mercoledì 23 maggio 2018

Il capitano Carlo Fabbroni

Un carabiniere contro la camorra
ricerca di Claudio Mercatali
 

 Il capitano all'epoca dei fatti

Carlo Fabbroni, figlio di marradesi, capitano dei Carabinieri, fu un valoroso ufficiale che si distinse nella lotta contro la camorra, agli inizi del Novecento. Fino ad allora nessuno aveva osato indagare e far processare dei camorristi importanti e Carlo Fabbroni divenne famoso nelle cronache dell' epoca per essere riuscito a tanto.

l fatti

La sera del 5 giugno 1906, in un appartamento di via Nardonese 96, a Napoli, viene uccisa con undici coltellate Maria Cutinelli, ex prostituta. La Polizia sospetta del marito Gennaro Cuocolo, camorrista, ma all' alba del 6 giugno 1906 a Torre del Greco egli viene trovato morto, massacrato a coltellate. Comincia così uno dei casi giudiziari più intricati dell' Ottocento.
Cuocolo aveva pranzato lì vicino con Enrico Alfano, detto Erricone, "capintesta" della camorra, suo fratello Ciro, Giovanni Rapi, maestro elementare e usuraio, e con Gennaro Ibello e Gennaro Jacovitti, manovali della camorra. Tutti costoro vengono arrestati, ma dopo un mese e mezzo le indagini sono a un punto morto.
L'inchiesta è affidata al capitano Carlo Fabbroni che in carcere trova il giovane camorrista Gennaro Abbatemaggio il quale, con promessa di scarcerazione, si "pente" e svela tutto quello che sa sulla camorra. Secondo Abbatemaggio la morte di Cuocolo era stata decisa da Enrico Alfano, perché accusato di essere una spia delle forze dell' ordine. L'ufficiale dei Carabinieri trova dei testimoni e rivela sui giornali il marcio che c'è nella politica e nell' amministrazione napoletana. Arrivano nuovi arresti e il rinvio a giudizio di 47 persone.


 
I camorristi arrestati
al processo di Viterbo.
Il primo a destra è
Enrico Alfano, Erricone".
 
Il processo non si celebrò a Napoli, per i troppi ostacoli e tentativi di corruzione, ma alla Corte d'Assise di Viterbo. Si aprì nella primavera del 1911 e durò 12 mesi.

 
 
Per garantire l'ordine pubblico fu trasferito a Viterbo addirittura un reggimento di fanteria. L'8 luglio 1912 il processo, seguito con grande attenzione dai giornali e dall' opinione pubblica, si concluse con la condanna a 354 anni di reclusione complessivi.
Enrico Alfano, Giovanni Rapi e altri sei imputati vennero condannati a trent' anni, Abbatemaggio a cinque; altri 47 a pene minori per associazione a delinquere, in quanto affiliati della Bella Società Riformata, cioè della Camorra.


  

 
Il processo Cuocolo

  

Nella memoria collettiva dei marradesi il nome Carlo Fabbroni non suscita nessun ricordo. Fu così anche ai tempi del processo Cuocolo, quando il capitano era sulle pagine di tutti i giornali.
Qui accanto c'è un articolo comparso nel Messaggero del Mugello del 20 agosto 1911 il cui il giornalista parla di una fase del processo in cui il capitano pareva perdente (... morto per sempre ...) e rinfaccia a noi marradesi che ... leggiamo ...

  

Però alla fine il capitano vinse, fu promosso e trasferito ad Ancona. La camorra non riuscì mai a vendicarsi di lui, pur avendo provato. L'Archivio storico dell' Arma dei Carabinieri, rispondendo cortesemente alla richiesta di informazioni, ci fa sapere che morì a Brescia il 27 ottobre 1918 con il grado di tenente colonnello, a 51 anni.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Fonti
Mater Camorra, di Compagnone.
Potere camorrista: quattro secoli di malanapoli di Di Gigi Di Fiore
Archivio storico dell'Arma dei Carabinieri

Bibliografia web
sito Carabinieri / cronache del passato
sito Santamargherita.splinder.com/processo Cuocolo
sito Lastoriadinapoli.it
sito simmenapulepaisa.com
viterboincartolina. processo cuocolo.it


 
 

 

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