martedì 26 dicembre 2017

I crateri della luna

Il nono giorno del mese lunare
(27 dicembre 2017)
ricerca di Claudio Mercatali

La luna sorge
dietro Pian dei Preti (Marradi)

Una meteora è un frammento di cometa o una piccola massa solida che entra nell' atmosfera, si scalda per attrito e si incendia. E' più nota come stella cadente, però con le stelle non ha parentela. La sua velocità di caduta va da 20 a 70 chilometri al secondo, e dunque è elevatissima. L'energia di un corpo in movimento dipende dalla sua massa e ancora di più dalla velocità. Sicché un corpo veloce e di poco peso può avere più energia cinetica di un corpo grande e lento.
Per esempio un camion di 500q a 60 Km/h ha un'energia cinetica di =  1,45 x 108  joule e una meteora di 1 Kg a 70 Km/s  2,45 x 109 joule, cioè diciassette volte di più.

Quasi tutte le meteore dirette verso la Terra si incendiano per attrito e si consumano nell' atmosfera prima di arrivare al suolo. Però se questo non avviene l'urto produce crateri,  terremoti e danni ambientali. In questi casi il nome esatto dell'oggetto è meteorite.

Si conoscono circa 180 crateri da impatto di meteoriti sulla Terra, nessuno dei quali recente.
Il più famoso è senz'altro il Meteor crater dell' Arizona (USA) che si vede qui accanto.

Sulla Luna le cose vanno diversamente, perché l'atmosfera non c'è e quindi tutte le meteore si schiantano al suolo e creano crateri di varie dimensioni. I più grandi si vedono bene con un normale binocolo, specialmente quando la Luna è di quarto e il Sole la illumina di sbieco formando ombre allungate.

Il giorno migliore è il nono dalla luna nuova, perché il terminatore, ossia la linea che separa la parte illuminata da quella oscura, è proprio vicino ai crateri Platone, Copernico e Tycho che sono fra i più belli da vedere con il binocolo.



Nella foto a fianco: il puntino nero in alto, vicino al margine dell'ombra, è il cratere Platone. Il puntino bianco al centro è il cratere Copernico e quello in basso, sempre vicino alla linea dell'ombra è il cratere Tycho.

 
Il cratere Platone è nel bordo settentrionale del Mare Imbrium e si distingue dagli altri perché è nerastro. Questo dipende dal fatto che il fondo del cratere è molto più basso dell' orlo e rimane in ombra. Quella volta, in un lontano e sconosciuto tempo geologico, la Luna rischiò di spezzarsi, colpita da un corpo che scavò una voragine del diametro di 100km.

Un altro cratere famoso è Copernico, ai margini del mare Imbrium. Il mite Copernico fu il primo a contestare il fatto che la Terra fosse immobile al centro dell'Universo.
 L'effetto dei suoi studi fu enorme e ancora oggi il termine "rivoluzione copernicana" indica un rovesciamento completo di situazioni e credenze.


Il cratere Tycho è quasi al polo sud lunare.
L'astronomo Tyco Brahe, maestro di Keplero, era famoso per i suoi studi e per gli stravizi.
Perse il naso in un incredibile duello al buio e lo sostituì con una calotta d'argento. Infatti nell' effigie che è nella sua tomba, nella chiesa di Thyn a Praga, il naso è fatto con un pezzo di marmo diverso dal resto. Si dice che sia morto dopo una enorme sbornia di birra perché si sfondò la vescica.

A lui è stato intitolato un cratere che attorno ha le tracce dei materiali proiettati al momento dell' urto. Anche questo deve essere stato un evento traumatico per la Luna perché a distanza di tante centinaia di milioni di anni se ne vedono ancora gli effetti.

La luna si vede in dettaglio già con un binocolo 8x50 e si colgono tanti dettagli, però non illudetevi di scoprire qualcosa di nuovo. I crateri lunari sono stati osservati e studiati quasi tutti e hanno un nome, anche quelli più piccoli.
Questo qui accanto si chiama cratere Luciano di Samosata, uno scrittore dell' antica Grecia che scrisse Una storia vera, un fantasioso viaggio sulla Luna. Immaginò perfino i Selenìti, gli abitanti del luogo:

"...  Il cibo per tutti è lo stesso: accendono il fuoco, e sulla brace arrostiscono ranocchi, dei quali hanno una gran quantità che volano per aria: e mentre cuoce l’arrosto, seduti a cerchio, come intorno ad una mensa, leccano l’odoroso fumo e scialano. E questo è il cibo loro: per bere poi spremono l’aria in un calice, e ne fanno uscire certo liquore come rugiada ...".

Questa fu la mia prima versione dal greco, quando da ragazzino facevo il ginnasio. Presi due e ci rimasi male.
 

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