di cui rimangono pochi resti, perché le pietre furono usate chissà quando per costruire la casa di Montebello.
Tutte queste sono notizie sicure e l'assetto urbanistico del sito è stato ricostruito dall' arch. Marco Cappelli, nativo di qui, con uno studio dal quale vengono queste illustrazioni.
... e così il fronte di guerra, dopo l'arrivo degli Alleati a Marradi, avvenuta il 29 settembre 1944, si fermò in questa zona per due o tre settimane.
Il 6 ottobre 2014 venne trovato qui un intero deposito di bombe da mortaio, e intervennero gli artificieri da Firenze per farle esplodere e mettere tutto in sicurezza.
E' ora di scendere. Imbocchiamo un lungo sentiero nel fosso che va a S.Adriano, dove finalmente si sente un po' di frescura.
Deve aver pensato così anche questa mucca, che è scesa quaggiù dopo aver pascolato tutto il giorno nei campi più alti, e ora ci guarda passare un po' perplessa ...
Siamo 120 questa sera al campo sportivo di S.Adriano, punto di partenza per il trekking notturno di oggi.
E' una sera caldissima, senza un filo di vento e la temperatura è ancora vicina ai 25 - 30 °C anche se sono le otto di sera. In compenso l'aria è secca e non c'è nemmeno un insetto.
E' una sera caldissima, senza un filo di vento e la temperatura è ancora vicina ai 25 - 30 °C anche se sono le otto di sera. In compenso l'aria è secca e non c'è nemmeno un insetto.
Si imbocca il sentiero che passa dal molino di S.Adriano, dietro la chiesa.
Sul retro di questo edificio nel corso dei secoli si sono aggiunte e stratificate una quantità di costruzioni fino a formare il complesso edilizio che si vede qui accanto.
Il sito a prima vista non ha niente di particolare, ma osservando meglio si nota che le case sono antichissime.
L'edificio di Casa Cappello è una casa torre medioevale, che per motivi di difesa non aveva nemmeno la porta a pian terreno e quindi per entrare si doveva salire con una scala di legno al primo piano.
Non era un gran che comoda, però era più sicura, perché i nemici non potevano sfondare una porta che non c'è. La storiografia più attendibile dice che nel 1302 qui morì Maghinardo Pagani, un temibile feudatario signore di gran parte delle alte valli del Lamone e del Senio, fondatore di Brisighella e citato anche da Dante per la spregiudicata disinvoltura con la quale passava dai Guelfi ai Ghibellini e viceversa:
« Le città di Lamone e di Santerno
conduce il lïoncel dal nido bianco
che muta parte da la state al verno »
conduce il lïoncel dal nido bianco
che muta parte da la state al verno »
(Dante Alighieri, Inferno, Canto XXVII, 49-51)
Nel crinale dove siamo diretti c'era la sua dimora, il castellare di Benclaro, di cui rimangono pochi resti, perché le pietre furono usate chissà quando per costruire la casa di Montebello.
Tutte queste sono notizie sicure e l'assetto urbanistico del sito è stato ricostruito dall' arch. Marco Cappelli, nativo di qui, con uno studio dal quale vengono queste illustrazioni.
Questo posto ha lasciato una memoria storica anche per vicende più vecchie di questa detta ora.
Nel 1176 i Liberi Comuni della Lega Lombarda, della quale faceva parte anche Faenza, sconfissero l'imperatore Barbarossa nella battaglia di Legnano. La vittoria fu chiara però i Comuni della Lega arrivarono a un accordo con l'imperatore per chiudere la questione.
Nella Pace di Costanza i Liberi Comuni riconobbero l'autorità teorica dell' imperatore e accettarono di pagargli un contributo annuo abbastanza salato. Una quota di questo toccò a Faenza, che la spartì fra tutti gli abitanti del suo territorio. Però "i montanari" non accettarono la tassa e a Montebello successe che ... (ingrandisci e leggi il documento qui accanto).
Dopo mezz'ora siamo arrivati su un punto panoramico del crinale, dal quale la vista spazia sulla valle del Lamone e le sue laterali.
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Il sito è ottimo come visuale e per questo i Tedeschi, nella Seconda Guerra Mondiale stabilirono qui uno dei capisaldi della Linea Gotica per la valle del Lamone.
... e così il fronte di guerra, dopo l'arrivo degli Alleati a Marradi, avvenuta il 29 settembre 1944, si fermò in questa zona per due o tre settimane.
I combattimenti furono feroci e gli Inglesi dovettero conquistare questi rilievi uno alla volta.
Il 6 ottobre 2014 venne trovato qui un intero deposito di bombe da mortaio, e intervennero gli artificieri da Firenze per farle esplodere e mettere tutto in sicurezza.
Passiamo a cose più liete.
Con un certo sforzo siamo saliti fino alla Cavallara, rimanendo sempre sul crinale.
Eccola, compare la protagonista
della serata ...
E' ora di scendere. Imbocchiamo un lungo sentiero nel fosso che va a S.Adriano, dove finalmente si sente un po' di frescura.
Deve aver pensato così anche questa mucca, che è scesa quaggiù dopo aver pascolato tutto il giorno nei campi più alti, e ora ci guarda passare un po' perplessa ...
E siamo così tornati al campo sportivo di S.Adriano, che si vede illuminato laggiù, dopo il ponte. Ci aspetta una bella tavolata, con vino e pasta, per recuperare le forze e tutte le calorie consumate, così ... tanto per non dimagrire ...
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