Un
carabiniere contro la camorra
ricerca di Claudio Mercatali
Carlo Fabbroni, figlio di
marradesi, capitano dei Carabinieri, fu un valoroso ufficiale che si distinse
nella lotta contro la camorra, agli inizi del Novecento. Fino ad allora nessuno
aveva osato indagare e far processare dei camorristi importanti e Carlo
Fabbroni divenne famoso nelle cronache dell' epoca per essere riuscito a tanto.
La sera del 5 giugno 1906, in un
appartamento di via Nardonese 96, a Napoli, viene uccisa con undici coltellate
Maria Cutinelli, ex prostituta. La Polizia sospetta del marito Gennaro
Cuocolo, camorrista, ma all' alba del 6 giugno 1906 a Torre del Greco egli
viene trovato morto, massacrato a coltellate. Comincia così uno dei casi
giudiziari più intricati dell' Ottocento.
Cuocolo aveva pranzato lì vicino con Enrico Alfano, detto Erricone, "capintesta"
della camorra, suo fratello Ciro, Giovanni Rapi, maestro elementare e usuraio, e
con Gennaro Ibello e Gennaro Jacovitti, manovali della camorra. Tutti costoro
vengono arrestati, ma dopo un mese e mezzo le indagini sono a un punto morto.
L'inchiesta è affidata al capitano Carlo Fabbroni che in carcere trova il
giovane camorrista Gennaro Abbatemaggio il quale, con promessa di scarcerazione,
si "pente" e svela tutto quello che sa sulla camorra. Secondo Abbatemaggio
la morte di Cuocolo era stata decisa da Enrico Alfano, perché accusato di essere
una spia delle forze dell' ordine. L'ufficiale dei Carabinieri trova dei
testimoni e rivela sui giornali il marcio che c'è nella politica e
nell' amministrazione napoletana. Arrivano nuovi arresti e il
rinvio a giudizio di 47 persone.
I camorristi arrestati
al processo di Viterbo.
Il primo a destra è
Enrico Alfano, Erricone".
Per garantire l'ordine pubblico
fu trasferito a Viterbo addirittura un reggimento di fanteria. L'8 luglio 1912 il processo,
seguito con grande attenzione dai giornali e dall' opinione pubblica, si
concluse con la condanna a 354 anni di reclusione complessivi.
Enrico Alfano,
Giovanni Rapi e altri sei imputati vennero condannati a trent' anni,
Abbatemaggio a cinque; altri 47 a pene minori per associazione a delinquere, in
quanto affiliati della Bella Società Riformata, cioè della Camorra.
Il processo Cuocolo
Nella memoria collettiva dei marradesi il nome Carlo Fabbroni non suscita
nessun ricordo. Fu così anche ai tempi del processo Cuocolo, quando il capitano
era sulle pagine di tutti i giornali.
Qui accanto c'è un articolo comparso nel Messaggero del Mugello del 20 agosto 1911 il cui il giornalista parla di una fase del processo in cui il capitano pareva perdente (... morto per sempre ...) e rinfaccia a noi marradesi che ... leggiamo ...
Qui accanto c'è un articolo comparso nel Messaggero del Mugello del 20 agosto 1911 il cui il giornalista parla di una fase del processo in cui il capitano pareva perdente (... morto per sempre ...) e rinfaccia a noi marradesi che ... leggiamo ...
Però alla fine il capitano vinse,
fu promosso e trasferito ad Ancona. La camorra non riuscì mai a vendicarsi di
lui, pur avendo provato. L'Archivio storico dell' Arma dei Carabinieri,
rispondendo cortesemente alla richiesta di informazioni, ci fa sapere che morì
a Brescia il 27 ottobre 1918 con il grado di tenente colonnello, a 51 anni.
Fonti
Potere camorrista: quattro secoli di malanapoli di Di Gigi Di FioreArchivio storico dell'Arma dei Carabinieri
Bibliografia web
sito Carabinieri / cronache del passato
sito Santamargherita.splinder.com/processo Cuocolosito Lastoriadinapoli.it
sito simmenapulepaisa.com
viterboincartolina. processo cuocolo.it
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